Vittorio Giardino

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Vittorio Giardino

Vittorio Giardino (Bologna, 24 dicembre 1946) è un fumettista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Avviato al lavoro di ingegnere elettronico con buon successo, al punto da diventare manager, Giardino decide successivamente di dedicarsi professionalmente alla sua passione per il fumetto[1]. Le sue prime storie, ad esempio quelle contenute nell'antologia collettiva Indagini nell'altroquando degli anni settanta, sono caratterizzate da sceneggiature di buon livello accompagnate però da un disegno inesperto e molto rigido. Il talento di Giardino maturò in lavori successivi, crescendo sia a livello tematico e culturale sia a livello grafico con lo sviluppo di una "linea chiara" molto personale.

I fumetti di Giardino si caratterizzano per la scelta di ambientazioni storiche spesso oscure, fra cui i periodi del nazismo, della guerra civile spagnola e dello stalinismo, consentendo al loro autore di mettere in scena storie via via più raffinate e corpose con grande varietà di generi, passando dall'hard-boiled di Sam Pezzo alla spy-story sociopolitica di Max Fridman, al fumetto erotico con Little Ego, fino ad arrivare a Jonas Fink, romanzo di formazione di un giovane ebreo praghese dal dopoguerra alla caduta del muro.

Giardino è noto soprattutto in Italia, Francia e USA. Le sue opere sono state pubblicate in diciotto paesi[2] e tradotte in quattordici lingue, tra cui francese sulle riviste Circus, Vecu e (À Suivre), spagnolo su Cimoc e Cairo in Spagna e Puertitas in Argentina, greco su Babél, svedese su Epix, tedesco su Moxxito, norvegese su Bond, portoghese su Seleçoes BD in Portogallo, e giapponese su Morning[3].

I fumetti di Giardino sono stati tradotti in svariate lingue, tra cui francese, spagnolo, inglese, olandese, tedesco, islandese, polacco, portoghese, greco, croato, ungherese, ceco, danese, norvegese, svedese, finlandese, cinese, giapponese, e ha partecipato a varie edizioni del Lucca Comics and Games.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Pax Romana (1978)
  • Da territori sconosciuti (1978)
  • Ritorno felice (1978)
  • La Predella di Urbino (1978)
  • Encomiendero (1978)
  • Un cattivo affare (1978)
  • Sam Pezzo: Piombo di mancia (1979)
  • Sam Pezzo: Nessuno ti rimpiangerà (1979)
  • Sam Pezzo: Risveglio amaro (1980)
  • Sam Pezzo: La trappola (1979)
  • Sam Pezzo: Merry Christmas (1980)
  • Sam Pezzo: L'ultimo colpo (1980)
  • Sam Pezzo: Juke box (1981)
  • Max Fridman: Rapsodia Ungherese (1982)
  • Sam Pezzo: Shit City (1982)
  • Sam Pezzo: Night fire (1983)
  • L'ultimatum (1983)
  • C'era una volta in America (1984)
  • A Carnevale... (1984)
  • Circus (1984)
  • A Nord-Est di Bamba Issa (1984)
  • Max Fridman: La Porta d'Oriente (1985)
  • Little Ego (1985-1989)
  • Umido e Lontano (1987)
  • Sotto falso nome (1987)
  • Candidi segreti (1988)
  • Safari (1988)
  • Fuori stagione (1988)
  • Quel brivido sottile (1988)
  • Il ritrovamento di Paride (1988)
  • Little Ego: Beduini (1989)
  • La terza verità (1990)
  • Jonas Fink: L'infanzia (1991)
  • Vecchie volpi (1993)
  • La rotta dei sogni (1993)
  • Troppo onore (1993)
  • Restauri (1992)
  • La giacca stregata (1996, adattamento dal racconto omonimo di Dino Buzzati)[4]
  • Il maestro
  • Isola del mito (2000)
  • Jonas Fink: L'adolescenza (1998)
  • Max Fridman: No Pasaràn vol. I (2000)
  • Max Fridman: No Pasaràn vol. II (2002)
  • Max Fridman: No Pasaràn vol. III (2008)
  • Lusso: l'eterno desiderio del successo, (2007), EAN 9788873901334
  • La metà seducente (2009), ISBN 88-7390-166-2
  • Vacanze fatali (2009), EAN 9788817036702
  • No Pasaràn: Una storia di Max Fridman edizione integrale (2012) ISBN 9788817042413
  • Sam Pezzo: Un detective, una città (2016) ISBN 9788817090254
  • Jonas Fink: Il libraio di Praga (2018)[5]
  • Jonas Fink: Una vita sospesa (2018) ISBN 9788817102728
  • Max Fridman: Rapsodia ungherese (2019) ISBN 9788817109871
  • Viaggi, sogni e segreti (2020) ISBN 9788817149778

Premi[modifica | modifica wikitesto]

  • Con Rapsodia Ungherese vince lo Yellow Kid nel 1982, il primo premio della sua carriera.
  • Nel 1982 riceve in Belgio il "Prix Saint-Michel" quale miglior disegnatore straniero per Rapsodia ungherese
  • Nel 1987 riceve in Svezia il "Prix Urhunden" quale miglior album straniero per Max Friedman - t.1 La porta d'oriente
  • Ottiene l'Harvey Award e nel 1995 il premio Alph-Art come miglior album straniero con il primo volume di Jonas Fink.
  • Vince il la VI edizione del Gran Premio Romics[6] per i libri a fumetti con il primo volume di No pasaràn.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ I Classici del fumetto di Repubblica, Max Fridman. Panini Comics, 2003, p. 5.
  2. ^ I Classici del fumetto di Repubblica, Max Fridman. Panini Comics, 2003. Pag. 10
  3. ^ Davide Castellazzi, A-Z Manga-Guida al fumetto giapponese, Coniglio Editore. Pag. 88
  4. ^ Vittorio Giardino, Viaggi, sogni e segreti, Rizzoli Lizard, 2020, p. 188, ISBN 978-88-17-14977-8.
  5. ^ Tomasz Kamusella. 2021. Antisemitism in Communist Czechoslovakia. Wachtyrza. 22 Feb.
  6. ^ Vittorio Giardino Romics d’Oro della IV edizione, su romics.it. URL consultato il 16 dicembre 2023 (archiviato il 16 dicembre 2023).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gianni Brunoro, Il mio Giardino, Napoli, Strip, 1986.
  • Marcello Aprile e Simone Zeoli, Le porte d'oriente. Lettura linguistica dei fumetti di Vittorio Giardino, Lecce, Manni, 2005.
  • Oscar Cosulich, Vittorio Giardino, Exòrma, 2013.
  • Hamelin Associazione culturale (a cura di), Vittorio Giardino. La quinta verità, Bologna, Comma 22, 2013. ISBN 978-88-65030-03-5

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