Incidente della Icarus

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Incidente della Icarus
Tipoagguato con armi da taglio
Data5 agosto 1867
LuogoNagasaki
StatoBandiera del Giappone Giappone
Responsabiliun membro del clan Fukuoka
Conseguenze
Morti2

L'incidente della Icarus (イカロス号事件?, Ikarosu-gō jiken) fu un incidente diplomatico che coinvolse Gran Bretagna e Giappone, allora sotto l'egida dello shogunato Tokugawa, a seguito dell'assassinio di due marinai della Royal Navy in quel di Nagasaki, il 5 agosto 1867. L'episodio comportò un brusco deterioramento delle relazioni diplomatiche tra i britannici e i rappresentanti del bakufu.

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Il quartiere di Maruyama in una rappresentazione del 1820

Il 5 agosto 1867 Robert Ford e John Hutchings, marinai della corvetta ad elica britannica HMS Icarus, furono assassinati da un ignoto spadaccino a Maruyama, quartiere dei divertimenti di Nagasaki aperto al commercio e agli approdi delle navi britanniche in seguito al trattato di amicizia e commercio anglo-giapponese del 1858. I due uomini, entrambi di 23 anni, furono sorpresi addormentati ubriachi vicino all'ingresso di una casa da tè[1][2]. Il console britannico di stanza a Nagasaki, Marcus Flowers, accusò lo shogunato Tokugawa di non aver fatto a sufficienza per garantire la sicurezza dei suoi connazionali, e riversò i propri sospetti sui membri della compagnia Kaientai guidata da Sakamoto Ryōma[2]. Questa convinzione era basata sulle voci secondo cui gli uomini erano stati visti nella zona, in combinazione con la partenza di un piroscafo Tosa da Nagasaki subito dopo l'incidente[3].

Su pressione di Sir Harry Parkes, capo dell'ambasciata britannica di Edo, lo shōgun Tokugawa Yoshinobu dispose dei mezzi necessari all'individuazione del colpevole. Lo shogunato non era intenzionato ad opporsi a una possibile punizione dei sospettati, poiché avrebbe convenientemente indebolito un dominio feudale la cui lealtà era sempre più incerta[4]. In un primo momento fu raggiunto un accordo in base al quale il governatore di Nagasaki sarebbe stato licenziato e fu disposto l'invio di cinquecento uomini di pattuglia nel quartiere. Successivamente, Parkes partì alla volta di Tosa arrivando a Kōchi il 3 settembre 1867. Lì fu accolto dai commissari dello shogunato giunti in precedenza, per capire se vi erano i presupposti per un eventuale risarcimento da parte del daimyō di Tosa, Yamauchi Toyoshige. L'ufficiale di Tosa Gotō Shōjirō condusse i negoziati prendendo la difesa dei giapponesi, e dopo qualche giorno divenne evidente che gli inglesi non disponevano di prove sufficienti per condannare la Kaientai[3]. Si decise di riavviare le indagini partendo nuovamente da Nagasaki, dove presumibilmente era più facile reperire delle prove, e l'assistente di Parkes Ernest Satow fu incaricato di accompagnare la delegazione Tosa (che comprendeva anche Sakamoto Ryōma) a Nagasaki in settembre[3]. Una volta sul posto, le accuse contro la Kaientai caddero definitivamente il 4 ottobre[1].

A un anno di distanza dai fatti, emerse che a uccidere i due uomini era stato un samurai del dominio di Fukuoka, il quale aveva commesso seppuku subito dopo. Il clan Fukuoka fu condannato a elargire un risarcimento alle famiglie dei due marinai[2].

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

L'incidente portò a un brusco deterioramento delle relazioni diplomatiche tra la Gran Bretagna e lo shogunato Tokugawa, e fu uno dei molti fattori che portarono al sostegno britannico nei confronti dell'alleanza Satchō durante la guerra Boshin nell'ambito della restaurazione Meiji del 1868[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Perkins, 1997, p. 39.
  2. ^ a b c d (EN) Brian Burke-Gaffney e Lane R. Earns, Tales of the Nagasaki International Cemeteries, in Nagasaki - People, places and scenes of the Nagasaki Foreign Settlement 1851-1941. URL consultato il 7 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2013).
  3. ^ a b c Daniels, 1996, pp. 65-67.
  4. ^ Jansen, 1961, p. 305.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]