Choga Mami

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Choga Mami
CiviltàCultura di Samarra
Utilizzoabitazione, canali d'irrigazione
EpocaNeolitico
Localizzazione
StatoIraq
RegioneGovernatorato di Diyala
Altitudine137 m s.l.m.
Dimensioni
Altezza5
Larghezza100m
Lunghezza350 m
Scavi
Data scoperta1966-1967
Date scavi1967-68
ArcheologoJoan Oates
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 33°52′59.99″N 45°26′59.96″E / 33.88333°N 45.44999°E33.88333; 45.44999

Choga Mami è un sito archeologico del Neolitico, situato nei pressi della città di Mandali, in Iraq. Il sito è stato datato al periodo di Samarra, 6000 anni circa prima di Cristo.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Choga Mami è il più grande tell della regione di Mandali, in un'area che avrebbe visto un intenso traffico durante il periodo protostorico della Mesopotamia. Gli archeologi David e Joan Oates descrivono il sito come un "basso tumulo di circa 200 metri di lunghezza e 2-5 metri di altezza" e "fortemente eroso, con gli ultimi livelli conservati che risalgono al 4800 a.C."[1]

Gli scavi condotti da Joan Oates, hanno rinvenuto alla fine degli anni 1960, un grande villaggio del periodo di Samarra, la cui occupazione è durata diversi secoli durante il VI millennio. Nel punto più alto del tell, un altro livello di occupazione indica la presenza di un villaggio nel periodo transitorio fra i periodi Samarra e Ubaid[2][3].

Gli edifici del villaggio erano rettangolari e costruiti in mattoni di fango, ivi inclusa una torre di guardia presente all'ingresso dell'insediamento. L'irrigazione sosteneva la produzione del bestiame (bovini, ovini e caprini) e dei prodotti agricoli (grano, orzo e lino). Si coltivavano anche lenticchie e "piselli a seme grande", mentre i pistacchi venivano raccolti nella vicina campagna[4].

Un aspetto importante del sito è dunque la testimonianza che esso fornisce sui rapporti cronologici tra le culture della Mesopotamia settentrionale e della Bassa Mesopotamia, almeno nell'area di Mandali, e sui collegamenti con l'Iran. L'introduzione dell'irrigazione, di nuovi tipi di cereali, di stili ceramici stranieri e di bestiame domestico si collocano tutti nel periodo di occupazione di Choga Mami, una manifestazione tardiva del periodo di Samarra nelle terre basse della Mesopotamia.

Scavi[modifica | modifica wikitesto]

Choga Mami è stato inizialmente scavato da un gruppo di archeologi, guidati da Joan e David Oates. La prima stagione della campagna di scavi prese inizio il 2 dicembre 1967 e si protrasse fino al 26 febbraio 1968[5]. Durante lo scavo, il team di archeologi ha trovato stanze in mattoni di fango, tutte di dimensioni simili e allineate con cura, alcune con tracce di fuoco. All'interno delle case, ceramiche dipinte, utensili e molte piccole figure di argilla.

Vasellame[modifica | modifica wikitesto]

I manufatti di ceramica sopravvissuti rinvenuti a Choga Mami sono stati costruiti con gli stessi materiali e con lo stesso aspetto complessivo di quelli della più vasta Cultura di Samarra[6]. Molti dei reperti mostrano un ampio uso di immagini di animali, una caratteristica distintiva del periodo[7] Tra i manufatti di argilla che sono stati scavati a Choga Mami, sono stati recuperati sia vasi dipinti che non dipinti, perline e figurine. Mentre le figurine di terracotta raffiguranti uomini e donne in piedi sono le più comuni[8], altre figurine assomigliano a quelle del successivo periodo Ubaid, rinvenute nell'Iraq meridionale e sono in qualche modo simili a quelle rinvenute a Tell es-Sawwan[9]. Poche, fra la statuette di terracotta, sono state trovate intatte, a causa del materiale che le compone. La maggior parte di queste statuette rimane frammentaria[9].

Schema del sistema di canali d'irrigazione mesopotamico.

Canali d'irrigazione[modifica | modifica wikitesto]

I canali di irrigazione di Choga Mami sono tra i più antichi canali artificiali conosciuti. Rappresentano la prima attestazione certa dello sviluppo della cultura di Samarra verso la coltivazione irrigua[10], un elemento chiave per lo sviluppo dell'economia in quest'area piuttosto arida. L'addomesticamento di piante e animali[4] a Choga Mami è stato possibile grazie ai canali di irrigazione costruiti dall'uomo che correvano lungo il lato settentrionale del villaggio e di un grande canale risalente alla fine del periodo di Samarra che si trovava sul lato sud-occidentale del sito[11][12].

I canali di Choga Mami sono principalmente piccoli calanchi risalenti all'incirca al 6000 a.C.; è stato poi rinvenuto un altro canale molto più largo (circa 10 metri), scavato verso la fine del VI millennio a.C.[13] L'acqua proveniva dal fiume Gangir, a nord-est del sito, con un supplemento dovuto a corsi d'acqua stagionali[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Oates, 1976, p. 62.
  2. ^ Oates, 1969, pp. 121-122.
  3. ^ a b (EN) Hans Helbaek, Samarran Irrigation Agriculture at Choga Mami in Iraq (PDF), in Iraq, vol. 34, n. 1, 1972, pp. 35-48. URL consultato il 28 gennaio 2023.
  4. ^ a b Oates, 1976, p. 104.
  5. ^ Oates, 1969, p. 115.
  6. ^ (EN) David Oates, Excavations At Choga Mami, Iraq, in British Institute for the Study of Iraq, pp. 4-5.
  7. ^ Oates, 1976, p. 43.
  8. ^ Oates, 1976, p. 65.
  9. ^ a b Oates, 1969, pp. 128-130.
  10. ^ Mario Liverani, Antico Oriente: storia, società, economia, Roma-Bari, Laterza, 2009, p. 88, ISBN 978-88-420-9041-0.
  11. ^ Oates, 1976, p. 64.
  12. ^ Oates, 1969, pp. 122-127.
  13. ^ (EN) A. M. Bagg, Irrigation, in D. T. Potts (a cura di), A Companion to the Archaeology of the Ancient Near East, Malden/Oxford, 2012, p. 268.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Joan Oates, Choga Mami 1967-68: a preliminary report, in Iraq, vol. 31, 1969, pp. 115–152.
  • (EN) David e Joan Oates, The Rise of Civilization, Elsevier Phaidon, 1976.