Warrenisuchus aliciae

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Warrenisuchus)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Warrenisuchus
Sequenza ontogenetica del cranio di Warrenisuchus aliciae
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
Classe Amphibia
Ordine Temnospondyli
Sottordine Stereospondyli
Superfamiglia Capitosauroidea
Famiglia Capitosauridae
Genere Warrenisuchus
Specie W. aliciae

Il warrenisuco (Warrenisuchus aliciae) è un anfibio estinto appartenente ai temnospondili. Visse nel Triassico inferiore (Induano, circa 251 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Australia.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale doveva possedere un aspetto piuttosto schiacciato, come tutti gli animali simili (Capitosauridae). L'olotipo conserva gran parte del cranio e delle mandibole, il cinto pettorale, parte anteriore della colonna vertebrale e la zampa posteriore destra. Sono noti anche vari esemplari giovani, il più grande dei quali possiede un cranio lungo meno di 4 centimetri, mentre il più piccolo ha un cranio di poco più di 1 centimetro. Gli esemplari adulti dovevano superare i due metri di lunghezza. Gli esemplari immaturi di Warrenisuchus mostrano numerose caratteristiche giovanili, come grandi orbite, teste arrotondate (i capitosauri adulti sono solitamente dotati di teste triangolari), articolazioni deboli tra le ossa del cranio, piccole corna tabulari e forami pineali vicini alla parte posteriore delle orbite (le forme adulte possiedono il foro pineale ancora più indietro). Gli esemplari più piccoli sembrerebbero rappresentare lo stadio di sviluppo immediatamente successivo alla metamorfosi che coinvolge la perdita delle branchie e l'ispessimento delle ossa craniche (ma non l'irrobustimento delle vertebre) (Warren e Hutchinson, 1988). I giovani possedevano zanne sull'ectopterigoide, ma al contrario di animali simili (come Edingerella) non venivano conservate allo stadio adulto. Inoltre, negli esemplari adulti le corna tabulari erano estremamente strette e ricurve nella zona distale (Maganuco et al., 2009). Gli adulti, infine, possedevano il sistema della linea laterale ben sviluppato (Warren e Schroeder, 1995).

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Cranio di' Warrenisuchus

I fossili di questo animale vennero descritti per la prima volta nel 1988, e vennero scoperti nella zona di Duckworth Creek (Queensland, Australia). Vennero inizialmente attribuiti a una nuova specie del genere Parotosuchus (P. aliciae), un temnospondilo a cui erano state ascritte numerose specie provenienti dall'Europa, dall'Africa e dall'Antartide. Successivamente, nel 2000, questi fossili vennero assegnati a un nuovo genere, Rewanobatrachus, insieme a una nuova specie (R. gunganj) che venne dichiarata specie tipo del genere. Tuttavia, R. gunganj venne successivamente ritenuta una specie del genere già noto Watsonisuchus, e il nome Rewanobatrachus venne reso non valido, rendendo quindi necessario ridenominare R. aliciae con un nuovo nome, Warrenisuchus (Maganuco et al., 2009).

Sembra che Warrenisuchus fosse una forma primitiva di capitosauridi, un gruppo di anfibi temnospondili molto diffusi nel Triassico, dalle abitudini strettamente acquatiche. Di seguito è riportato un cladogramma tratto dall'analisi di Maganuco e colleghi (2009):


Capitosauria

Sclerothorax hypselonotus

Warrenisuchus aliciae

Edingerella madagascariensis

Watsonisuchus gunganj

Watsonisuchus magnus

Watsonisuchus rewanensis

Wetlugasaurus angustifrons

Parotosuchus orenburgensis

Stanocephalosaurus pronus

Cyclotosauridae

Cyclotosaurus robustus

Tatrasuchus wildi

Stenotosaurus stantonensis

Xenotosuchus africanus

Cherninia denwai

Wellesaurus peabodyi

Paracyclotosaurus davidi

Heylerosauridae

Eocyclotosaurus

Odenwaldia heidelbergensis

Mastodonsauridae

Mastodonsaurus giganteus

Eryosuchus garjainovi

Yuanansuchus laticeps

Quasicyclotosaurus campi

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Warren, A.A.; and Hutchinson, M.N. (1988). "A new capitosaurid amphibian from the Early Triassic of Queensland, and the ontogeny of the capitosaur skull". Palaeontology 31 (3): 857–876.
  • Warren, A.A., & N. Schroeder, 1995. Changes in the capitosaur skull with growth: an extension of the growth series of Parotosuchus aliciae (Amphibia, Temnospondyli) with comments on the otic area of capitosaurs. Alcheringa 19: 41–46.
  • Damiani, R.J. (2001). "Cranial anatomy of the giant Middle Triassic temnospondyl Cherninia megarhina and a review of feeding in mastodonsaurids". Palaeontologica Africana 37: 41–52.
  • Maganuco, S.; Steyer, J.S.; Pasini, G.; Boulay, M.; Lorrain, S.; Bénéteau, A.; and Auditore, M. (2009). "An exquisite specimen of Edingerella madagascariensis (Temnospondyli) from the Lower Triassic of NW Madagascar; cranial anatomy, phylogeny, and restorations". Memorie della Società Italiana di Scienze Naturalie del Museo Civico di Storia Naturale di Milano 36 (2): 1–72.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]