Discussione:Assoluto

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Filosofia
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Ermetis 21:55, Ago 26, 2004 (UTC)

circa l'etimo di esistenza[modifica wikitesto]

Nel testo è citata un etimo che sembra già ad un livello di interpretazione personale; sto parlando del termine "Esistenza", che solo secondo alcuni interpreti, all'interno di certi contesti, può essere tradotto con "essere da", almeno nel senso che noi attribuiamo a una tale espressione. L'etimo rigorosa di Esistere, EX-SìSTERE, è letteralmente "STARE FUORI", senza arrangiamento interpretativo. Questo deriva dal fatto che, secondo il pensiero di una certa antichità latina, l'uomo esiste soltanto ovvero è fuori dalla Vita vera a cui accederebbe tramite degli sforzi particolari. Il termine pertanto è stato coniato in un ambito chiaramente religioso. DERVISCH h. 20:33 18-11-2009

Somiglianze e le differenze nelle diverse tradizioni[modifica wikitesto]

Il paragrafo inserito da un anonimo è piuttosto sgrammaticato, slegato dal resto della voce e dal contenuto poco enciclopedico. Lo sposto qui in discussione: --Trambolot (msg) 00:11, 10 nov 2011 (CET)[rispondi]

« Esempi di religioni e filosofie che abbracciano il concetto di Assoluto in un modo o nell'altro sono ermetismo, l'Induismo, Jainismo, Taoismo, Islam, alcune forme di filosofia ebraica, e le forme metafisiche del cristianesimo e del Buddismo. Condizioni che servono a L'Assoluto identificare tra tali credenze sono Wu Chi, Brahman, Adibuddha, Allah, Para Brahman, Dio, denominazioni del Divino e numerosi altri. In Asia orientale, il concetto del Tao, e in Asia meridionale, il concetto di Nirvana è sinonimo nella descrizione agli attributi dell'Assoluto come usato in Occidente. L'essenza vitale umano - anima, spirito, scintilla di consapevolezza, si dice che in origine deriva in ogni caso dall'Assoluto, e di essere indistruttibile, dopo la natura dell'Assoluto, e di essere in grado di ritornare alla sua sorgente . Questo ritorno è l'obiettivo di quelle religioni orientali che hanno un tale concetto. Il generale si ha in comune tra le varie versioni dell 'Assoluto: infinito, indescribabilità, mancanza di forma, trascendenza e immanenza. Una comunanza ulteriore è che si deve rinunciare e / o trascendere l'esistenza fisica e le sue distrazioni, in alcuni casi fino al punto di identità di estinzione e la consapevolezza individuale, al fine di capire o coesistere con l'Assoluto. Uniforme, umane passioni e vizi sono considerati ostacoli al progresso spirituale, e le virtù come l'umiltà, la carità e la giustizia o pacifismo si fanno sentire per spianare la strada verso l'illuminazione. Parallelamente può essere tracciata tra tali tradizioni e giudaico-cristiana-islamica, pensiero monoteista (cioè, abramica). Il concetto è quello di un subconscio universale, indivisibile ed incapace di essere rappresentata attraverso icone, genitore di singole anime degli uomini, e alla quale gli uomini cercano di ritornare. Questa ambita ritorno è compromessa da cattivo pensiero e azione, e facilitato da altruismo. Inoltre, le tradizioni condividono un sistema generale di valore che scoraggia e mondanità incoraggia la ricerca di più elevati, i principi più immateriali, come la giustizia e buone azioni fatte per se stessi.

===Cosa in sé===

Approssimativamente, l'Assoluto può essere distinto da i seguenti concetti, anche se c'è dibattito della sinonimia tra di loro: Cosa in sé, un oggetto reale e le sue proprietà indipendente da qualsiasi osservatore. Il noumeno è un oggetto postulato o un evento che è conosciuto (se non del tutto) senza l'uso dei sensi. Tuttavia, invece di distinguere il relativo, la cosa in sé viene utilizzato per distinguere un oggetto reale da fenomeno (l'apparenza delle cose in sé per i sensi). »