Fratelli giuseppini del Rwanda

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I Fratelli Giuseppini del Rwanda (in latino Institutum Fratrum Filiorum Sancti Ioseph, vulgo Bayozefiti; in francese Frères Joséphites) sono un istituto religioso maschile di diritto pontificio: i membri di questa congregazione laicale, detti popolarmente Bayozefiti, pospongono al loro nome la sigla F.J.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il primo tentativo di fondare in Ruanda una congregazione di religiosi indigeni dediti al lavoro nelle missioni fu fatto dal vescovo francese Jean-Joseph Hirth (1854-1931), dei Missionari d'Africa, vicario apostolico di Kivu, ma l'opera ebbe vita effimera.[2]

Il 28 agosto 1929 il vescovo Léon-Paul Classe (1874-1945), anch'egli dei Missionari d'Africa, ordinario del neocostituito vicariato apostolico del Ruanda, lanciò un appello a tutte le stazioni missionarie del territorio affinché inviassero a Kabgayi coloro che intendevano abbracciare la vita religiosa e dedicarsi al lavoro nelle missioni. All'appello risposero numerosi giovani e il 3 ottobre 1929, nei locali attigui al seminario di Kabgayi, i primi ventuno candidati iniziarono il postulato.[2]

I primi membri emisero i voti di religione il 30 agosto 1931.[2]

Le costituzioni redatte dal vescovo Classe per i religiosi furono approvate dalla congregazione di Propaganda Fide il 12 aprile 1939 e il 29 settembre 1966 il papa concesse all'istituto il decreto di lode.[2]

Attività e diffusione[modifica | modifica wikitesto]

I Bayozefiti si dedicano all'istruzione e all'educazione della gioventù, all'insegnamento del catechismo e alla preparazione dei catecumeni, al lavoro manuale nelle missioni.[3]

Oltre che in Ruanda, la congregazione ha conosciuto un'espansione in Burundi e in Repubblica Democratica del Congo;[4] la sede generalizia è a Kabgayi.[1]

Alla fine del 2008 l'istituto contava 67 religiosi in 11 case.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Ann. Pont. 2010, p. 1473.
  2. ^ a b c d Guido Pettinati, DIP, vol. IV (1977),col. 616.
  3. ^ Guido Pettinati, DIP, vol. IV (1977),col. 615.
  4. ^ Guido Pettinati, DIP, vol. IV (1977),col. 617.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Annuario Pontificio per l'anno 2010, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2010. ISBN 978-88-209-8355-0.
  • Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (DIP), 10 voll., Edizioni paoline, Milano 1974-2003.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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