Il ventre di Napoli
«Bisogna sventrare Napoli!»
Il ventre di Napoli | |
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Il borgo di Santa Lucia nel 1865 | |
Autore | Matilde Serao |
1ª ed. originale | 1884 |
Genere | romanzo |
Sottogenere | sociale |
Lingua originale | italiano |
Ambientazione | Napoli |
Il ventre di Napoli è un romanzo della scrittrice partenopea Matilde Serao, pubblicato nel 1884 per i tipi dei fratelli Treves.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Il libro è suddiviso in due parti, e ciascun capitolo è una sorta di cronaca riassuntiva di altre cronache d'epoca, basate sul degrado di una parte della popolazione napoletana.
Prima parte
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1884 un'epidemia di colera colpisce Napoli, e allora si apre la polemica della questione meridionale. Il sindaco invia una lettera a Roma al presidente Depretis per metterlo al corrente della situazione. La Serao descrive il "ventre", ossia i quartieri straripanti di poveri e disadattati che non sanno come tirare avanti, preda del degrado urbano e delle malattie. La scrittrice si sofferma sulla grande capacità dei napoletani di sopravvivenza, nonostante le condizioni avverse, e le loro usanze singolari per rispondere al morbo e alla morte, usanze che sconfinano nel paganesimo e nella pratica di riti occulti.
Capitoli in cui è suddivisa la prima parte:
- Bisogna sventrare Napoli
- Quello che guadagnano
- Quello che mangiano
- Gli altarini
- Il lotto
- Ancora il lotto
- L'usura
- Il pittoresco
- La pietà
Seconda parte
[modifica | modifica wikitesto]Il governo Depretis annuncia lo "sventramento" delle zone più degradate di Napoli per il piano di risanamento della città. Molte vie e quartieri sono abbattuti per fare spazio a larghe piazze e canali stradali molto ampi. Tuttavia la Serao rimane ugualmente critica verso la politica, che ha dimostrato soltanto il suo lato peggiore speculativo, non essendo riuscita a risolvere il problema, ma lasciando i poveri e gli indigenti al loro stato originale. La scrittrice tuttavia mostra curiosità nei confronti degli stessi napoletani, legati ad un profondo revisionismo sociale e nostalgico del passato, che preferiscono restare legati al loro destino, affidandosi alla chiesa e a truffatori che si fingono guaritori, anziché andare a curarsi ai rispettivi distretti sanitari.
Capitoli in cui è suddivisa la seconda parte:
- Il paravento
- Le case del popolo
- Che fare?
Edizioni
[modifica | modifica wikitesto]- Matilde Serao, Il ventre di Napoli, 1ª ed., Milano, Treves, 1884, SBN IT\ICCU\SBL\0735976.
- Matilde Serao, Il ventre di Napoli, 2ª ed., Napoli, Perrella, 1906, SBN IT\ICCU\SBL\0736043.
- Matilde Serao, Il ventre di Napoli, Roma, Vito Bianco, 1973, SBN IT\ICCU\SBL\0601605.
- Matilde Serao, Il ventre di Napoli, Ischia, Imagænaria, 2010, ISBN 978-88-89144-91-6, SBN IT\ICCU\ANA\0451444.
- Matilde Serao, Il ventre di Napoli, prefazione di Antonio Pascale, Biblioteca Universale Rizzoli, Milano, 2012, ISBN 978-88-17-05485-0, SBN IT\ICCU\MIL\0818147.
- Matilde Serao, Il ventre di Napoli, Perugia, Fagiolari, 2015, ISBN 978-88-98979-41-7, SBN IT\ICCU\RMS\2729723.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Matilde Serao, "Il Ventre di Napoli", su eddyburg.it, eddyburg.it, 20 luglio 2006. URL consultato il 27 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 25 gennaio 2012).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene il testo completo di Il ventre di Napoli