Effetto Dunning-Kruger: differenze tra le versioni

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Versione delle 02:03, 28 mar 2013

L' effetto Dunning–Kruger è una distorsione cognitiva a causa della quale individui inesperti tendono a sopravvalutarsi, giudicando a torto le proprie abilità superiori alla media. Questa distorsione è attribuita alla incapacità metacognitiva da parte di chi non è esperto in una materia, di riconoscere i propri errori.[1]

Una reale competenza potrebbe al contrario indebolire la fiducia in se stessi, poiché individui competenti sarebbero portati ad vedere negli altri un grado di comprensione equivalente al proprio. David Dunning e Justin Kruger della Cornell University hanno tratto la conclusione che: "l'errore di valutazione dell'incompetente deriva da un giudizio errato sul proprio conto, mentre quello di chi è altamente competente deriva da un equivoco sul conto degli altri".[2]

Riferimenti storici

Sebbene una descrizione dell'effetto Dunning–Kruger fu proposta nel 1999, Dunning e Kruger stessi citarono Charles Darwin ("L'ignoranza genera fiducia più spesso della conoscenza")[3] e Bertrand Russell ("Una delle cose più dolorose del nostro tempo è che coloro che hanno certezze sono stupidi, mentre quelli con immaginazione e comprensione sono pieni di dubbi e di indecisioni")[3] quali autori che avevano preso coscienza del fenomeno. Geraint Fuller, commentando l'articolo, nota che Shakespeare si esprime in modo analogo in Come vi piace ("Il saggio sa di essere stupido, è lo stupido invece che crede di essere saggio.").[4] Un riferimento biblico si trova nel Libro dei Proverbi 12:15, dove si afferma: "La via dello stolto è diritta ai suoi occhi, ma chi ascolta i consigli è saggio."

Ipotesi

Il fenomeno ipotizzato venne verificato con una serie di esperimenti condotti da Dunning e Kruge.r[2][5] nell'ambito di attività tra loro diverse quali la comprensione nella lettura, la pratica degli scacchi o del tennis.

Gli scienziati ipotizzarono che, per una data competenza, le persone inesperte

  1. tenderebbero a sovrastimare il proprio livello di abilità;
  2. non si renderebbero conto dell'effettiva capacità degli altri;
  3. non si renderebbero conto della propria inadeguatezza;
  4. si renderebbero conto e riconoscerebbero la propria precedente mancanza di abilità qualora ricevessero un'affestramento per l'attività in questione.

Dunning ha proposto un'ananalogia ("la anosognosia nella vita quotidiana")[1][6] con la condizione di una persona che, soffrendo di una disabilità fisica in seguito a una lesione cerebrale, sembra non avvedersi o rifiutare di accetare l'esistenza della menomazione, anche se questa è grave come nel caso di cecità o paralisi.

Studi

Dunning e Kruger decisero di testare queste ipotesi sugli studenti dei primi anni dei corsi di psicologia della Cornell University. In una serie di studi, esaminarono l'autovalutazione che i soggetti davano sulle proprie capacità di ragionamento logico, grammaticale e umoristico. Dopo essere venuti a conoscenza del proprio punteggio nei test, ai soggetti veniva nuovamente chiesto di dare una valutazione del proprio livello: il gruppo dei competenti lo stimava correttamente, mentre quello dei non competenti continuava a sopravvalutare il proprio livello. Secondo quanto annotarono i due scienziati,

Nel corso di quattro studi, gli autori hanno trovato che i partecipati appartenti all'ultimo quartile della classifica per quanto riguarda i risultati dei test su umorismo grammatica e logica, sovrastimavano di molto il proprio livello di performance e di abilità. Sebbene i punteggi li accreditassero nel 12° percentile, essi reputavano di essere nel 62°.

Nel frattempo, persone in realtà più esperte di altri, tendevano a sottovalutare la propria competenza. I partecipanti di questo tipo che si trovavano davanti a domande relativamente semplici per la propria preparazione, erano portati nella maggior parte dei casi a ritenere che tali problemi si rivelassero semplici anche per gli altri.

Uno studio successivo, riportato nello stesso articolo, suggerisce che che gli studenti altamente incompetenti miglioravano la propria abilità nell'autovalutazione a seguito di una se pur minima introduzione alla materia o alla competenza nella quale difettavano, e questo a prescindere dai risibili miglioramenti nella competenza vera e propria.

Nel 2003 Dunning e Joyce Ehrlinger, anch'egli afferente alla Cornell University, pubblicarono uno studio che descriveva un cambiamento del modo in cui le persone vedono se stesse quando sono influenzate da stimoli esterni. Ai partecipanti allo studio, studenti della Cornell, furono somministrati test sulla conoscenza della geografia, alcuni miranti a influenzare la loro autostima positivamente, altri negativamente. Fu quindi chiesto loro di valutare la propria prestazione, e coloro che avevano avuto il test positivo valutarono il proprio lavoro in modo molto più lusinghiero rispetto a quanti avevano dovuto affrontare il test negativo.[7]

Daniel Ames e Lara Kammrath estesero questo studio alla sensibilità nei confronti delle altre persone, ed alla percezione della propria sensibilità che i soggetti avevano.[8]

Un'altra ricerca ha suggerito che l'effetto non è così scontato e dovrebbe essere ascritto a distorsioni cognitive. In una serie di tre studi e 12 test, i ricercatori trovarono che, in situazioni di difficoltà moderata, coloro che ottenevano prestazioni migliori e peggiori differivano molto poco in accuratezza, mentre in caso di difficoltà maggiore, i migliori risultavano meno accurati dei peggiori, nel proprio giudizio. Questo comportamento suggerirebbe che ad ogni livello di abilità si è soggetti al medesimo grado di inaffidabilità.[9]

Ehrlinger et al. (2008) fecero un tentativo di sottoporre a verifica delle spiegazioni alternative, ma giunsero a conclusioni qualitativamente simili a quelle del lavoro originale. L'articolo indicò come causa principale del fenomeno il fatto che, a differenza degli individui più abili, "gli individui meno capaci non ricevono alcun feedback che li convinca della necessità di migliorarsi."[10]

Gli studi sull'effetto Dunning-Kruger tendono a focalizzarsi su soggetti prevalentemente americani. Uno studio su alcuni soggetti orientali ha trovato che un altro effetto, opposto dell'effetto Dunning-Kruger, potrebbe avere effetti sull'autovalutazione e sulla motivazione a migliorarsi.[11]

Riconoscimenti

Dunning e Kruger vennero insigniti del satirico premio Ig Nobel per la Psicologia a causa del loro articolo "Unskilled and Unaware of It: How Difficulties in Recognizing One's Own Incompetence Lead to Inflated Self-Assessments".[12] ("Incompetenti e Inconsapevoli di Ciò: Come le Difficoltà nel Riconoscere la Propria Incompetenza Porta ad Autovalutazioni Esagerate")

Vedi anche

Note

  1. ^ a b Errol Morris, The Anosognosic's Dilemma: Something's Wrong but You'll Never Know What It Is (Part 1), in New York Times, 20 giugno 2010. URL consultato il 7 marzo 2011.
  2. ^ a b Justin Kruger, David Dunning, Unskilled and Unaware of It: How Difficulties in Recognizing One's Own Incompetence Lead to Inflated Self-Assessments, in Journal of Personality and Social Psychology, vol. 77, n. 6, 1999, pp. 1121–34, DOI:10.1037/0022-3514.77.6.1121.
  3. ^ a b Charles Darwin, L'origine dell'Uomo (w), su lorenzomagri.it, 1871, Introduzione, pagina 4. URL consultato il 27 marzo 2013. Formato sconosciuto: w (aiuto)
  4. ^ Geraint Fuller, Ignorant of ignorance?, in Practical Neurology, vol. 11, n. 6, 2011, p. 365, DOI:10.1136/practneurol-2011-000117.
  5. ^ David Dunning, Kerri Johnson, Joyce Ehrlinger and Justin Kruger, Why people fail to recognize their own incompetence (PDF), in Current Directions in Psychological Science, vol. 12, n. 3, 2003, pp. 83–87, DOI:10.1111/1467-8721.01235. URL consultato il 29 dicembre 2012.
  6. ^ Dunning, David, “Self-Insight: Roadblocks and Detours on the Path to Knowing Thyself (Essays in Social Psychology),” Psychology Press: 2005, pp. 14–15. ISBN 1-84169-074-0
  7. ^ Joyce Ehrlinger, David Dunning, [https://oadoi.org/10.1037/0022- 3514.84.1.5 How Chronic Self-Views Influence (and Potentially Mislead) Estimates of Performance], in Journal of Personality and Social Psychology, vol. 84, n. 1, American Psychological Association, January 2003, pp. 5–17, DOI:[http://dx.doi.org/10.1037%2F0022-%0A%0A3514.84.1.5 10.1037/0022- 3514.84.1.5].
  8. ^ Daniel R. Ames, Lara K. Kammrath, Mind-Reading and Metacognition: Narcissism, not Actual Competence, Predicts Self-Estimated Ability (PDF), in Journal of Nonverbal Behavior, vol. 28, n. 3, September 2004, pp. 187–209, DOI:10.1023/B:JONB.0000039649.20015.0e. URL consultato il 29 dicembre 2012.
  9. ^ Skilled or unskilled, but still unaware of it: how perceptions of difficulty drive miscalibration in relative comparisons, in Journal of Personality and Social Psychology, vol. 90, n. 1, 2006, pp. 60–77, DOI:10.1037/0022-3514.90.1.60, hdl:2027.42/39168.
  10. ^ Why the unskilled are unaware: Further explorations of (absent) self-insight among the incompetent, in Organizational Behavior and Human Decision Processes, vol. 105, n. 105, 2008, pp. 98–121, DOI:10.1016/j.obhdp.2007.05.002.
  11. ^ Tori DeAngelis, Why we overestimate our competence, vol. 34, n. 2, American Psychological Association, feb 2003. URL consultato il 7 marzo 2011.
  12. ^ Ig Nobel Past Winners, su improbable.com. URL consultato il 7 marzo 2011.