Zbysław Ciołkosz
Zbysław Ciołkosz (Cracovia, 23 marzo 1902 – Seattle, 25 giugno 1960) è stato un ingegnere polacco, progettista aeronautico.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Cracovia il 23 marzo 1902, e dopo aver completato gli studi presso la Facoltà di ingegneria meccanica dell'Università di Leopoli nel 1926 entra a far parte della fabbrica aeronautica Podlaskiej Wytwórni Samolotów[1] (PWS) di Biała Podlaska. Già nello stesso anno partecipò, sotto la direzione dell'ingegner Stanisław Cywinski, alla progettazione del primo caccia completamente prodotto in Polonia, il PWS-1,[2] e nel 1928 progettò il PWS-20, primo aereo polacco che vinse un concorso indetto dal Ministero delle Comunicazioni,[3] ma che non entrò in produzione.
Nel 1929, in collaborazione con il costruttore di aeromobili Anthony Uszackim, progettò e realizzò l'aereo sportivo PWS-52,[4] nel 1930 il ricognitore-bombardiere PWS-19[5] (dotato di propulsore in linea), e nel 1931 l'aereo passeggeri ad alta velocità PWS-54. Tuttavia nessuno di questi velivoli progettati presso la PWS entrò in produzione, e alla fine degli anni venti si recò negli Stati Uniti dove completò ulteriori studi nel campo della costruzione e progettazione degli aeromobili.
Nel corso del 1933 andò a lavorare presso la fabbrica Państwowe Zakłady Lotnicze (PZL) di Varsavia, dove realizzò il PZL.27,[6] primo aereo polacco dotato di carrello d'atterraggio retrattile, il cui prototipo volò per la prima volta nel 1934. L'aereo non entrò in produzione, e poco tempo dopo incominciò a lavorare sul progetto dell'aereo da trasporto passeggeri PZL.30,[7] destinato ad entrare in servizio presso la compagnia aerea LOT. Quando la compagnia preferì rivolgersi all'estero, il progetto PZL.30 fu ulteriormente sviluppato nel bombardiere LWS-6 Żubr,[6] di cui fu prodotta una piccola serie di 15 esemplari, costruiti nel 1938. Nello stesso periodo incominciò il progetto relativo al caccia leggero PZL.39.[8]
Nel 1936 fu assunto come direttore tecnico preso la Lubelska Wytwórnia Samolotów (LWS), una azienda controllata della Państwowe Zakłady Lotnicze e creata dalla nazionalizzazione della Plage i Laśkiewicz. Qui, oltre a lavorare sui progetti trasferiti dalla PZL (bombardiere PZL.30B/II e caccia leggero PZL.39), sviluppò i progetti preliminari dell'aereo da evacuazione sanitaria LWS-2 e del ricognitore LWS-3 Mewa. Nel 1938, in seguito ai grossi problemi incontrati con lo sviluppo del bombardiere LWS-6 Żubr ritornò alla PWS, dove fu nominato capo del Dipartimento degli studi aeronautici. Nel corso del 1939 sviluppò il progetto preliminare del bombardiere leggero PWS-46.
Dopo l'inizio seconda guerra mondiale, la Polonia fu invasa dalle truppe tedesche, ed egli fuggì in Gran Bretagna, dove iniziò a lavorare come progettista presso la Aero Mechano Ltd. Nel 1943 divenne direttore del Dipartimento dell'Aviazione del Ministero dell'Industria, Commercio e Navigazione del governo polacco in esilio, e pianificò lo sviluppo della produzione aeronautica polacca dopo la fine della guerra. In Gran Bretagna fu attivo nelle organizzazioni aeronautiche e tenne molte conferenze scientifiche e tecniche.
Dopo la fine guerra, con l'avvento del regime comunista, preferì rimanere in esilio lavorando in Inghilterra e, a partire dal 1948 negli Stati Uniti presso le fabbriche di elicotteri Piasecki Helicopter e Hiller Aircraft Corporation. Dal 1959 iniziò a lavorare presso la divisione canadese della Boeing. Morì il 25 giugno 1960 a Seattle. Era il fratello del leader del Partito Socialista Polacco, Adam Ciolkosz.
Realizzazioni
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Morgała 2003, p. 12.
- ^ Morgała 2003, p. 28.
- ^ In lingua polacca Ministerstwa Komunikacji.
- ^ Morgała 2003, p. 302.
- ^ Morgała 2003, p. 125.
- ^ a b Morgała 2003, p. 159.
- ^ Morgała 2003, p. 165.
- ^ Morgała 2003, p. 343.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Bartolomiej Belcarz, Robert Peczkowski, WHITE EAGLES. The Aircraft, Men and Operations of the Polish Air Force 1918-1939, Ottringham, Hikoki Publications Ltd, 2001, ISBN 1-902109-73-2.
- (EN) Jerzy B. Cynk, History of the Polish Air Force 1918-1968, Reading, Berkshire, UK, Osprey Publishing Ltd., 1972, ISBN 0-85045-039-X.
- (EN) Jerzy B. Cynk, Polish Aircraft 1893-1939, London, Putnam & Company Ltd., 1971, ISBN 0-370-00085-4.
- (EN) Warren A. Eberspacher, Jan P. Koniarek, PZL Fighters Part One - P.1 through P.8, (International Squadron Monograph 2), St. Paul, MN, Phalanx Publishing Co., Ltd., 1995, ISBN 1-883809-12-6.
- (PL) Andrzej Glass, Polskie konstrukcje lotnicze 1893-1939, Warszawa, WKiŁ, 1977.
- (PL) Andrzej Glass, Samoloty PZL 1928-1978, Warszawa, WKiŁ, 1980.
- (PL) Andrzej Morgała, Samoloty wojskowe w Polsce 1924-1939, Warszawa, Wyd Bellona, 2003.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Controllo di autorità | VIAF (EN) 163519031 · ISNI (EN) 0000 0001 1226 3332 |
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