Alfredo Mazzucchi

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Emanuele Alfredo Mazzucchi (18781972) è stato un compositore italiano, noto per essere stato il co-autore di alcuni famosi brani della canzone napoletana come 'O sole mio e I' te vurria vasà.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Alfredo Mazzucchi era un compositore e mandolinista che, per conto degli editori musicali, apportava qualche ritocco alle melodie originali prima della pubblicazione delle canzoni;[1] in questa veste fu quindi il co-autore, insieme a Eduardo Di Capua, di alcuni noti brani della canzone napoletana come 'O sole mio, Maria Marì, I' te vurria vasà.[2] Secondo altri, invece, Mazzucchi era un giovane compositore talentuoso che lavorava con il già famoso Di Capua: Mazzucchi suonava le sue composizioni, Di Capua le ascoltava e vi apportava qualche modifica, per poi pubblicarle soltanto a suo nome.[3]

Il suo contributo non fu però riconosciuto per molti anni: solo il 6 novembre 1973, infatti, l'editore Bideri depositò all'Ufficio della Proprietà Letteraria, Artistica e Scientifica (UPLAS) del Consiglio dei Ministri, una "denuncia di rivelazione di nome" in cui indicava Mazzucchi come coautore di 23 brani (o forse 18[4]) firmati solo da Eduardo Di Capua.[2] La Presidenza del Consiglio dei Ministri si oppose alla denuncia, presentando un ricorso accettato il 29 aprile 1994 dalla prima Sezione del Tribunale Civile di Roma.[2]

Nell'ottobre 1999, un pronipote di Eduardo Di Capua rivendicò la paternità unica da parte del suo avo di 'O sole mio,[1] ma al successivo ricorso degli eredi di Mazzucchi ammise la collaborazione fra i due compositori,[1] così che il verdetto emesso dal Tribunale di Torino nel marzo 2002 riconobbe Alfredo Mazzucchi come coautore della melodia di 23 brani totali,[2][3] che rimarranno pertanto sotto copyright fino al 2042 (ovvero 70 anni dopo la morte dell'autore).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Enzo D'Errico, Il grande affare di «' O sole mio», in Corriere della Sera, 9 ottobre 2002, p. 38. URL consultato il 24 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
  2. ^ a b c d Gaetano Santangelo, 'O sole mio ha un nuovo papà (con una premessa del settembre 1997), in Amadeus, 2002. URL consultato il 24 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2017).
  3. ^ a b Antonio Tricomi, 'O Sole mio, spunta un giallo, in la Repubblica, 9 ottobre 2002. URL consultato il 24 settembre 2015.
  4. ^ Dino Tedesco, "' O sole mio" figlia di troppi padri, in Corriere della Sera, 3 agosto 1992, p. 13. URL consultato il 24 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN307389672 · ISNI (EN0000 0000 2204 0506 · SBN DDSV011970 · LCCN (ENno2017148113 · BNE (ESXX1743100 (data)