Francesco Bedeschini

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Francesco Bedeschini (L'Aquila, XVII secoloL'Aquila, XVII secolo) è stato un pittore, incisore e architetto italiano, membro dell'omonima famiglia di artisti che operò in Abruzzo tra il Cinquecento ed il Seicento.

È il figlio di Giulio Cesare Bedeschini ed il padre di Carlo Antonio.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Le notizie sulla sua vita sono molto scarne, ma è documentata la sua attività all'Aquila dalla metà del XVII secolo sino ad almeno il 1688.

Altare maggiore dell'oratorio di Sant'Antonio dei Nardis, con l'affresco di Bedeschini

Nel 1643 è autore di un dipinto raffigurante Sant'Antonio da Padova considerato "miracoloso" dalla comunità locale, tanto che un'importante famiglia della zona vi realizzò intorno l'Oratorio di Sant'Antonio dei Cavalieri de Nardis (1646-1650); il dipinto è tuttora posto all'interno della chiesa[1]. Al Bedeschini si deve inoltre il trittico posto dietro all'altare della chiesa delle Anime Sante. Nella seconda metà del Seicento lavorò inoltre all'ampliamento del Teatro San Salvatore, oggi scomparso, e realizzò alcune migliorie nella basilica di San Bernardino e nel Palazzo Margherita.

Bedeschini, tuttavia, divenne noto soprattutto per le sue qualità di incisore tanto che le sue ramine raffiguranti immagini sacre giunsero sino a Roma, Napoli e Venezia. Disegnò anche bozzetti per delle maioliche di Castelli. Nel 1671 progettò la sistemazione delle decorazioni interne a stucco della Basilica di Santa Maria di Collemaggio con un monumentale stemma dell'ordine Celestiniano. Progettò nel 1688 un nuovo mausoleo per Celestino V mai realizzato. L'apparato a stucchi di Bedeschini a Collemaggio, verrà completamente distrutto nei restauri del 1968-1971 del complesso per volere del soprintendente Mario Moretti.[2]

Nel 1694 vennero pubblicate le Poesie di Giovanni Canale al cui interno sono presenti illustrazioni di Francesco Bedeschini, probabilmente non più in vita a quella data.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Regione Abruzzo, Chiesa di Sant'Antonio de Nardis, su cultura.regione.abruzzo.it. URL consultato il 5 giugno 2016.
  2. ^ DISTRUZIONI E RESTAURI, su su-aq.beniculturali.it, 30 aprile 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Vincenzo Bindi, Artisti abruzzesi. Pittori scultori architetti maestri di musica fonditori cesellatori figuli, dagli antichi a' moderni. Notizie e documenti, Napoli, De Angelis, 1883.
  • Touring Club Italiano, L'Italia - Abruzzo e Molise, Milano, Touring Editore, 2005.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]