Economia sperimentale

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

L'economia sperimentale è un'applicazione dei metodi sperimentali per studiare questioni economiche. Gli esperimenti sono utilizzati per testare la validità delle teorie economiche e come banco di prova per nuovi meccanismi di mercato.

Gli esperimenti utilizzano di solito premi in denaro per motivare i soggetti osservati, per simulare gli incentivi nel mondo reale. Questi metodi aiutano a capire meglio il funzionamento dei mercati e degli altri sistemi di scambio. Gli esperimenti possono essere condotti in laboratorio o sul campo.

Nel merito dell'economia sperimentale esiste un portale ad accesso libero noto come EconPort[1], inizialmente sviluppato dalla University of Arizona e oggi dalla Georgia State University[2].

Metodologia[modifica | modifica wikitesto]

Linee guida[modifica | modifica wikitesto]

Gli economisti sperimentali in genere rispettano i seguenti orientamenti metodologici:

  • Incentivano i soggetti con vincite monetarie reali.
  • Pubblicano istruzioni pienamente sperimentali.
  • Non utilizzano l'inganno.
  • Evitano l'introduzione specifica e concreta al contesto.

Critiche[modifica | modifica wikitesto]

Le suddette linee guida sono sviluppate in gran parte per affrontare due critiche centrali. In particolare, gli esperimenti economici sono spesso contestati circa la loro "validità interna" e "validità esterna". Per esempio: che essi non sono applicabili a numerosi tipi di modelli di comportamento economico, e perciò gli esperimenti non sono in numero sufficiente a dare delle utili risposte.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ http://www.econport.org
  2. ^ A questo portale è dedicato l'ultimo capitolo del libro "La conoscenza come bene comune" di Elinor Ostrom e Charlotte Hess.
Controllo di autoritàLCCN (ENsh2007010083 · GND (DE4252654-1 · J9U (ENHE987007551905705171 · NDL (ENJA01138946
  Portale Economia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di economia