Gliceria di Eraclea

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Gliceria di Eraclea
 
Venerata daChiesa ortodossa, Chiesa cattolica
Ricorrenza13 maggio (sinassario ortodosso), 8 luglio (martirologio romano)

Gliceria, nota anche come Gliceria di Traianopoli (in greco Γλυκερία?; II secoloEraclea, 177 ca.) è stata una santa romana dell'epoca paleocristiana.

Agiografia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo la leggenda cristiana, era la figlia di un senatore romano a Traianopoli. Durante le persecuzioni dell'imperatore Antonino e del governatore Sabino, fu costretta a rendere omaggio a una statua di pietra di Giove, che andò distrutta mentre lei vi si trovava davanti in seguito all'ostentazione del segno della croce. La vergine fu incarcerata per questo, poi condannata a essere fatta a pezzi da animali selvatici. Lei, tuttavia, non avrebbe subito questo destino. Prima che gli animali potessero farle del male, Gliceria morì vergine e martire ad Eraclea. Le sue reliquie avrebbero versato la sostanza conosciuta come olio dei santi mirobiti.

Culto[modifica | modifica wikitesto]

Viene commemorata il 13 maggio nella liturgia ortodossa.[1] È principalmente riconosciuta come una santa cristiana orientale e ha perso popolarità come santa cattolica.[senza fonte]

L'odierno martirologio romano commemora santa Gliceria all'8 luglio con queste parole:[2]

«A Marmara Ereğlisi in Tracia nell'odierna Turchia, santa Gliceria, martire.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ "May" @ Orthodox Church in America
  2. ^ Martirologio romano (PDF), p. 535. URL consultato il 31 ottobre 2020.

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