Ingorgo mammario: differenze tra le versioni

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In particolare le spugnature caldo-umide alla mammella risultano molto utili nei 10-15 minuti che precedono la poppata. Durante la poppata un delicato massaggio delle mammelle eseguito con dei movimenti concentrici in direzione del capezzolo, può agevolare l'efflusso latteo.
In particolare le spugnature caldo-umide alla mammella risultano molto utili nei 10-15 minuti che precedono la poppata. Durante la poppata un delicato massaggio delle mammelle eseguito con dei movimenti concentrici in direzione del capezzolo, può agevolare l'efflusso latteo.
Al termine della poppata, soprattutto se il dolore è intenso, può giovare l'applicazione di un impacco freddo in regione ascellare.
Al termine della poppata, soprattutto se il dolore è intenso, può giovare l'applicazione di un impacco freddo in regione ascellare.
Indossare un reggiseno per allattamento, ben aderente con spalline larghe che non graffiano, con coppe apribili, in grado di contenere comodamente l'intera mammella, può aiutare ad alleviare il disagio e gli altri sintomi. Se la sintomatologia non migliora nel giro di qualche giorno, nonostante le misure di supporto, è bene che la paziente si rivolga ad un medico.
Indossare un reggiseno per allattamento, ben aderente con spalline larghe che non graffiano, con coppe apribili, in grado di contenere comodamente l'intera mammella, può aiutare ad alleviare il disagio e gli altri sintomi. Se la sintomatologia non migliora nel giro di qualche giorno, nonostante le misure di supporto, è bene che la paziente si rivolga ad un medico.<ref name="pmid20824853">{{Cita pubblicazione | cognome = Mangesi | nome = L. | coauthors = T. Dowswell | titolo = Treatments for breast engorgement during lactation. | rivista = Cochrane Database Syst Rev | volume = | numero = 9 | pagine = CD006946 | mese = | anno = 2010 | doi = 10.1002/14651858.CD006946.pub2 | id = PMID 20824853 }}</ref>


== Note ==
== Note ==

Versione delle 10:28, 6 mag 2013

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

L'Ingorgo mammario è un problema che tipicamente si presenta nei giorni immediatamente successivi al parto per il verificarsi di un aumento di dimensioni e di pressione a livello della ghiandola mammaria a seguito della sintesi e della conservazione del latte materno. L'ingorgo di solito si verifica nel momento in cui la mammella passa dalla sintesi del colostro a quella del latte maturo: questa fase viene talvolta definita montata lattea. Questo fenomeno generalmente si verifica 3ª-5ª giornata, anche se è possibile che ritardi di qualche giorno. In questa fase il latte materno inizia ad essere secreto in abbondanza, talvolta anche in quantità decisamente superiore alle necessità del neonato. L'ingorgo mammario si può verificare anche in tempi successivi, in particolare quando una donna che allatta al seno manca di effettuare alcune poppate e l'insufficiente suzione comporta l'eliminazione di una quantità scarsa di latte dalle mammelle. L'ingorgo può essere aggravato da un insufficiente allattamento al seno oppure da una qualsiasi causa di blocco dei dotti galattoferi (dotti lattiferi). Quando le mammelle divengono tese e gonfie possono iniziare a pulsare e causano un dolore variabile da lieve ad estremo. La cute che ricopre la mammella può apparire tesa, edematosa e lucida, talvolta diviene anche arrossata. Si può registrare un lieve rialzo febbrile. L'ingorgo può portare alla mastite (una infiammazione della mammella) ed un ingorgo non trattato mette sotto pressione i condotti del latte, causando spesso un'ostruzione del dotto. La donna riferisce spesso di sentire la presenza di un nodulo in una determinata zona del seno. Generalmente è proprio in questa regione che la cute appare più arrossata e calda. Se il disturbo non viene adeguatamente trattato, l'ostruzione del dotto può evolvere verso la complicanza rappresentata dall'infezione della mammella, e la sintomatologia si viene a caratterizzare per un consistente aumento della temperatura corporea, malessere generale ed un ascesso circoscritto.

Sintomi

Il primo segno della condizione è la comparsa di gonfiore e di dolore fisso alla mammella. Nei casi più gravi, la mammella interessata diventa decisamente tumefatta, dura, lucida, calda e leggermente nodulare alla palpazione. La condizione può causare edema ed arrossamento anche dei capezzoli. Nei casi in cui il seno appare decisamente teso e gonfio, il capezzolo può apparire retratto all'interno dell'areola. La ridotta protrusione del capezzolo rende molto più difficoltoso e traumatico l'attaccamento del neonato e la suzione. Si instaura così un circolo vizioso poiché l'insufficiente suzione va ad aggravare l'ingorgo mammario, comportando un ulteriore aumento di ristagno di latte nella ghiandola mammaria. Molto spesso la donna avverte un senso di malessere generale, perdita di appetito, affaticamento, debolezza e brividi.

Trattamento

È molto importante che la donna prosegua con un regolare allattamento. Quando non è possibile attaccare al seno il bambino si consiglia di fare ricorso al tiralatte. In molti casi un trattamento di supporto e l'applicazione di impacchi caldi e freddi può risultare molto utile. In particolare le spugnature caldo-umide alla mammella risultano molto utili nei 10-15 minuti che precedono la poppata. Durante la poppata un delicato massaggio delle mammelle eseguito con dei movimenti concentrici in direzione del capezzolo, può agevolare l'efflusso latteo. Al termine della poppata, soprattutto se il dolore è intenso, può giovare l'applicazione di un impacco freddo in regione ascellare. Indossare un reggiseno per allattamento, ben aderente con spalline larghe che non graffiano, con coppe apribili, in grado di contenere comodamente l'intera mammella, può aiutare ad alleviare il disagio e gli altri sintomi. Se la sintomatologia non migliora nel giro di qualche giorno, nonostante le misure di supporto, è bene che la paziente si rivolga ad un medico.[1]

Note

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  1. ^ L. Mangesi, Treatments for breast engorgement during lactation., in Cochrane Database Syst Rev, n. 9, 2010, pp. CD006946, DOI:10.1002/14651858.CD006946.pub2, PMID 20824853.