Discussione:Nominativo radioamatoriale

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attività portatile[modifica wikitesto]

In merito alla frase "Un radioamatore operante temporaneamente in un luogo diverso da quello di licenza (residenza) è autorizzato a far seguire il proprio nominativo da /P". Sebbene se ne faccia largo uso, non mi risulta che si possa usare il suffisso /P, bensì in portatile bisogna specificare l'area da dove si opera. Ad esempio un ipotetico I3AAA assume nominativo I3AAA/I2 se operante in Lombardia o I3AAA/IT9 se operante in Sicilia ecc... addirittura se opera in portatile ma nella stessa regione diventa I3AAA/I3. Qualora mi sbagliassi, prego specificare il decreto che autorizza l'uso del /P. Grazie. Matteo

Nella voce si parla di essere autorizzato, non di obbligo di legge. Non sembra nemmeno un obbligo usare in fonia l'alfabeto fonetico internazionale per cui papa... diventa tranquillamente portatile o addirittura barrato. Se poi un operatore non conosce esattamente la posizione del limite amministrativo (tipico delle zone di confine) rispetta alla sua stazione che fa? s'inventa le coordinate? non capisco il tuo problema. --Pracchia 78 (scrivimi) 21:07, 31 ago 2012 (CEST)[rispondi]
Uno apre bocca ed ha un problema... mah... preciso allora che non ho alcun problema, però sono pignolo: dove sta scritto che un OM è autorizzato all'uso del /P? A me non risulta affatto, se qualcuno ne sa di più, citi gentilmente una fonte. Francamente ho dei dubbi anche sul mio esempio di I3AAA/I3 (probabilmente non è necessario); volevo cancellarlo, ma per onestà, vista la risposta ricevuta velocemente, non lo faccio. Grazie, Matteo
Non so dirti dove sta scritto, prova a domandare a una sede dell'ARI. Ripeto: il termine autorizzato non presuppone di per sé un obbligo: i due termini non sono intercambiabili. Ho l'obbligo di dichiarare nelle radiocomunicazioni il mio nominativo ministeriale, ho l'obbligo di domandare il rilascio della Licenza per potere azionare una stazione, ho l'obbligo del registro di stazione, ho l'obbligo di denunciare (se non sono OM patentato) la mia detenzione di apparati ricetrasmittenti, ho l'obbligo di non arrecare disturbi alle altre radioemissioni e radioricezioni, ho l'obbligo di eseguire un impianto radioelettrico a norme di Legge, ho l'obbligo di permettere l'accesso alla stazione ai funzionari e alla polizia postale, ecc... mentre sono autorizzato all'uso di un suffisso di zona quando non mi trovo nella residenza dichiarata, sono autorizzato a detenere apparati rxtx senza obbligo di denuncia alle autorità di P.S., sono autorizzato a installare antenne per l'attività MA sono obbligato a non limitare l'altrui uso delle parti in comune. --Pracchia 78 (scrivimi) 11:08, 1 set 2012 (CEST)[rispondi]
Se non si conosce l'origine dell'autorizzazione all'uso del suffisso /P, non si può scrivere su Wikipedia che "Un radioamatore [...] è autorizzato a far seguire il proprio nominativo da /P". Comunque all'ispettorato locale non hanno idea di cosa sia il suffisso /P, ergo: non vi è norma a riguardo del /P, quindi non si deve usare... non si può aggiungere al nominativo tutto quello passa per la testa solo perché non vi è traccia in nessun regolamento. Ciò che si può fare o si è autorizzati a fare è normato. Il resto è aria fritta. Qualcuno abbia almeno la decenza di mettere una segnalazione di FONTE DUBBIA sulla parte della voce. Io ho detto tutto, grazie per l'attenzione. Matteo
Non si tratta di decenza come scrivi tu ma di rispetto per il lavoro di altri, di buon senso e di educazione civica, altro che di aria fritta. Se io sono -ipotesi- I5 e mi trovo in Zona 4 indicami per cortesia il decreto ministeriale che mi impone l'obbligo di non dichiarare che non sto trasmettendo nella mia abituale residenza in I5. --Pracchia 78 (scrivimi) 14:48, 6 set 2012 (CEST)[rispondi]
Non manco di rispetto verso nessuno. Semplicemente mentre mettere un /I5 è lecito, un /P non è lecito perchè non è un suffisso previsto da nessuna parte, tantomeno nel codice delle comunicazioni che regola l'attività radioamatoriale. Se, essendo toscano, opero in Lombardia omettendo il suffisso /I2, non sono corretto. Mi sembra un'affermazione di buon senso. Matteo
Veramente l'autorità competente britannica lo specifica nei Terms and Conditions della licenza radioamatoriale: [1] (pag. 14 in fondo): /P significa operare da un'ubicazione temporanea (portatile o meno). Magari si può usare come reference. Il pdf linkato è sul sito dell'Ofcom: Amateur Radio Licence Terms and Conditions --Rutja76scrivimi! 15:18, 10 set 2012 (CEST)[rispondi]
Vedo! bene: nessun problema a fare un passo indietro da parte mia. Non lo sapevo, anzi: davo per scontato che il nostro codice delle comunicazioni fosse armonizzato agli altri regolamenti, perlomeno europei. Come mai il nostro codice delle comunicazioni non prevede un suffisso /P, visto che in esso non v'è traccia? Mi sono perso qualche postilla? Già che ci siamo: e sul /QRP che mi potete dire? Io ovviamente, sono convinto che non si possa usare per i soliti motivi sopra. Grazie, Matteo
A quanto io sappia non è previsto dalla regolamentazione corrente, o per lo meno non l'ho mai visto in documenti ufficiali --Rutja76scrivimi! 16:22, 10 set 2012 (CEST)[rispondi]

L'uso del /P, /M, /QRP ecc. che oramai una moltitudine di radioamatori usano con disinvoltura nel nostro Paese altro non è che alterazione del nominativo e, come tale, sanzionabile dalle autorità preposte. L'unica alterazione del proprio nominativo consentita dalla Legge riguarda le stazioni di radiofaro (c.d. Beacon); l'art. 143 comma 2, del Codice delle comunicazioni elettroniche infatti stabilisce: "2. l’installazione e l’esercizio di stazioni di radiofari ad uso amatoriale sono soggetti a comunicazione; la stazione deve essere identificata dal nominativo di cui all’articolo 139 relativo al radioamatore installatore seguito dalla lettera B preceduta da una sbarra.". Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 78.15.131.173 (discussioni · contributi) 13:15, 16 ago 2013‎ (CEST).[rispondi]

@78.15.131.173 Non è assolutamente credibile la sanzionabilità quando la stessa ARI (Ente Morale) con una rappresentanza accreditata presso il Ministero, l'usa normalmente durante ricorrenze indette dal Direttivo. E l'ARI è proverbiale che non scherza su certe libertà interpretative delle Leggi e Norme in materia di telecomunicazioni: anzi è nota per la sua scrupolosa applicazione. --Pracchia 78 (scrivimi) 21:15, 7 mar 2015 (CET)[rispondi]
Associazione Radioamatori Italiani (info file)
start=
Diploma Giornata della donna 2015
in ricordo di IK3CXG Gabriella
(canale 7093 kHz LSB)
L'uso di postporre al Nominativo una sequenza alfanumerica esplicativa delle condizioni attuali di lavoro (cosa c'entrerebbe con l'alterazione del nominativo?) è diffuso ovunque nel mondo, basta avere ascoltato una sola volta nella vita dei collegamenti fra OM. Per chi non avesse a disposizione una radio segnalo un video fra i tanti. O tutte le Amministrazioni mondiali chiudono gli occhi, oppure siamo in presenza di un illecito perpetrato e reiterato a bella posta da tutti i radioamatori del mondo. Nè l'una nè l'altra delle ipotesi. E' solo una questione di rendere partecipe chi ascolta di una informazione di lavoro che non è ricavabile dal mero nominativo ministeriale. Infatti l'info supplementare viene trasmessa previa indicazione della parola "sbarrato", "(stroke)" in fonia e dal segno "/" in telegrafia collocati subito dopo l'ultimo carattere del nominativo ufficiale del ministero. --Pracchia 78 (scrivimi) 16:33, 9 mar 2015 (CET)[rispondi]

non so da dove salti fuori l'informazione secondo cui "In Germania e Regno Unito, la call area è in relazione solo alla cronologia di rilascio della licenza". In Regno Unito non so, ma in Germania è possibile richeidere un nominativo di proprio gradimento purché sia ovviamente libero, e questo con qualsiasi numero. Io per esempio sono DK2... nonostante abbia chiesto il riconoscimento della licenza italiana solo dieci anni fa. Ho spucliato in internet e proprio questa faccenda de,l numero legato alla cronologia di rilascio non la trovo, per cui se nessuno ne sa di più, la cancellerei - almeno per la Germania.