Eruzione di Ofiuco

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L'eruzione di Ofiuco, avvenuta nell'omonimo superammasso, è stata una potentissima esplosione provocata da un buco nero supermassiccio di un nucleo galattico attivo (AGN, da active galactic nucleus). Al 2021 è l'eruzione più potente mai rilevata di un AGN e l'evento energetico più potente in assoluto, superando il precedente detentore del record della categoria, MS 0735.6+7421.[1][2][3][4][5]

Una ricerca del 2016 mostrò i risultati del Chandra X-ray Observatory nello spettro a raggi X. Già allora venne constatata una cavità scavata tra il gas circostante, di cui la causa venne rinvenuta nelle dinamiche dei gas associate ad una fusione; un'eruzione di AGN, per tale cavità, non solo sarebbe stata così potente da essere paragonabile a MS 0735, ma avrebbe persino surriscaldato e spostato in grandi quantità il plasma (ICM, da intracluster medium) che tipicamente permea gli ammassi di galassie.[6]

Una ricerca successiva guidata dalla ricercatrice italiana Simona Giacintucci (dell'United States Naval Research Laboratory), risalente al 2020, ha confrontato i dati di Chandra con le immagini radio del Murchison Widefield Array (MWA), Giant Metrewave Radio Telescope (GMRT), Very Large Array (VLA) e XMM-Newton, ove si sarebbero potute constatare emissioni residue di un potente getto AGN. Mettendo assieme tutti i dati, si evinse che la cavità fu proprio dovuta ad un'eruzione su larga scala di un AGN.[7]

Il fenomeno, avvenuto a 390 milioni di anni luce dal sistema solare, consistette in due getti di materia ed energia espulsi ad altissime velocità. Le emissioni radio rilevate da Terra provengono da particelle (elettroni) emesse dai poli di un buco nero supermassiccio, accelerati a velocità relativistiche. Oggi l'eruzione è conclusa; dovette durare decine o centinaia di milioni di anni. La cavità prodotta dall'evento è talmente grande che sarebbe possibile inserirvi in sequenza ben 15 galassie come la Via Lattea. In realtà, calcolarne un'accurata dimensione è difficile; le stime variano tra i ~180 (2016)[6] e i ~230 kpc (2020).[7] Di conseguenza, anche l'energia sprigionata varia di qualche ordine di grandezza; deve essere stata pari ad almeno 5 x 1054 joule in base alla prima stima sulle dimensioni, ed essere fino a 5 volte superiore rispetto a quella di MS 0735 (l'eruzione di AGN più potente rilevata fino al 2020) in base alla più grande; approssimativamente, ~5 x 1054-55 Joule. Non è stata constatata un'opposta concavità rispetto a quella rilevata, laddove le eruzioni di AGN ne producono due asimmetriche tra di loro, partendo dai poli opposti del buco nero; è probabile che l'altra concavità abbia scavato una regione con meno ICM e, pertanto, sia andata sbiadita piuttosto rapidamente.[6][7][8][9][10][11][12]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Universe’s Most Powerful Black Hole Eruption Spotted | Astronomy | Sci-News.com, su Breaking Science News | Sci-News.com. URL consultato il 2 marzo 2021.
  2. ^ (EN) Lee Mohon, Ophiuchus Galaxy Cluster, su NASA, 27 febbraio 2020. URL consultato il 2 marzo 2021.
  3. ^ (EN) The AGN Outburst we won’t call an explosion and a rock around the Earth | The Daily Space, su cosmoquest.org. URL consultato il 2 marzo 2021.
  4. ^ (EN) B. R. McNamara, P. E. J. Nulsen e M. W. Wise, Heating a Distant Galaxy Cluster by Giant X-ray Cavities and Large-Scale Shock Fronts, in arXiv:astro-ph/0411553, 18 novembre 2004. URL consultato il 2 marzo 2021.
  5. ^ (EN) Chandra Press Room :: Most Powerful Eruption in the Universe Discovered :: January 5, 2005, su chandra.harvard.edu. URL consultato il 2 marzo 2021.
  6. ^ a b c (EN) N. Werner, I. Zhuravleva e R. E. A. Canning, Deep Chandra study of the truncated cool core of the Ophiuchus cluster, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 460, 1º agosto 2016, pp. 2752–2764, DOI:10.1093/mnras/stw1171. URL consultato il 2 marzo 2021.
  7. ^ a b c (EN) S. Giacintucci, M. Markevitch e M. Johnston-Hollitt, Discovery of a Giant Radio Fossil in the Ophiuchus Galaxy Cluster, in The Astrophysical Journal, vol. 891, 1º marzo 2020, p. 1, DOI:10.3847/1538-4357/ab6a9d. URL consultato il 2 marzo 2021.
  8. ^ Giuseppe Fiasconaro, Scoperta la più grande esplosione dopo il Big Bang, su MEDIA INAF, 28 febbraio 2020. URL consultato il 2 marzo 2021.
  9. ^ Nell’Ofiuco la più grande esplosione dopo il Big Bang, su Corriere Nazionale, 7 marzo 2020. URL consultato il 2 marzo 2021.
  10. ^ Redazione, Scoperta la più grande esplosione mai osservata causata da un buco nero supermassiccio, su universe-journal, 28 febbraio 2020. URL consultato il 2 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2021).
  11. ^ La più grande esplosione dopo il Big Bang, su Cronache di Scienza, 29 febbraio 2020. URL consultato il 2 marzo 2021.
  12. ^ Una colossale esplosione cosmica scoperta nel superammasso di Ofiuco, su tachyonbeam.com. URL consultato il 2 marzo 2021.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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