Enrico Bartelloni

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Lapide posta sulla facciata dell'appartamento sito in via della Cappellina n.68

Enrico Bartelloni (Livorno, 8 novembre 1808Livorno, 14 maggio 1849) è stato un patriota italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio dei quartieri popolari, Bartelloni aveva tra i suoi ideali i valori del Risorgimento e del progressismo. Aveva fondato in clandestinità la Società Progressista e ambiva al miglioramento delle condizioni economiche dei lavoratori[1]. Soprannominato "il gatto" per la sua agilità nel fuggire sui tetti delle case, durante le storiche giornate del 10 e 11 maggio 1849 fu uno dei principali attori ed organizzatori della difesa di Livorno contro gli invasori austriaci. Nei quartieri di San Marco e Venezia riuscì con pochi uomini (grazie anche all'aiuto dei popolani, tra i quali numerose donne) a fronteggiare l'esercito austriaco composto da 18.000 soldati.

In seguito alla sconfitta, sprezzante delle conseguenze, Bartelloni si avvicina ad una guardia austriaca e insultandolo, si fa arrestare. Dichiarata la propria identità, dopo un processo sommario, fu portato in Fortezza e lì fucilato il 14 maggio 1849.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ MAURIZIO SILVESTRI, Origini segrete e misteri di Livorno - Casa Editrice Tipografia "Stella del Mare", maggio 2007.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Enrico Bartelloni, su lalivornina.it. URL consultato il 7 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2016).