Franco Ottolenghi

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Franco Ottolenghi (Milano, 17 novembre 1936) è un giornalista e saggista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giornalista professionista dal 1º giugno 1962, Ottolenghi è stato vicedirettore del quotidiano l'Unità (1980-1982) al tempo della seconda direzione Alfredo Reichlin – dopo aver curato a lungo da Milano la sezione culturale[1] – e successivamente è diventato direttore del settimanale Rinascita dal 1987 al 1989[2], subentrando a Romano Ledda[3].

Ha fatto parte dello staff nella segreteria della direzione del PCI con Achille Occhetto appena eletto[4].

Nel 1990 è eletto componente della commissione centrale di garanzia del partito comunista assieme ad Arrigo Boldrini, Giancarlo Pajetta e Tullio Vecchietti[5][6].

Ha scritto una fiaba politico-filosofica in una altrettanto favolosa antichità mediterranea (Vita fortuna e detti di Mesione filosofo, 2012), nome forse ispirato vagamente per assonanza a Misone, uno dei Sette Sapienti citati da Diogene Laerzio[7], malgrado non esistano notizie certe quanto al luogo e alla data di nascita. Inoltre Ottolenghi è l'autore di tre dissertazioni sul lato oscuro dell'emancipazione moderna (Contraddanza, 1993).

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

  • Contraddanza. Appunti per un saggio sul padre come eroe spinoziano. In forma di dialogo, Moretti & Vitali, 1993. ISBN 88-7186-038-1
  • Con Marx, oltre i marxismi. Colloquio di Franco Ottolenghi con Cesare Luporini, in Luciano Conte, Addio Marx. l'agonia storica dell'utopia del XX secolo, Periferia, 2006 (pubblicato su “Rinascita”, 4 marzo 1983, p. 16).
  • Vita fortuna e detti di Mesione filosofo (con dieci disegni inediti di Luigi Serafini), Milano, edizioni del verri, 2012.
  • I disobbedienti (con quattro opere di Luigi Serafini), Milano, edizioni del verri, 2014.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Letizia Paolozzi e Alberto Leiss, Voci dal quotidiano. l'Unità da Ingrao a Veltroni, Milano, Baldini & Castoldi, 1994, p.117.
  2. ^ Michelangela Di Giacomo e Novella di Nunzio, Trent'anni dopo - Il PCI degli anni '80, 2016.
  3. ^ Nell'agosto del 1989 venne sospesa la pubblicazione della rivista per poi essere ripresa nel '90, sotto la direzione di Alberto Asor Rosa. Cfr. Linda Giuva, Patrizia Gabrielli e Valeria Vitale (a c. di), Guida agli archivi della Fondazione Istituto Gramsci di Roma, Roma, 1994, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali - Ufficio Centrale per i Beni Archivistici, p.70. Vedere pure: Arrigo Cervetto, Forze e forme del mutamento italiano, Milano, Edizione Lotta Comunita, 1997, p.272.
  4. ^ Claudio Petruccioli, Rendiconto. La sinistra italiana dal PCI, La nave di Teseo, 2020. EAN 9788893950671
  5. ^ Trenta i giubilati ottanta i promossi, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 13 marzo 1990. URL consultato il 1º maggio 2022.
  6. ^ Luca Telese, Qualcuno era comunista. Dalla caduta del Muro alla fine del PCI a oggi, una grande storia di leader e di popolo, Solferino, 2010, p.586. ISBN 978-8828205616
  7. ^ Diogene Laerzio, Le vite dei filosofi, volgarizzate dal conte Luigi Lechi, 1842, cap. IX.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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