Fede Guerriera

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Fede Guerriera
Descrizione generale
Tipofregata grande
ClasseClasse Fede Guerriera
Ordine1694
CantiereArsenale di Venezia
Impostazione1694
Varo24 gennaio 1695
Entrata in servizio13 marzo 1695
Radiazione7 agosto 1720
Caratteristiche generali
Lunghezza33,03 m
Larghezza10,43 m
Pescaggio5,12 m
PropulsioneVela
Equipaggio120
Armamento
ArmamentoArtiglieria[1]:

Alla costruzione

  • 24 cannoni da 20 libbre veneziane in corridoio
  • 22 cannoni da 14 libbre sul ponte di coperta
  • 12 cannoni da 12 sul cassero
  • 2 cannoni da 12 sul castello di prua

Totale: 54

[1]
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La Fede Guerriera fu la prima unità della Classe Fede Guerriera ad entrare in servizio nella Armada veneziana. Inizialmente classificata come fregata grande armata con quaranta cannoni, passò poi a vascello di secondo rango dotato di armamento di cinquantaquattro cannoni.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel giugno 1694 il Senato della Repubblica di Venezia, nel tentativo di aumentare la protezione al traffico mercantile minacciato dai corsari barbareschi, decise di autorizzare la costruzione di due fregate pesanti derivate dalla precedente Drago Volante da quarantotto cannoni.[2] La prima unità, denominata Fede Guerriera, fu progettata dal Proto dei Marangoni Stefano Conti. La nave venne impostata presso l'Arsenale nel 1694. La costruzione della seconda unità, denominata Fenice, fu affidata al sottoproto Iseppo Zuanne de Pieri.[2] Allo scopo di avere le due navi in servizio per la campagna del 1695, l'Arsenale di Venezia fece lavorare le maestranze dall'alba al tramonto, senza la pausa del mezzogiorno e nei giorni festivi, attribuendo inoltre a ciascuna di esse i settanta uomini migliori.[3] Le due unità furono varate il 24 gennaio 1695, ed entrarono in servizio il 13 marzo dello stesso anno.[4] La raccolta dei marinai per formarne l'equipaggio, centoventi per unità,[5] fu eseguita velocemente[6] e così la Fede Guerriera e la Fenice arrivarono in Levante in tempo per la partecipare alla nuova campagna militare.[7] La veloce entrata nella squadra da battaglia coinvolse totalmente le due navi nella guerra di squadra, che ebbe la sua fase più forte negli anni dal 1695 al 1698, lasciando però irrisolto il problema della protezione delle rotte commerciali della Repubblica.[7] Sia la Fede Guerriera che la Fenice parteciparono, il 22 agosto 1696, alla battaglia di Andros. Grazie al legname stagionato con il quale erano state realizzate le due navi ebbero un prolungato servizio di circa venticinque anni, che coprì sia il successivo periodo di pace, sia la seconda guerra di Morea.[8][7] La fregata Fede Guerriera fu demolita, con Decreto del Senato in data 7 agosto 1720.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b http://www.veneziamuseo.it/ARSENAL/schede_arsenal/vascelli.htm
  2. ^ a b Candiani 2010, p. 180.
  3. ^ ASV, Senato Mar, filza 717, 20.11.1694 e all.ti.; filza 718, 4.12.1694.
  4. ^ Biblioteca Nazionale Marciana, ms. it., cl. VI, 471 (12115), Mercuri 1695, c.113v, Venezia 29.1.1695.
  5. ^ ASV, Senato Mar, filza 719, 9.2.1695 e all. Provveditori all’Armar 3.1 [2].1695.
  6. ^ ASV, Senato Mar, filza 721, 4.5.1695, all. Provveditori all'Armar 29.4.1695.
  7. ^ a b c Candiani 2010, p. 181.
  8. ^ a b Levi 1896, p. 26.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Guido Candiani, I vascelli della Serenissima: guerra, politica e costruzioni navali a Venezia in età moderna, 1650-1720, Venezia, Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti, 2009.
  • Guido Candiani, Dalla galea alla nave di linea: le trasformazioni della marina veneziana (1572-1699), Novi Ligure, Città del Silenzio, 2012.
  • Guido Ercole, Duri i banchi. Le navi della Serenissima 421-1797, Gardolo, Gruppo Modellismo Trentino di studio e ricerca storica, 2006.
  • Cesare Augusto Levi, Navi da guerra costruite nell'Arsenale di Venezia dal 1664 al 1896, Venezia, Stabilimento Tipografico Fratelli Visentini, 1896.
Periodici
  • Guido Candiani, Vascelli, fregate e navi pubbliche da trasporto: la ricerca di un modello polivalente e i primi disegni di navi da guerra a vela veneziane (1687-1697), in Navis, n. 4, Bari, Edipuglia s.r.l., 2010.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]