Georg Fuchs

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Georg Fuchs, pseudonimo di Johann Georg Peter Fuchs (Beerfelden, 15 giugno 1868Monaco di Baviera, 16 giugno 1949), è stato un drammaturgo e regista teatrale tedesco.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Georg Fuchs proveniva da una famiglia di pastori evangelici luterani, era un fratello di Emil Fuchs. Dal 1890 al 1891 studiò tedesco e storia dell'arte all'Università di Gießen e all'Università di Lipsia. Dopo aver abbandonato gli studi, ha vissuto a Monaco di Baviera e ha scritto recensioni musicali per il Münchner Neuesten Nachrichten. È stato redattore e impiegato dell'Allgemeine Kunst-Chronik.

Oltre che come autore e attore di teatro, ebbe notevole importanza per le sue idee sul teatro, da lui esposte in La scena dell'avvenire (1904) e in La rivoluzione del teatro (1909).[1] In queste due opere sostiene che il teatro non deve essere divertimento, ma atto di comunione e di culto, e perciò ricollegarsi alla grande tradizione classica e medievale, facendo spettacoli in cui scena e platea costituiscono una mistica unità intesa a celebrare gli ideali comuni a tutto il popolo.[1] Le sue idee ebbero influenza sui nuovi registi russi, come Mejerchol'd.[1]

Dal 1907 al 1909 lavorò al Teatro d'Arte di Monaco come segretario e drammaturgo. Il suo obiettivo era superare il naturalismo e stabilire lo spettacolo teatrale come un atto di culto secolare e un'esperienza comunitaria inebriante.[1] Fuchs ha lavorato a teatro come regista e drammaturgo senza poter realizzare le sue idee. Nel 1910 fondò a Monaco di Baviera il Volksfestspiel che, secondo i suoi desideri, avrebbe dovuto rappresentare un'alternativa all'attività teatrale tradizionale, invischiata in interessi commerciali.[1]

In un processo davanti al tribunale del popolo dal giugno al luglio 1923, Fuchs fu condannato a 12 anni di carcere per cospirazione di voler separare la Baviera dalla Germania.[2] Nel 1927 fu scarcerato.[2]

Fuchs ha vissuto da allora come scrittore e giornalista freelance.

Scenografie[modifica | modifica wikitesto]

  • Till Eulenspiegel (1899);
  • Manfred (1902);
  • La scena dell'avvenire (1904);
  • La rivoluzione del teatro (1909);
  • Hyperion (1905);
  • Deutsche Form (1907);
  • Wir Zuchthäusler, Erinnerungen des Zellengefangenen Nr. 2911 (1931);
  • Sturm und Drang in München um die Jahrhundertwende (1936).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Fuchs, Georg, in le muse, V, Novara, De Agostini, 1965, p. 132.
  2. ^ a b (DE) Susanne Meinl e Dieter Krüger, Der politische Weg von Friedrich Wilhelm Heinz. Vom Freikorpskämpfer zum Leiter des Nachrichtendienstes im Bundeskanzleramt, in Vierteljahrshefte für Zeitgeschichte, vol. 42, n. 1, gennaio 1994, p. 41.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Michèle Bimbenet-Privat, Les pots à oille Walpole entre Louis XIV et rocaille, in Grande Galerie, n. 28, 2014, pp. 50-52.
  • (DE) Fuchs, Johann Georg Peter, in Neue Deutsche Biographie (NDB), V, Berlino, Duncker & Humblot, 1961, p. 678.
  • (DE) Bayerisch-Deutsch oder Bayerisch-Französisch. Ein Sittenbild nationalaktiver Verwahrlosung. Der Hochverratsprozeß gegen Fuchs und Genossen vor dem Münchener Volksgericht im Juni 1923, Monaco di Baviera, Birk, 1925.
  • (DE) Wolfgang Beck, Fuchs, Georg, in Theaterlexikon 2. Schauspieler und Regisseure, Bühnenleiter, Dramaturgen und Bühnenbildner, Amburgo, Enciclopedia di Rowohlt pubblicata da Rowohlt Taschenbuch Verlag, 2007.

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