Cattedrale di Santa Sofia (Ocrida)

Cattedrale di Santa Sofia
	Esterno
Stato	Macedonia del Nord
Località	Ocrida
Coordinate	41°06′43″N 20°47′38″E / 41.111944°N 20.793889°E Coordinate: 41°06′43″N 20°47′38″E / 41.111944°N 20.793889°E
Religione	cristiana ortodossa macedone
Titolare	Sapienza
Diocesi	Eparchia di Debar-Kičevo
Fondatore	Macedonia del Nord
Stile architettonico	Giannina e bizantino
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La cattedrale di Santa Sofia (in macedone: Црква Света Софија, Crkva Sveta Sofija; in albanese Kisha e Shën Sofisë) è la cattedrale ortodossa di Ocrida, in Macedonia del Nord ed è sede dell'eparchia di Debar-Kičevo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La cattedrale fu costruita in una data sconosciuta, tra il 1035 e il 1056, sopra una basilica paleocristiana, che probabilmente fu utilizzata come cattedrale anche quando Samuele I di Bulgaria fece di Ocrida la capitale del suo impero nel 969. Le date di costruzione tradizionalmente indicate corrispondono a quelle del ministero dell'arcivescovo Leone, che avviò i lavori.

Nel XIV secolo, un altro arcivescovo, Gregorio, fece costruire un nartece monumentale, con una galleria e due torri simmetriche. Costruì anche una nuova piazza, molto più grande della precedente.

I Turchi presero il controllo della regione alla fine del XV secolo e trasformarono la cattedrale in una moschea. Mantennero l'edificio intatto, ma coprirono gli affreschi con uno spesso intonaco.

Tra il 1950 e il 1957 è stata condotta una vasta campagna di restauro che ha riguardata in particolare gli affreschi. Nel 1979 l'UNESCO ha riconosciuto Ocrida quale patrimonio dell'umanità.^[1]

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

La cattedrale è un tipico esempio di arte bizantina. Ha tre navate, un transetto, una cupola centrale e gallerie. Anche il nartece del XIV secolo segue i canoni bizantini, ma il suo stile risulta essere più moderno. Presenta un portico e gallerie al livello superiore e sezioni laterali segnate da torri identiche.