Grimoaldo di Bomarzo

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Grimoaldo di Bomarzo, noto anche come Grimoaldus Polymartiensis in latino (IX secoloIX secolo), è stato un vescovo italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nelle fonti latine viene citato come Grimoaldus Polymartiensis, il che fa arguire che fosse nativo di Polymartium (oggi Bomarzo). Succeduto probabilmente a Giorgio, venne nominato vescovo di Bomarzo attorno alla metà del IX secolo.

Nel 866 venne inviato da papa Niccolò I in Bulgaria con l'obbiettivo di istruire sulle credenze della Chiesa cattolica la popolazione locale, da poco convertita al cristianesimo. I suoi successi e la fedeltà al pontefice romano causarono l'ostilità del patriarca di Costantinopoli Fozio. Sotto le pressioni di costui, l'imperatore bizantino intimò al re bulgaro Boris I di emettere una dichiarazione di fede con la quale assicurasse la sua fedeltà alla Chiesa di Costantinopoli. Il vescovo bomarzese si consultò sull'argomento con Nicolò I ed il di lui successore, Adriano II, i quali esortarono sia lui che il re bulgaro a non cedere alle minaccia da Costantinopoli.

Grimoaldo si trattenne in Bulgaria per diverso tempo, come è testimoniato dal concilio costantinopolitano dell'869-870. Tuttavia, per ragioni non chiare, dopo qualche anno fece ritorno a Roma senza l'autorizzazione del papa. Come giustificazione asserì che era stato espulso dai bizantini, ma il fatto che fosse tornato carico di ricchezze non depose a suo favore[1]. Dopo questo evento, il vescovo polimarziense sparisce dalle cronache.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Luigi Vittori, Memorie storico-archeologiche della città di Polimarzio oggi Bomarzo, p. 130.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Bomarzo Successore
Giorgio IX secolo Marino di Bomarzo