Donaziano di Châlons

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San Donaziano

Vescovo

 
Nascita?
Morte?
Venerato daChiesa cattolica
Canonizzazionepre canonizzazione
Ricorrenza7 agosto

Donaziano (... – ...; fl. IV secolo) fu vescovo di Châlons, venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

Dati storici e culto[modifica | modifica wikitesto]

Donaziano è menzionato nella vita di san Memmio, come discepolo del protovescovo di Châlons e suo immediato successore.[1] Un catalogo episcopale di Châlons, risalente al medioevo, menziona Donaziano al 2º posto tra i vescovi Memmio e Domiziano.[2] Secondo questo catalogo, l'episcopato di Donaziano si potrebbe collocare al IV secolo.[3]

Incerta è l'identificazione di Donaziano con il vescovo omonimo, menzionato da Atanasio di Alessandria senza indicazione della sede episcopale di appartenenza, tra i vescovi della Gallia che aderirono alle decisioni del concilio di Sardica (343/344), senza avervi preso parte personalmente. Nella lista dei vescovi che presero parte al concilio di Colonia del 346, concilio ritenuto apocrifo, ma la cui lista episcopale sembra ricalcare quella di Atanasio, Donaziano è menzionato con il nome di Domitianus Cabillonorum, ossia vescovo di Chalon-sur-Saône e non di Châlons-en-Champagne.[4]

Il Martirologio Romano fa memoria di Donaziano il 7 agosto con queste semplici parole:[5]

«A Châlons nella Gallia belgica, ora in Francia, san Donaziano, vescovo.»

Prima della riforma del martirologio voluta dal concilio Vaticano II, il 9 agosto si faceva memoria anche del vescovo Domiziano di Châlons, successore di Donaziano.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bataille, Bibliotheca Sanctorum, vol. IV, p. 801.
  2. ^ Duchesne, Fastes épiscopaux de l'ancienne Gaule, vol. III, pp. 93 e 96.
  3. ^ Benedetto Cignitti, Memmio, vescovo di Châlons-sur-Marne, Bibliotheca Sanctorum, vol. IX, Roma, 1967, col. 314.
  4. ^ Su queste liste episcopali e sul concilio di Colonia, cf.: (FR) Louis Duchesne, Fastes épiscopaux de l'ancienne Gaule, vol. I, Paris, 1907, pp. 361-365.
  5. ^ Martirologio Romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2004, p. 641.
  6. ^ Martirologio romano pubblicato per ordine del Sommo Pontefice Gregorio XIII, riveduto per autorità di Urbano VIII e Clemente X, aumentato e corretto nel 1749 da Benedetto XIV, quarta edizione italiana, Libreria editrice vaticana, 1955, p. 200.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]