Guaymí

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Donne Guaymí della provincia di Veraguas

I Guaymí o Ngäbe sono un gruppo indigeno centro-americano che vive nella riserva Ngöbe-Buglé nelle province panamensi di Veraguas, Chiriquí e Bocas del Toro, e anche nella città di Conte in Costa Rica.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

La parola Guaymí viene usata tradizionalmente per indicare questi indigeni. La lingua parlata è il Ngäbere. Vi sono circa 200.000-250.000 persone che parlano il Ngäbere. Un certo numero di Ngäbe sono migrati in Costa Rica in cerca di lavoro nell'industria del caffè.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Gli spagnoli, al loro arrivo in America centrale, trovarono tre tribù distinte di Guaymí nella zona corrispondente all'odierno Panamá occidentale. I capi erano Nata nella provincia di Cocle, Parita nella penisola di Azuero e Urraca nella provincia di Veraguas. Urraca in particolare si mostrò molto ostile nei confronti degli spagnoli, che furono costretti a siglare un trattato di pace con loro nel 1522, firmato dal capitano Diego de Albítez.

Urraca venne inizialmente catturato dagli spagnoli e mandato in catene a Nombre de Dios sulla costa atlantica. Secondo lo storico Bartolomé de Las Casas, Urraca riuscì a fuggire e ad arrivare presso le montagne, giurando di combattere gli spagnoli fino alla morte. In seguito riuscì a sconfiggere gli spagnoli in diverse battaglie. Urraca morì nel 1531 come uomo libero.

Gruppi[modifica | modifica wikitesto]

I Guaymi erano divisi in due grandi gruppi: quelli delle terre costali sull'Oceano Atlantico e quelli delle foreste tropicali di Veraguas e Chiriqui. Senza che si arrendessero mai, continuarono a combattere l'impero spagnolo. Quando Panama si separò dalla Spagna e si unì alla Colombia all'inizio del XIX secolo, i Guaymí rimasero nei loro villaggi di montagna. Solo negli ultimi anni alcuni membri hanno cercato di aprirsi alla società moderna.

Attività[modifica | modifica wikitesto]

Anche se molti vivono ancora in case basilari senza elettricità o acqua potabile, alcuni Guaymí sono riusciti a comprare elettricità solare attraverso un progetto di elettrificazione, e anche un servizio telefonico via cellulare. La maggior parte vive ancora sotto la soglia di povertà. A causa della ostile geografia della regione, la costruzione di infrastrutture e strade che colleghino i villaggi è stata limitata. Ad ogni modo, molti Guaymí non apprezzano questi tentativi e scelgono di vivere lontano dalla società moderna.

Oggi i Guaymí si occupano principalmente di agricoltura di sussistenza. Sulle coste del Pacifico i principali prodotti sono mais, yucca, otoy, ñame, e diverse specie di fagioli. Sulla costa atlantica si producono banane verdi.

Per ottenere denaro molti Guaymí cercano di lavorare nella raccolta del caffè, in fattorie, e piantagioni di banane. Le donne Guaymí creano manufatti tradizionali, per l'uso personale e in famiglia, e spesso questi oggetti vengono venduti per ricavare un guadagno. Si producono borse fatte a mano da fibre di piante, chiamate "kra" nella loro lingua, vestiti colorati chiamati "nagua", braccialetti con perline e collane. Gli uomini Guaymí producono cappelli fatti a mano, usando fibre di piante. Questi sono i tradizionali cappelli panama.

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