Ferdydurke

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

«Spuntati gli ultimi denti, quelli del giudizio, se ne doveva concludere che lo sviluppo si fosse compiuto e fosse giunto il tempo dell'inevitabile omicidio, quando l'uomo uccide il giovane indifeso e vola via come una farfalla, lasciandosi alle spalle il cadavere della crisalide squarciata.»

Ferdydurke
copertina dell'edizione originale, illustrata da Bruno Schulz
AutoreWitold Gombrowicz
1ª ed. originale1937
Genereromanzo
Lingua originalepolacco
ProtagonistiJózio Kowalski

Ferdydurke è il primo romanzo di Witold Gombrowicz, pubblicato nel 1937.

Romanzo filosofico di impianto kafkiano[1], Ferdydurke divenne ben presto un libro di culto, come testimonia una lettera[2] che lo stesso Gombrowicz scrisse nel 1947, indirizzata ai "ferdydurkisti" («Se qualcuno di voi, Ferdydurkisti, risiede ancora tra i vivi, che non perda la speranza - perché non sono morto»).

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il trentenne Józio Kowalski (Giuso) viene condannato a una regressione che lo riporta ai tempi del liceo, dove - tanto a scuola quanto nelle varie abitazioni che lo ospiteranno - vivrà avventure fantastiche, filtrate dal suo punto di vista di trentenne "culculizzato" (è questo il neologismo con cui Giuso esprime l'infantilizzazione coatta cui viene sottoposto da tutte le figure autoritarie che incontra).

Stile e tematiche[modifica | modifica wikitesto]

Il libro, strutturato come un romanzo picaresco, è incentrato sul tema della Forma: è lei, scrive Gombrowicz, a far sì «che in noi ci sia qualcosa di non nostro», costringendoci a un perenne giuoco delle parti che soffoca la nostra spontaneità primigenia.

Edizioni italiane[modifica | modifica wikitesto]

  • Ferdydurke (Ferdydurke, 1938), romanzo
    • trad. Sergio Miniussi, prefazione di Angelo Maria Ripellino, Einaudi, Torino 1961
    • trad. Vera Verdiani, Feltrinelli, Milano 1991
    • trad. Irene Salvatori e Michele Mari, prefazione Michele Mari, Il Saggiatore 2020

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Eva Hoffman, Stream of Subconsciousness, in The New York Times, 10 dicembre 2000. URL consultato il 17 novembre 2023.
  2. ^ David Brodsky, Witold Gombrowicz and the “Polish October”, in Slavic Review, vol. 39, n. 3, 1980-09, pp. 459–475, DOI:10.2307/2497165. URL consultato il 17 novembre 2023.
Controllo di autoritàVIAF (EN175111062 · LCCN (ENn98109854 · GND (DE4510367-7 · BNF (FRcb145961423 (data)