Capitolare di Meerssen

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Il regno di Carlo il Calvo dopo il trattato di Meerssen (870)

Il Capitolare di Meerssen (o Mersen) è un testo normativo dell'847, con cui si invitavano gli uomini liberi a individuare un capo, scelto tra il re o tra i signori più potenti del territorio, per ottenere protezione. Prescriveva inoltre che tale rapporto non potesse essere risolto se non per una giusta causa.

Fu promulgato da Carlo il Calvo nell'847, a Meerssen, località ora sita nei Paesi Bassi.[1] Nella stessa città si tennero successivamente altri tre incontri, nell'851, 870 e 878, il più celebre dei quali fu quello dell'870, che sancì la stipula del Trattato di Meerssen.

Significato e conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

La norma si poneva l'obiettivo di smilitarizzare i ceti più bassi, ma con essa andava affermandosi il principio secondo cui i vassalli dovessero obbligatoriamente seguire il re solo contro nemici stranieri.

In questo modo il capitolare sanciva un passaggio di poteri dalla sfera regale a quella dei vassalli e l'avanzata di un sistema di rapporti di potere che costituiva la base per l'affermazione di una società di tipo feudale.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Marcia L. Colish, The Mirror of Language: A Study of the Medieval Theory of Knowledge p. 34, Nebraska Press, 1983, ISBN 978-0-8032-6447-2.
  2. ^ The Encyclopedia of world history: ancient, medieval, and modern, chronologically arranged, sesta edizione p. 176. Di Peter N. Stearns, William Leonard Langer. Houghton Mifflin Harcourt, 2001 ISBN 9780395652374

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