Discussione:Puntinismo
| Puntinismo | |
|---|---|
| Argomento di scuola secondaria di II grado | |
| Materia | storia dell'arte |
| Dettagli | |
| Dimensione della voce | 5 784 byte |
| Progetto Wikipedia e scuola italiana | |
Non trovo molto coerente il riferimento alla corrente italiana, come può D'Agostino essere considerato il principale esponente italiano e poi definire le sue opere di scarsissimo valore artistico? Se queste opere non hanno alcuna importanza e allo stesso tempo l'autore è il principale rappresentante del movimento in Italia,tanto vale eliminare il riferimento al movimento nel nostro paese.
Studi di Chevreul[modifica wikitesto]
Per quanto so e ho sempre saputo - e per quanto afferma il mio testo di Storia dell'Arte - gli studi di Chevreul furono pubblicati a partire dal 1839, non 1838.
- E allora correggi.
Origine del nome puntinismo[modifica wikitesto]
Nella voce si cita Félix Fénéon come colui che denominò questa corrente/tecnica pittorica "pontillism". Tuttavia Feneon diede vita al neologismo "neoimpressionismo" e fu il principale teorico e promotore di questo movimento. Il critico introdusse questo termine in un articolo pubblicato il 19 settembre 1886 sulla rivista "L'Art Moderne" (vedi l'articolo Correspondance particulière de "l'art moderne" su Wikisource) e poi ripreso in un proprio saggio sul movimento (vedi il saggio Les impressionnistes en 1886 su Wikisource). Con questo termine si intendeva sottolineare la differenza tra l'Impressionismo originario, «romantico», e il nuovo Impressionismo «scientifico». Nell'attuale voce "puntinismo" si fa riferimento a questo articolo che comunque conferma questo fatto e non che Fenon abbia coniato la parola "puntinismo".
Secondo una fonte riportata dalla wikipedia francese l'origine della parola puntinismo sarebbe da attribuire invece ad alcuni critici che consideravano questo nuovo approccio alla pittura in modo dispregiativo[1].
- ^ (FR) Anne Souriau, Vocabulaire d'esthétique, collana Quadrige, 3ª ed., Paris, PUF, 2010 [1990], pp. 1224 « Pointillisme », ISBN 978-2-13-057369-2..