Chiesa di Maria Santissima del Carmelo

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Chiesa di Maria Santissima del Carmelo di Bongiardo
Chiesa Maria Santissima del Carmelo
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneSicilia
LocalitàSanta Venerina
Religionecattolica
TitolareB.V. del Carmelo
Arcidiocesi Catania
Completamento1728

La chiesa di Maria Santissima del Carmelo è un edificio religioso di Santa Venerina (CT), che si trova nella frazione di Bongiardo.
Mentre tutte le parrocchie del territorio comunale fanno parte della diocesi di Acireale, questa appartiene all'arcidiocesi di Catania. Infatti, al momento della formazione del nuovo Comune (1934), i residenti preferirono restare sotto l'autorità spirituale catanese per il loro attaccamento al vecchio arcivescovo, card. Giuseppe Benedetto Dusmet[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa fu fondata nel 1723 dai coniugi Francesco e Giovanna Pulvirenti del quartiere della Catena, su terreno messo a disposizione dal Secreto di Aci SS. Antonio e Filippo; fu dagli stessi dotata con atto notarile del 24 gennaio 1726. Nel 1730 venne affidata ai padri mercedari del convento di Santa Domenica di Aci Sant'Antonio, che la tennero fino al 1778, quando la restituirono ad una commissione laicale del paese. Il 23 luglio 1810, dopo lotte con la matrice di Sant'Antonio, che si opponeva, divenne Sacramentale Curata con pertinenza su Pisano e parte di Fleri. A causa di un terribile terremoto, il 17 giugno 1879 venne in parte distrutta. Fu ricostruita e ingrandita per l'impegno del popolo, l'interesse del cappellano curato fra' Giovan Battista Zullo da Francavilla, cappuccino (1836-1908, vittima del terremoto di Messina), ma soprattutto per la munificenza e la carità del beato cardinale Giuseppe Benedetto Dusmet, arcivescovo di Catania. Nel 1911 fu munita di una ferratura che l'ha preservata da successivi crolli. Il 21 giugno 1926, insieme alle altre chiese dell'arcidiocesi di Catania fu elevata a parrocchia. Oggi è centro spirituale di una vasta parrocchia che si articola su due comuni (Santa Venerina e Zafferana Etnea).

Il terremoto di Santa Venerina del 2002 causò gravi danni strutturali alla chiesa, nella quale l'allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi entrò in occasione della sua visita a Santa Venerina, nello stesso anno, assicurandone la ricostruzione.

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'interno, ricco di stucchi e opere d'arte, rifatto negli anni, conserva tra l'altro le statue lignee della patrona e del compatrono.

Dalla chiesa fu rubata la Ninfa, un grande lampadario a 36 luci, proveniente dal monastero dei Benedettini di Catania. Furono rubati anche tre grandi lampadari in vetro di Murano e due lampadari colorati, questi ultimi doni dal principe di Casalotto. Fu rubato pure un lampadario bianco regalato dal cavaliere Faro di Viagrande.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Santa Venerina, un centro catechistico-pastorale per superare le divisioni, in Gazzettinonline, 18 dicembre 2019. URL consultato il 28 dicembre 2019.

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