Corte dei mercanti

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Li statuti de la corte de mercadanti de la magnifica citta di Lucca, 1557 (Fondazione Mansutti, Milano).

La Corte dei mercanti di Lucca è stata un'istituzione commerciale medievale[1].

La corte era nota già dal 1214, quando la città era interessata da notevoli scambi di seta a livello globale. L'istituzione giudicava i tenuti, ossia i soggetti sottoposti alla sua amministrazione legati a qualsiasi tipo di scambio commerciale nel comune. Grazie alla sua larga autonomia, la corte divenne presto l'istituzione più potente della città, estendendo le sue prerogative anche al diritto civile e penale, anche nelle colonie lucchesi all'estero. Nel 1807 la corte fu sostituita dal tribunale di commercio, finché nel 1808 il Codice commerciale francese introdotto da Napoleone ne concluse l'operato[1].

Sono noti alcuni statuti della corte, in particolare delle compilazioni risalenti al 1376 e al 1610, di cui alcune stampate da Vincenzo Busdraghi, appartenente a una delle principali famiglie lucchesi[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c La Corte dei mercanti sul sito della Camera di Commercio di Lucca, su lu.camcom.it. URL consultato l'8 agosto 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Fondazione Mansutti, Quaderni di sicurtà. Documenti di storia dell'assicurazione, a cura di M. Bonomelli, schede bibliografiche di C. Di Battista, note critiche di F. Mansutti, Milano, Electa, 2011, pp. 118-119.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]