Gino Forlani

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Gino Forlani
NascitaPortomaggiore, 17 agosto 1911
MorteScirè, 29 febbraio 1936
Cause della morteFerito riportate in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaArtiglieria
Reparto2º Reggimento artiglieria mobile misto
GradoCaporale
GuerreGuerra d'Etiopia
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Gino Forlani (Portomaggiore, 17 agosto 1911Scirè, 29 febbraio 1936) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra d'Etiopia[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Portomaggiore, provincia di Ferrara, il 17 agosto 1911, figlio di Anselmo e di Lucia Lorina.[2] Arruolato nel Regio Esercito prestò servizio militare di leva nel 10º Reggimento artiglieria da campagna.[1] Posto in congedo fu richiamato in servizio attivo nell'aprile 1935 ed assegnato al 12º Reggimento della Sila.[1] Assegnato a domanda ad un reparto mobilitato per le esigenze dell'Africa Orientale fu destinato, dopo la promozione a caporale, al 1º Raggruppamento artiglieria leggera con il quale si imbarcò a Napoli il 21 settembre sbarcando a Massaua il 1º ottobre successivo.[1] Prese parte alle operazioni belliche nel corso della guerra d'Etiopia, e rimase gravemente ferito nel corso della battaglia dello Scirè, decedendo 29 febbraio 1936 presso la 60ª Sezione Sanità in seguito alle gravi ferite riportate in combattimento.[1] Con Regio Decreto del 17 settembre 1936 fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2] Una via di Portomaggiore porta il suo nome.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«In un duro combattimento, facente parte degli elementi di un comando di gruppo d'artiglieria al seguito dell'avanguardia di una divisione, volontariamente assumeva il servizio di una mitragliatrice che rapidamente metteva in azione. Rimaneva per circa due ore sotto il fuoco intenso del nemico, arrecando col suo tiro preciso, gravi perdite all'avversario. Inceppatasi l'arma tentava ripararla rimanendo fermo al suo posto di combattimento, finché cadeva colpito mortalmente esprimendo il dolore di dover lasciare il posto di combattimento e gridando: " Viva l'Italia!". Scirè, 29 febbraio 1936 .[3]»
— Regio Decreto 17 settembre 1936.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b c Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 158.
  3. ^ Medaglia d'oro al valor militare Forlani, Gino, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 luglio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Angelo Del Boca, Gli italiani in Africa orientale. Vol. 2: La conquista dell'Impero, Milano, A. Mondadori Editore, 1992.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 158.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]