Lemma di Riesz: differenze tra le versioni
→Il teorema: C'era un minore al posto di maggiore Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
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Come conseguenza, ogni spazio normato di dimensione infinita contiene una successione di vettori unitari <math>x_n</math> tali che: |
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==Bibliografia== |
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* {{cita libro | cognome= Reed | nome= Michael |coautori= Barry Simon | titolo= Methods of Modern Mathematical Physics, Vol. 1: Functional Analysis| editore= Academic press inc.|ed = riveduta| città= San Diego, California| anno= 1980|ed=2| |
* {{cita libro | cognome= Reed | nome= Michael |coautori= Barry Simon | titolo= Methods of Modern Mathematical Physics, Vol. 1: Functional Analysis| editore= Academic press inc.|ed = riveduta| città= San Diego, California| anno= 1980|ed=2|ISBN= 0-12-585050-6|cid =reed }} |
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==Voci correlate== |
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Versione delle 03:35, 29 dic 2014
In matematica, in particolare in analisi funzionale, il lemma di Riesz specifica le condizioni che garantiscono che un sottospazio vettoriale di uno spazio vettoriale normato sia denso. Il lemma è dovuto a Frigyes Riesz.
Il teorema
Sia uno spazio vettoriale normato con norma , sia un elemento di e sia un sottospazio di . Si definisce la distanza tra un elemento e nel seguente modo:
Il lemma di Riesz afferma che se esiste tale che:
per ogni di modulo unitario, allora è denso in .[1] In modo equivalente, per ogni sottospazio chiuso si può sempre trovare un vettore appartenente alla sfera unitaria di tale che la sua distanza con sia arbitrariamente vicina a 1. Nel caso in cui la dimensione dello spazio è finita la distanza può essere uguale a 1.
Come conseguenza, ogni spazio normato di dimensione infinita contiene una successione di vettori unitari tali che:
Il lemma di Riesz consente pertanto di mostrare se uno spazio vettoriale normato ha dimensione infinita o finita. In particolare, se la sfera unitaria chiusa è compatta allora lo spazio ha dimensione finita.
Dimostrazione
Si supponga che non è denso in . Allora la chiusura di è un sottospazio proprio di . Si consideri un vettore che non appartiene a , si ha:
Quindi, per ogni esiste tale che:
Si consideri il vettore , si ha:
Scegliendo arbitrariamente prossimo a 1 si ottiene la dimostrazione.
Note
- ^ Bryan P. Rynne, Youngson, Martin A., Linear Functional Analysis, 2nd, Londra, Springer, 2008, p. 47, ISBN 978-1-84800-004-9.
Bibliografia
- Michael Reed, Barry Simon, Methods of Modern Mathematical Physics, Vol. 1: Functional Analysis, 2ª ed., San Diego, California, Academic press inc., 1980, ISBN 0-12-585050-6.