Mortichnia: differenze tra le versioni

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La traccia della mortichnia di un Mesolimulus walchi, visibile all'estrema sinistra, conservata allo Jura-Museum di Eichstätt.
Vista ravvicinata del mesolimulo sopraccitato.

In paleontologia con il termine mortichnia si identificano gli ultimi passi fatti una creatura vivente; per questo essa è spesso definita "marcia della morte" o "ultima passeggiata". Le impronte lasciate durante tale camminata e conservatesi come impronte fossili sono molto utili per lo studio del movimenti degli animali che le hanno lasciate nonché per capire la loro anatomia e le possibili cause della loro morte.[1]

Il termine è stato coniato e utilizzato per la prima volta nel 2007 da Adolf Seilacher[2] per indicare gli ultimi passi lasciati dai piccoli animali fossili ritrovati nel sito di Solnhofen, in Germania.[3]

Esempi

Uno dei più significativi esempi di mortichnia è quello dell'ultima camminata effettuata da un Mesolimulus walchi e rimasta impressa in un fossile ritrovato nel sopraccitato sito calcareo di Solnhofen (essendo una traccia lasciata da un limulide, tale icnotaxon prende il nome di Kouphichnium).[4] La traccia lasciata dall'animale misurava 9,7 m ed è stato lasciata circa 150 milioni di anni fa quando il mesolimulo morì in una laguna anossica. Le impronte hanno lasciato prove sufficienti per i ricercatori per determinare che la creatura probabilmente è caduta nella laguna capovolta, è arrivata sul fondo e lì e ha iniziato a camminare prima di soccombere a causa delle condizioni anossiche dell'acqua. Il fossile, ritrovato nel 2002, è attualmente esposto al Wyoming Dinosaur Center.[5]

Un altro eccezionale esempio è quello della mortichnia di un Yilingia spiciformis, forse un antenato dei vermi o degli artropodi, rimasta impressa nei sedimenti di un fondale marino e ritrovata in un fossile risalente addirittura a 550 milioni di anni fa, quando sul pianeta si facevano largo le prime forme di vita multicellulare. Anche in questo caso il fossile, ritrovato nel 2019, ha permesso di ricavare molti dettagli dell'animale, mettendo in particolare risalto la complessità anatomica dell'esemplare, fino a pochi anni prima ritenuta impensabile per un animale dell'Ediacarano.[1][6]

Note

  1. ^ a b Elisabetta Intini, La marcia della morte di un verme preistorico, in Focus, 8 settembre 2019. URL consultato il 28 giugno 2021.
  2. ^ Book Reviews (PDF), in The Palaeontology Newsletter, n. 66, The Palaeontological Association, 2007, pp. 71. URL consultato il 28 giugno 2021.
  3. ^ Adolf Seilacher, Trace Fossil Analysis, Springer, 2007, ISBN 978-3-540-47226-1.
  4. ^ Dean R. Lomax e Christopher A. Racay, A Long Mortichnial Trackway of Mesolimulus walchi from the Upper Jurassic Solnhofen Lithographic Limestone near Wintershof, Germany, in Ichnos: An International Journal for Plant and Animal Traces, vol. 19, n. 3, 2012, pp. 175-183, DOI:10.1080/10420940.2012.702704.
  5. ^ Final Journey of the Horseshoe Crab: The Longest Mortichnial Trackway in the Fossil Record, su artsandculture.google.com, Google Arts & Culture. URL consultato il 28 maggio 2021.
  6. ^ Zhe Chen et al., Death march of a segmented and trilobate bilaterian elucidates early animal evolution, in Nature, vol. 573, 4 settembre 2019, pp. 412-415. URL consultato il 28 giugno 2021.
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