Demos Malavasi (1926-1944)

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Demos Malavasi (Novi di Modena, 29 aprile 1926Rovereto sulla Secchia, 1º dicembre 1944) è stato un partigiano italiano.

Noto con il nome di battaglia "Diavolo", fu il più giovane partigiano modenese insignito del massimo riconoscimento della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Dino Malavasi e Argia Schiatti, modesti braccianti agricoli antifascisti, Demos iniziò a lavorare subito dopo mia licenza elementare, divenendo poi meccanico aggiustatore.[1] Dopo l'armistizio dell'8 settembre, rifiutò l'arruolamento obbligatorio nella RSI, ma entrò giovanissimo nei Gruppi d'Azione Partigiana (GAP) durante la Resistenza. Appartenente con il grado di tenente alla 15ª Brigata Garibaldi (Divisione “Modena” Pianura) partecipo a diversi combattimenti a s Secchia, Poggio Rusco e Novi di Modeba, rendendosi protagonista di azioni individuali.

Il 1º dicembre 1944, durante la battaglia di Cortile di Carpi, venne ucciso durante un sanguinoso scontro a fuoco tra Fossoli e Rovereto sulla Secchia, al confine tra i comuni di Carpi e Novi di Modena. Dopo la sua morte la brigata gappista d'appartenenza prese il suo nome.

La salma fu tumulata nel sacrario dei caduti partigiani del cimitero di Novi di Modena, mentre a Fossoli è presente un cippo che ricorda che "L'eroe e il fanciullo si fusero in lui nell'ansia insopprimibile della libertà. L'onorificenza alla memoria stà (sic) a testimoniare la tempra del grande combattente".[2]

Per la sua attività partigiana venne insignito postumo della medaglia d'oro al valor militare.

Era omonimo e concittadino di un altro eroe partigiano, morto il 9 settembre 1943 e per ciò considerato il primo martire della Resistenza modenese.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Primo fra i primi nelle più rischiose imprese, ardente di fede ed animato dal più puro entusiasmo, appena diciottenne partecipava alla dura lotta partigiana, rifulgendo in numerosi fatti d'arme per slancio leonino e per supremo sprezzo del pericolo. Durante un rastrellamento nemico, rimasto isolato con un compagno ferito, pur di non abbandonarlo, affrontava l'avversario soverchiante e dopo avere sostenuto l'impari lotta con il fuoco del suo mitra uccidendo tredici tedeschi, esaurite le munizioni impugnava la pistola e ne abbatteva altri due. Colpito a morte cadeva da eroe immolando la sua giovane esistenza per la resurrezione della Patria a nuovi destini. Pianura Modenese - Rovereto, maggio -1º dicembre 1944. [3]»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Malavasi Demos, su Associazione Nazionale Combattenti FF.AA. Regolari Guerra di Liberazione, 21 settembre 2016.
  2. ^ Cippo a Demos Malavasi (Diavolo) – Fossoli di Carpi, su Pietre della memoria.
  3. ^ MALAVASI Demos, su quirinale.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Le Medaglie d'oro al Valore Militare (1942-1959), II, Roma, Tipografia Regionale, 1965, p. 588.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]