Bendaggio gastrico

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Bendaggio gastrico
Procedura chirurgica
Schema semplificato dell'intervento
TipoChirurgia bariatrica
Classificazione e risorse esterne
ICD-944.95

Il bendaggio gastrico è un intervento di chirurgia bariatrica che limita l'introduzione del cibo attraverso un'azione prevalentemente di tipo meccanico; viene classificato tra gli interventi di tipo restrittivo perché viene ridotta la capacità dello stomaco[1][2].

Il bendaggio gastrico più frequentemente utilizzato è quello regolabile, inventato nel 1986 da Lubomyr Kuzmak, che viene effettuato attraverso laparoscopia che rappresenta un metodo considerato completamente reversibile[3][4][5][6][7][8][9].

Descrizione dell'intervento[modifica | modifica wikitesto]

L'anello di silicone viene inserito nella parte superiore dello stomaco creando una tasca gastrica di dimensioni ridotte e comunicante con il resto dello stomaco attraverso un piccolo orifizio di svuotamento, mentre il serbatoio viene posizionato sottocute nello spessore dell'addome. Quest'ultimo consente allo specialista di gonfiare o sgonfiare l'anello di silicone, modificando il diametro dell'orifizio di svuotamento[1].

Schema di bendaggio gastrico

Lo scopo dell'intervento è quello di favorire l'anticipazione del senso di sazietà e riempimento gastrico, riducendo di conseguenza la quantità di cibo introdotto[1].

Indicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Come per tutti gli interventi di chirurgia bariatrica, è indicato per[1]:

  • indice di massa corporea superiore a 40 kg/m2 o 35 kg/m2 se è presente almeno una comorbilità;
  • età compresa tra 18 e 60 anni;
  • obesità di durata superiore a 5 anni;
  • dimostrazione dell'incapacità di perdere o mantenere una perdita di peso con metodiche non chirurgiche;
  • dimostrazione dell'accettazione di sottoporsi al follow up post-operatorio.

L'intervento è controindicato, invece, in caso di alcolismo, presenza di malattie terminali o di alterazioni psicologiche/psichiatriche che rendano il paziente incapace di provvedere a sé e di aderire al programma di follow up[1].

Complicanze[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di una procedura chirurgica piuttosto sicura, con una mortalità operatoria stimata intorno allo 0,1% e un'incidenza di complicanze operatorie dello 0,2%. Queste riguardano solitamente l'anello di silicone o il serbatoio di regolazione, che possono spostarsi o scollegarsi, eventi che possono presentarsi complessivamente in meno del 7% dei casi[1].

Prognosi[modifica | modifica wikitesto]

Il calo ponderale può essere stimato in circa il 40-50% del peso in eccesso, sebbene sia possibile nel lungo termine un recupero del peso perduto, soprattutto in caso di un non corretto comportamento alimentare[1]. Allo stesso modo la regolazione della restrizione mediata dal bendaggio, effettuata sotto guida radiologica, può essere decisa in base al calo ponderale, al comportamento alimentare e all'insorgenza di effetti indesiderati[1]. Il follow up prevede visite ogni tre mesi nel primo anno e almeno una ogni anno successivamente, con valutazione di eventuali carenze nutrizionali e/o vitaminiche[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Standard italiani per la cura dell’obesità (PDF), su sio-obesita.org, Società italiana dell'obesità, 2013. URL consultato il 3 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2014).
  2. ^ a b P. Forestieri et al., Linee guida e stato dell'arte della chirurgia bariatrica e medabolica in Italia (PDF), su sicob.org, Società italiana di chirurgia dell'obesità e delle malattie metaboliche, 2008. URL consultato il 3 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2014).
  3. ^ W. J. Pories, Bariatric Surgery: Risks and Rewards, in The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, vol. 93, n. 11, 2008, pp. S89-S56. URL consultato l'11 gennaio 2012.
  4. ^ S. Karmali, Bariatric Surgery. A primer, in Canadian Family Physician, vol. 56, 2010, pp. 873-879. URL consultato il 22 febbraio 2012.
  5. ^ N. Runkel, Bariatric Surgery, in Deutsches Arzteblatt International, vol. 108, n. 20, 2011, pp. 341-346. URL consultato il 22 febb 2012.
  6. ^ M. J. F. Bult, Surgical treatment of obesity, in European Journal of Endocrinology, vol. 158, 2008, pp. 135-145. URL consultato il 22 febbraio 2012.
  7. ^ M. Korenkov, Is Routine Preoperative Upper Endoscopy in Gastric Banding Patients Really Necessary?, in Obesity Surgery, 16(1), 2006, pp. 45-47. URL consultato il 22 febbraio 2012.
  8. ^ D. M. Herron, Bariatric Surgical Anatomy and Mechanisms of Action, in Gastrointest Endosc Clin N Am, 21(2), 2011, pp. 213-228. URL consultato il 22 febbraio 2012.
  9. ^ J. M. H. Bennett, REVIEW Surgery for morbid obesity (PDF), in Postgrad Med J, vol. 83, 2007, pp. 8-15. URL consultato il 14 marzo 2012.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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