Discussione:Movimento del Sessantotto

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Storia
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Movimento del Sessantotto
Argomento di scuola secondaria di II grado
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Progetto Wikipedia e scuola italiana

Il problema storiografico[modifica wikitesto]

Il Sessantotto è innanzitutto un fenomeno storico, si situa all'interno di processi storici che ne giustificano l'essere accaduto. Su cosa fu, quanto durò, chi vinse e chi perse, dove stavano le ragioni e quali furono le colpe, cioè sul racconto si può dire e tacere di tutto. La storia non è mai imparziale. Altrimenti è cronologia. Ma anche la cronologia non è imparziale sulla scelta degli eventi da elencare o sottacere. E poi, la cronologia può essere uno strumento utile, ma di per sé non dice niente.

Quindi, l'unica è definire in modo minimale e sintetico il fenomeno del Sessantotto, in generale e per ogni paese in ordine alfabetico. Una cosa breve, giusto due dati e due parole per ognuno. E, a questo punto lasciare voce a più articoli di approfondimento, in generale all'inizio e poi in ogni paese. Ci sarà anche chi parlerà del Sessantotto visto dalla parte dei poliziotti... perchè no?

Tuttavia, secondo me, il Sessantotto è stata la speranza di un mondo migliore che è stata prima ignorata e snobbata dal potere, poi, quando questo atteggiamento ha portato alla protesta, un'intera generazione è stata soffocata, repressa e costretta a integrarsi e ad accettare che il mondo non diventasse migliore, anzi, che diventasse peggiore. Detta in soldoni, questa è la mia opinione.

Poi, se vogliamo soffermarci a puntualizzare che non fu soltanto un fenomeno studentesco, si potrebbe discutere sul fatto che le rivolte popolari senza una intelligentia sono sempre state e rimaste delle rivolte, e non hanno mai portato a una rivoluzione, cioè a un cambiamento del potere. Quindi, gli studenti erano i giovani, perchè in quel momento quasi tutti andavano all'università, e si sono rivoltati anche i licei. Cioè, i giovani. E con loro, come leader di riferimento, i grandi intellettuali, viventi e passati, come Marcuse e Marx. I giovani leggevano, stavano in comunità, sempre, e parlavano di politica. A ciò si aggiunse la sempre più crescente rivendicazione degli operai, anch'essi che partecipavano all'aria dei tempi. Gente di tutte le estrazioni sociali volevano un cambiamento radicale. Basta con le guerre. Siamo tutti fratelli, ci aiutiamo e vediamo di stare tutti bene. Costruiamo la società del futuro.

Come vedete, la storia è opinioni. Sennò non è niente e il Sessantotto è storia, e storia con la esse maiuscola! Per questo, il mio suggerimento è di prendere in considerazione una struttura simile a quella che ho esposto all'inizio.

grazie pierpaolo

Questa riscrittura integrale è stata forse un po' frettolosa (parere mio). Prima considerazione: Che Guevara era certamente un'icona dei sessantda umana e politica è tutta anteriore al 68. Bisogna definire meglio l'oggetto dell'articolo, altrimenti facciamo un minestrone. Discutiamone. --@ Lug 6, 2005 09:00 (CEST)

Post superato dal rollback di Gac, con cui concordo. Ri-parliamone. --@ Lug 6, 2005 09:03 (CEST)

Pur avendo letto solo le prime 5-6 righe (con vari svarioni ortografici) ho visto che era stata sostituita tutto lo scritto precedente e ne ho chiesto all'autore il motivo da postare su questa pagina. TierrayLibertad Lug 6, 2005 09:06 (CEST)


Salve! Ho riscritto questo articolo (prima era solo uno stub di 13 righe) perché ritengo che il Sessantotto sia una rivolta, un fenomeno, che ha toccato varie nazioni dagli USA alla Germania, da Cuba al Giappone, ecc... ecc... L'articolo precedente era scritto più come una definizione, piuttosto che raccontare la _storia_ dei vari Paesi sessantottini. Cosa mi ha portato a riscrivere questo articolo? Il fatto che ho studiato questo argomento per mesi e portato all'esame di maturità con gli elogi dei prof e della Presidente esterna, quindi penso di saperne almeno un minimo... Un pò lo scrivo io, un pò lo scrive un altro e si evolve wikipedia o no? --Square87 Lug 6, 2005 09:14 (CEST)

un conto è l'integrazione, un conto è lo stravolgimento. perché invece che riscrivere non provare a integrare? --Auro (parole e bacibici) Lug 6, 2005 09:18 (CEST)
Infatti stavo leggendo Wikipedia:Tabella "...da fare" per mettere questo, il movimento della Germania federale e il Giappone. Ma dal momento che ho salvato, dopo 10 minuti precisi (il tempo che andavo a fare almeno colazione, perché quando mi sveglio vado prima su wikipedia) Gac ha rimesso l'articolo precedente, citando nella mia pagina discussione le seguenti parole: "Occorre documentarsi bene prima di affrontare argomenti complessi!" e noi ovviamente per gli argomenti complessi ci soffermiamo su 13 righe, senza raccontare cosa successe e cosa comportò. --Square87 Lug 6, 2005 09:26 (CEST)

Il 6 politico[modifica wikitesto]

Solo un piccolo appunto, evitando di entrare nei dettagli della tematica più generale dell'articolo: il 6 politico è anch'esso meritevole di essere annotato come una conquista del '68 o no? Crestini


HO PREPARATO UN NUOVO ARTICOLO[modifica wikitesto]

Salve, [qui], nella mia sandbox, ho preparato un articolo sul sessantotto. Dategli un occhiata e ditemi come è... se non rispondete faccio di testa mia ;-) Bonza 17:35, 11 mag 2006 (CEST)[rispondi]

Dura ancora?[modifica wikitesto]

E' scritto che il movimento in Italia è durato nel corso dei decenni e non si è affievolito come negli altri paesi, però vorrei che si approfondisse la frase "qualche misura dura ancora".

Fatto rb in quanto il link inserito non e' sicuramente uno spam. --Bramfab Parlami 17:33, 5 giu 2007 (CEST)[rispondi]

All'anonimo che afferma che la frase che continua ad aggiungere A soffiare sul fuoco del '68 tuttavia sarebbero stati quegli stessi poteri che il '68 contestava, in particolare la CIA con l' Operazione CHAOS. è VERA (maiuscolo suo): fornisci documento al riguardo, e testo e riferimento saranno aggiunti. -- .mau. ✉ 15:51, 7 apr 2008 (CEST)[rispondi]

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In Spagna niente?

Perché e' stato sposato il titolo da "Sessantotto", locuzione usatissima ad una fantomatica, e mai accaduta "rivoluzione" studentesca del 1968? Incidentalmente se si legge al voce non ci furono solamente gli studenti a protestare ...--Bramfab Discorriamo 17:27, 23 apr 2013 (CEST)[rispondi]

Sono d'accordo, lo spostamento è scorretto, è stato fatto senza cercare nessun consenso e imo è da annullare.--l'etrusco (msg) 09:23, 24 apr 2013 (CEST)[rispondi]
Concordo anch'io. Il sessantotto non è stato soltanto un fenomeno studentesco. --Nrykko 13:41, 26 apr 2013 (CEST)[rispondi]
Visto che non si è fatto sentire nessuno immagino che si possa procedere. Io propenderei per spostare la voce a "Sessantotto" e non a "Il Sessantotto" come era prima. Quell'articolo secondo me non ci sta proprio.--l'etrusco (msg) 20:38, 29 apr 2013 (CEST)[rispondi]
✔ Fatto --MarcoK (msg) 11:24, 3 mag 2013 (CEST)[rispondi]

Non neutrale?[modifica wikitesto]

Ho l'impressione che l'articolo sia stato scritto a tratti simpatizzando con i manifestanti. Lo vedo piuttosto manifesto nel seguente passo: "L'atteggiamento repressivo della polizia, sempre presente il "famoso" battaglione Padova della Celere, che intervenne sugli studenti come se fossero dei ragazzini viziati, finì con il costituire il propellente per la diffusione della protesta."

Mancanza di citazioni su alcuni paragrafi danno l'idea che siano opinioni originali, e non mi sembra di aver trovato riferimenti solo agli intellettuali che hanno supportato il movimento, senza alcuna voce su chi invece vi sia stato critico.

J'ACCUSE --GianMarx (msg) 19:12, 21 set 2014 (CEST) Quello che dice l'articolo è vero; se al posto di stare a vedere i documentari Rai che hanno sempre detto la verità borghese ed industriale degli Agnelli e della DC e se avessi letto e fatto ricerca sulle statistiche di crimine nell'arma e nella polizia per questioni ideologiche e quanti capi di quest'ultime erano di estrazione fascista, ti saresti redento di ciò che hai detto. --GianMarx (msg) 19:12, 21 set 2014 (CEST)[rispondi]

Leggendo la "successiva" voce autunno caldo (sempre che sia corretta in termini di fonti) a me pare che i problemi, a livello di mercato del lavoro e distorsioni del sistema economico in termini di politiche di redistribuzione dei redditi, ce ne fossero (anche un po simili a quelli attuali), quindi dire che il Sessantotto ha rovinato l'Italia a me pare un pò eccessivo, magari ha attecchito con motivazioni diverse rispetto a quelle degli altri paesi di origine...--151.31.168.136 (msg) 20:10, 29 giu 2017 (CEST)[rispondi]

Sul movimento milanese[modifica wikitesto]

Nella sezione sul Sessantotto Italiano si legge:

Il Movimento Studentesco milanese era il gruppo più organizzato e incontrastato: aveva come leader Mario Capanna, che si era iscritto alla Statale dopo essere stato espulso dalla Cattolica, e instaurò una dittatura esercitata attraverso un «servizio d'ordine» i cui membri, chiamati «katanghesi», erano armati di chiave inglese[4].

Trovo che "incontrastato" sia fuorviante: sembra voler far credere che il movimento milanese non fosse costantemente monitorato e contrastato dalle forze dell'ordine. Il termine dittatura è parimenti fuorviante e del tutto non provato in questa sede. Propongo che entrambi i termini siano eliminati

--Federico Mazzini (msg) 14:48, 19 nov 2017 (CET)[rispondi]

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento esterno sulla pagina Sessantotto. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 04:32, 6 mag 2019 (CEST)[rispondi]

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 2 collegamenti esterni sulla pagina Sessantotto. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 01:18, 21 giu 2019 (CEST)[rispondi]

Alcuni toni qualunquisti e viscerali che nulla hanno di enciclopedico[modifica wikitesto]

Questa voce, nel complesso, è impostata abbastanza bene e, contrariamente ad alcuni rilievi mossi, credo sia da ritenersi generalmente obiettiva, riconoscendo nel Sessantotto aspetti positivi e negativi, e sia anche valida in termini di forma, poiché mantiene generalmente un linguaggio storico-enciclopedico. Sono presenti però, qua e là, toni qualunquisti e viscerali che non solo hanno lo scopo di presentare i giovani contestatori come delinquenti e terroristi in erba, ma non si trattengono da affermazioni semplicistiche e considerazioni gratuite da bar, sempre orientate alla pura denigrazione astiosa del Sessantotto. Il fatto che certe frasi vengano da persone considerate giornalisti o storici non li legittima, perchè toni da bar restano toni da bar anche se usati da una cattedra.

Si prenda ad esempio la seguente parte di testo, improponibile in un'enciclopedia:

I contestatori – per la maggior parte provenienti da famiglie borghesi – giravano per le strade urlando «Fascisti, borghesi, ancora pochi mesi», «Camerata, basco nero, il tuo posto è al cimitero» e «Uccidere un fascista non è reato», spaccando vetrine e a volte anche crani[37], mentre Lotta Continua pubblicava le foto, i nomi, gli indirizzi, i percorsi e le abitudini dei «nemici del popolo» o presunti tali, alcuni dei quali aggrediti sotto casa finirono in sedia a rotelle[38]. Apparve anche, per la prima volta, una bottiglia incendiaria di facile confezione, utilizzata dai partigiani sovietici contro i carri armati tedeschi e chiamata «Molotov». Si creò una nuova forma di conformismo: se prima era obbligatorio frequentare l'Università in giacca e cravatta, con la contestazione (e negli anni successivi) era obbligatorio l'eskimo[37]. Inoltre c'era il vizio di picchiare chi la pensasse in maniera diversa, spesso in dieci, venti, trenta, contro uno. Nel febbraio 1972 i «katanghesi» picchiarono selvaggiamente uno studente israeliano, accusato di essere un infiltrato della CIA: questo pestaggio era stato preceduto da un altro, contro il sindacalista Giovanni Conti, accusato di nefandezze politiche e di amare la vita notturna. Dando una sua interpretazione al termine «spranga», il manifesto scrisse: «Il Movimento studentesco della Statale di Milano, organizzato nonostante il nome come un gruppo a sé, inquadra i suoi militanti in uno dei più efficienti servizi d'ordine paramilitari e lo battezza Katanga, riprendendo la denominazione parigina del maggio. I manici di piccone vengono ribattezzati Stalin. I Katanga si incaricano di gestire gli scontri con la polizia ma anche di garantire l'egemonia del Movimento studentesco nella Statale vietando praticamente l'entrata agli appartenenti agli altri gruppi della sinistra extraparlamentare. Più che ai periodici scontri con la polizia, l'importanza crescente che la spranga assume nella sinistra extraparlamentare è legata al confronto quotidiano con i fascisti».

Nessuno intende certo smorzare la realtà dell'uso della violenza, che va descritta obiettivamente, ma un testo del genere è inqualificabile per visceralità e superficialita (due esempi per tutti: le stupidaggini che la maggior parte dei contestatori proverrebbero da famiglie borghesi e l'obbligo di portare l'eskimo). Non a caso, fra le numerose note che costituiscono le fonti delle informazioni dell'intera voce Sessantotto sono presenti due libri i cui toni sono ripetutamente quelli riportati qui sopra: Sergio Zavoli, La notte della Repubblica e Indro Montanelli e Mario Cervi, L'Italia degli anni di piombo. La voce contiene VENTUNO riferimenti al primo libro, e VENTOTTO riferimenti al secondo: se si esclude Massimo Fini, Una vita (che mantiene gli stessi toni viscerali) con 5 riferimenti, nessuno dei tanti altri testi o fonti ha più di un riferimento. La questione non è la visione politica di destra che questi hanno, ma la superficialità, la grossolanità e la visceralità di ciò che esprimono.

Credo quindi che questa voce, pur nel complesso ben scritta, vada in alcuni punti rivista, a cominciare dal riscrivere totalmente, con obiettività e linguaggio storico, la parte sulle pratiche di violenza riportata poco sopra. --37.162.188.44 (msg) 22:24, 10 lug 2020 (CEST)[rispondi]

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