Diocesi di Sebastopoli di Tracia

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Sebastopoli di Tracia
Sede vescovile titolare
Dioecesis Sebastopolitana in Thracia
Patriarcato di Costantinopoli
Sede titolare di Sebastopoli di Tracia
Mappa della diocesi civile di Tracia (V secolo)
Vescovo titolaresede vacante
IstituitaXIX secolo o 1933
StatoBulgaria ?
Diocesi soppressa di Sebastopoli di Tracia
Suffraganea diFilippopoli
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Sebastopoli di Tracia (in latino: Dioecesis Sebastopolitana in Thracia) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Sebastopoli di Tracia, identificabile con Sanacklar, è un'antica sede vescovile della provincia romana di Tracia nella diocesi civile omonima. Faceva parte del patriarcato di Costantinopoli ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Filippopoli.

La sede non è menzionata dal Le Quien nell'opera Oriens Christianus e nessun vescovo è documentato dalle fonti antiche. Essa appare per la prima ed unica volta in una lista di vescovati di Tracia della metà del VII secolo.[1] La diocesi dovette scomparire poco dopo la redazione della Notitia, in seguito all'occupazione della regione ad opera dei Bulgari, ancora pagani, nella seconda metà del VII secolo, che mise fine all'organizzazione ecclesiastica bizantina.

Sebastopoli di Tracia è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 24 aprile 1978.

Cronotassi dei vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

I vescovi di Sebastopoli di Tracia appaiono confusi con i vescovi di Sebastopoli di Armenia, perché nelle fonti citate le cronotassi delle due sedi non sono distinte.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Raymond Janin, La hiérarchie ecclésiastique dans le diocèse de Thrace, in Revue des études byzantines, tomo 17, 1959, p. 144.
  2. ^ Eubel, vol. 7, p. 338, succeduto a Marcello Cortenovis, vescovo titolare di Sebastopoli di Armenia.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, vol. 7, pp. 338–339; vol. 8, p. 507

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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