Discussione:Fossa oceanica

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Di seguito la cronologia della voce Fossa abissale, il cui contenuto è stato qui integrato. --Fantomas 11:45, 5 dic 2007 (CET)[rispondi]

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(corr) (prec)  02:14, 1 dic 2007 F.chiodo (discussione | contributi) (2.905 byte) (→Oceano Pacifico) (annulla) 
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(corr) (prec)  18:50, 6 mar 2007 Rago (discussione | contributi) (→Oceano Pacifico) (annulla) 
(corr) (prec)  18:49, 6 mar 2007 Rago (discussione | contributi) (→Oceano Pacifico) (annulla) 
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(corr) (prec)  18:51, 19 ott 2006 Roberto1974 (discussione | contributi) m (Correzione + sottocategorie) (annulla) 
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(corr) (prec)  19:02, 24 set 2006 Mirandolina (discussione | contributi) (annulla) 
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(corr) (prec)  18:56, 1 ago 2006 Hellis (discussione | contributi) m (annulla) 
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(corr) (prec)  20:56, 25 giu 2005 Alfio (discussione | contributi) m (corretti link) (annulla) 
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(corr) (prec)  16:58, 25 giu 2005 Crys0000 (discussione | contributi) (annulla) 
(corr) (prec)  16:55, 25 giu 2005 Crys0000 (discussione | contributi) 

correnti erosive[modifica wikitesto]

Non e' chi si faccia confusione con le correnti che scendono dalla piattaforma continentale? Le correnti oceaniche s.s. tipo quella del Golfo non sono erosive e sopratutto scorrono in superficie.--Bramfab Discorriamo 18:36, 11 nov 2009 (CET)[rispondi]


No, non faccio assolutamente confusione. L'azione erosiva delle correnti in profondità esercita un'azione anche sui labbri dei margini di una dorsale oceanica. Le correnti oceaniche di profondità, con le acque fredde che le caratterizzano, alterano e demoliscono il rilievo magmatico, contrastandone lo sviluppo verticale. E' ovvio che nell'ambiente oceanico prevalgano fenomeni deposizionali (gli oceani costituiscono il maggior deposito di sedimenti), ma sono presenti anche fenomeni erosivi, per quanto comunque effimeri rispetto all'entità della deposizione clastica. Anche le correnti marine di fondo o l'attrito tra i sedimenti marini sciolti provocano fenomeni erosivi di profondità. Quanto alla corrente del Golfo, ha una velocità superficiale pari a 250 cm/s, e manifesta i suoi effetti anche a profondità superiori ai 2000 m. La citazione l'ho comunque inserita: si tratta di alcuni appunti del corso di geofisica dell'università di Palermo. I miei appunti di geologia marina sono purtroppo cartacei, non posso inserirli come fonte :) --Sterminator_Vesevus Discorriamo 19:57, 11 nov 2009 (CET)[rispondi]

Non sono convinto e fino a quando non si trova una citazione da rivista 'doc', typo "marine geology" o "Nature" continuo a avere grossi dubbi. Il presunto rilievo magmatico, che nella realtà è ben più blando di quanto sembri nelle rappresentazioni cartografiche o nelle sezioni con scale verticali/orizzontali distorte, si riduce sopratutto per il rapido raffreddamento della parte superficiale della crosta, raffreddamento che avviene più velocemente nelle prime fasi (la velocità di raffreddamento è proporzionale alla differenza di temperatura). Tutta la frase su queste presunte correnti "fredde" (già l'insistere sul freddo è fuorviante: che abbiano temperature di 2 gradi o di ben 50 gradi cambia ben poco considerando la temperatura originale del magma da cui deriva il basalto). L'attrito tra sedimenti più che provocare erosione favorisce la sedimentazione, ma il parlare di sedimenti sciolti nuovamente mi fa pensare a confusione con i canons sulla scarpata continentale. E la scarpata continentale è in effetti l'unica area in cui spesso si hanno fenomeni erosivi, nella maggior parte dei casi indotti non da correnti erosive, ma da frane scatenantisi per diversi motivi, frane che a loro volta possono produrre le cosiddette correnti di torbida. Incidentalmente neppure negli appunti in rete che hai indicato ho trovato un cenno esplicito a presunte correnti demolitrici dei rilievi della dorsale, si accenna a erosione marina, senza indicarne un agente, per cui ti fornisco un elenco: franamenti per scosse di terremoto (sono tra le zone a maggior sismicità), alterazione chimica dei basalti con neoformazione di argille, più facilmente trasportabili e ridepositabili anche ad opera di deboli correnti, frammentazione, fessurazione per contrazione termica e quindi semplice caduta dei frammenti ad opera della forza di gravità. Tra l'altro osservo che è proprio nella natura dei magmi basaltici il non creare rilievi a causa della loro bassa viscosità, che li fa fluire senza creare accumuli di grossi spessori, a questo si aggiunge che l'allontanarsi della crosta dalla dorsale continuamente libera spazi orizzontali per le colate successive--Bramfab Discorriamo 22:32, 11 nov 2009 (CET)[rispondi]

Quindi non bastano gli appunti del corso tenuto da un professore di geologia del dipartimento di Geologia e Geodesia dell'università di Palermo. Serve un articolo di giornale per suffragare l'esistenza di fenomeni erosivi relativi al rilievo di dorsale oceanica. Quanto alla quota raggiunta dal rilievo di dorsale, non viene "stimata" in base a proiezioni cartografiche, ma viene misurata accuratamente servendosi ad esempio del sonar. Pertanto, ritengo che i dati relativi alla misurazione della quota raggiunta dai rilievi di dorsale risultino pienamente attendibili, poiché soggetti a misurazione e non a stime. I fenomeni erosivi di scarpata sono un'altra cosa. Originati dalle correnti di torbida, incidono profondamente il fondale, provocando spesso anche danni a manufatti (cablaggi, tubazioni, ecc.) ed hanno luogo nei pressi della scarpata continentale dove, proprio per incisione, originano i canyons sottomarini. La presenza di correnti di fondo può provocare erosione da attrito[senza fonte]. In oltre, anche l'alterazione chimica dei basalti cui accennavi, favorisce lo smantellamento di porzioni del rilievo, che tendono dunque ad accumularsi sulla superficie mediana compresa tra le creste. Anche la fessurazione del materiale conseguente al rapido raffreddamento, facilita la clastizzazione della roccia, che diviene quindi asportabile dalle correnti di profondità. Quanto all'incapacità dei basalti di costruire rilievi vista l'elevata fluidità caratteristica (conseguenza della scarsità di silice), concordo con te, ma solo nel caso in cui consideriamo il fenomeno in ambiente subaereo. Alle profondità cui facciamo riferimento, la pressione dell'acqua facilita enormemente la costruzione di strutture rocciose basaltiche di aspetto massivo[senza fonte], dal momento che attenua considerevolmente il carattere fluido della lava derivante dal degassamento magmatico. L'espansione del fondale, in oltre, procede al ritmo di qualche cm/anno, per cui non ad un ritmo sufficientemente veloce da impedire che la materia magmatica più nuova non riesca a solidificarsi a ridosso di porzioni di materiale più vecchio.[non chiaro]

Scusami ma il qualificare due rilevanti riviste sottoposte a revisione paritaria come giornali, il confondere la problematica della rappresentazione cartografica con le misurazioni sonar gia' spiega tutto, in aggiunta ribadisco che negli "appunti" non vi e' traccia di correnti erosive sulle dorsali. Lasciamo perdere l'ipotesi personalissima che la pressione dell'acqua facilita enormemente la costruzione di strutture rocciose basaltiche di aspetto massivo, dal momento che attenua considerevolmente il carattere fluido della lava derivante dal degassamento magmatico in quanto se attenuasse la degassazione la lava rimarrebbe maggiormente fluida ed essendo una pressione di tipo idrostatico non modella un bel niente. La clastizzazione facilita l'azione della forza di gravita', su eventuali pendii. --Bramfab Discorriamo 12:23, 12 nov 2009 (CET)[rispondi]

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