Cleobi e Bitone

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Nella mitologia greca, Cleobi e Bitone erano i figli di Cidìppe o di Teano,[1] una sacerdotessa di Era della città di Argo.

Kleobis e Biton (Delfi), 600-580 a.C. ca., marmo, statua inv. 467 (a destra): h 216 cm, con la base h 235 cm. Delfi, Museo Archeologico.

Nel mito[modifica | modifica wikitesto]

Durante una festa in onore alla dea Era, la loro madre doveva essere condotta al tempio per la celebrazione dei riti. Poiché non c'erano buoi disponibili, Cleobi e Bitone trainarono il carro al loro posto per cinque miglia (precisamente per 45 stadi, circa 8,3 km/5,1 miglia).[2] La madre, commossa per tanta devozione mostrata, pregò la dea di elargire ai figli il dono più grande che si potesse dare a dei comuni mortali;[3] la dea allora li fece cadere entrambi in un sonno piacevole ed eterno.[4] Nelle Storie di Erodoto viene narrato che per questa azione Solone, interrogato dal re Creso su chi fosse il più fortunato degli uomini, pose i due fratelli al secondo posto, dopo Tello di Atene.[5]

Il sacrificio[modifica | modifica wikitesto]

Cleobis e Biton, di Nicolas-Pierre Loir

Il mito si riferisce ai sacrifici umani che in quel periodo venivano proposti ogni volta che si voleva consacrare un edificio di culto alla dea-luna. Ad Argo infatti venivano scelti due gemelli che dovevano eseguire tale viaggio prima di venire uccisi. In seguito dovevano essere sepolti vicino al tempio per allontanare ogni sorta di spirito malevolo che si potesse solo avvicinare al sacro tempio.[senza fonte]

Ne esiste una famosa coppia di statue nel Museo archeologico di Delfi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Suida Κ 2499 Adler.
  2. ^ Erodoto, I, 31, 2.
  3. ^ Erodoto, I, 31, 4.
  4. ^ Erodoto, I, 31, 5. Cfr. Plutarco, Consolazione ad Apollonio, 14 (Moralia 108 e-f); fr. 133 Sandbach; Cicerone, Tusculanae Disputationes, I, 113-114.
  5. ^ Suida Κ 2499 Adler. Sul mito si veda anche (DE) Carl Werner Müller, Legende – Novelle – Roman, Vandenhoeck & Ruprecht, 2006, pp. 55 segg.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie
Fonti secondarie

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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