Scintigrafia per lo studio del fegato e delle vie biliari: differenze tra le versioni
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* Diagnosi di [[Atresia biliare|atresia delle vie biliari]] ed altre anomalie congenite delle vie biliari (es. malattia di Caroli); |
* Diagnosi di [[Atresia biliare|atresia delle vie biliari]] ed altre anomalie congenite delle vie biliari (es. [[malattia di Caroli]]); |
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E' indicato il <u>digiuno da almeno 2 ore, ma non superiore a 6,</u> in quanto un digiuno eccessivamente prolungato può determinare la mancata visualizzazione della colecisti o il mancato transito del radiofarmaco in sede intestinale<ref name=":0" />. |
E' indicato il <u>digiuno da almeno 2 ore, ma non superiore a 6,</u> in quanto un digiuno eccessivamente prolungato può determinare la mancata visualizzazione della colecisti o il mancato transito del radiofarmaco in sede intestinale<ref name=":0" />. |
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Naturalmente, analogamente a qualsiasi altra indagine medica, è bene che il paziente rechi con sé tutta la documentazione clinica disponibile relativa alla patologia per la quale esegue l'esame. |
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Per accelerare l'eliminazione della bile radioattiva concentrata in [[Cistifellea|colecisti]], una volta terminata l'indagine, a fini radioprotezionistici è bene assumere un pasto [[Colecisti|colecistocinetico]] ad elevato contenuto di [[lipidi]] ed assumere un [[lassativo]] a distanza di 4 ore dall'iniezione del radiofarmaco al fine di ridurre la radioattività concentrata a livello [[Intestino|intestinale]]<ref name=":0" />. |
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'''Controindicazioni''' all'esame sono lo stato di gravidanza e l'allattamento (per il quale deve essere prevista una sospensione di 24 ore). |
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== Radiofarmaci e dosi == |
== Radiofarmaci e dosi == |
Versione delle 08:40, 14 dic 2017
La scintigrafia effettuata per studiare la funzionalità epatica e delle vie biliari trova numerose indicazioni cliniche, fra le principali riscontriamo[1]:
- Valutazione delle ostruzioni dei dotti biliari extraepatici, nei casi in cui la colangiografia retrograda endoscopica (ERCP) non sia possibile o sia controindicata;
- Valutazione dell'albero biliare dopo intervento chirurgico;
- Identificazioni di reflussi biliari nello stomaco ed in esofago;
- Diagnosi di atresia delle vie biliari ed altre anomalie congenite delle vie biliari (es. malattia di Caroli);
- Valutazione funzionale del fegato trapiantato;
- Identificazione della natura epatocitaria di masse epatiche;
- Valutazione del grado di differenziazione degli epatocarcinomi (HCC);
- Valutazione funzionale della colecistite cronica (acalcolotica);
- Valutazione delle disfunzioni dello sfintere di Oddi;
- Diagnosi di colecistite acuta (in urgenza);
- Valutazione di stravasi biliari in peritoneo (in urgenza);
- Valutazione e tipizzazione di lobi epatici accessori
Preparazione del paziente all'esame
E' indicato il digiuno da almeno 2 ore, ma non superiore a 6, in quanto un digiuno eccessivamente prolungato può determinare la mancata visualizzazione della colecisti o il mancato transito del radiofarmaco in sede intestinale[1].
Nei neonati che si sottopongono all'esame per sospetta atresia delle vie biliari e che presentano ittero, è opportuno eseguire nei 3-5 giorni precedenti l'indagine un trattamento farmacologico con fenobarbitale (5mg/kg/giorno) per aumentare la il flusso di bile, stimolando gli enzimi epatici[2] e ridurre così i possibili risultati falsamente positivi in pazienti con un sistema biliare riconoscibile, ma scarsamente funzionante.
Per accelerare l'eliminazione della bile radioattiva concentrata in colecisti, una volta terminata l'indagine, a fini radioprotezionistici è bene assumere un pasto colecistocinetico ad elevato contenuto di lipidi ed assumere un lassativo a distanza di 4 ore dall'iniezione del radiofarmaco al fine di ridurre la radioattività concentrata a livello intestinale[1].
Controindicazioni all'esame sono lo stato di gravidanza e l'allattamento (per il quale deve essere prevista una sospensione di 24 ore).
Radiofarmaci e dosi
Il radiofarmaco utilizzato per la scintigrafia per lo studio del fegato e delle vie biliari è l'acido iminodiacetico (HIDA) marcato con 99mTc o suoi derivati. L'attività da somministrare è 150 MBq per via endovenosa[1].
Protocolli di acquisizione
La scintigrafia viene acquisita adoperando una gamma-camera, equipaggiata con collimatori a fori paralleli LEHR (Low Energy High Resolution) oppure GP (General Purpose). Il paziente viene posizionato supino sul lettino della gamma-camera, con l'addome aderente al collimatore per ottimizzare al meglio la qualità delle immagini così ottenute; il campo di vista deve comprendere tutto l'addome.
Bibliografia
- ^ a b c d Linee Guida Procedurali AIMN (PDF), su aimn.it.
- ^ (EN) Neha Kwatra, Eglal Shalaby-Rana e Srikala Narayanan, Phenobarbital-enhanced hepatobiliary scintigraphy in the diagnosis of biliary atresia: two decades of experience at a tertiary center, in Pediatric Radiology, vol. 43, n. 10, 1º ottobre 2013, pp. 1365–1375, DOI:10.1007/s00247-013-2704-3. URL consultato il 14 dicembre 2017.