Vincenzo Toschi

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Vincenzo Toschi
Nascita11 dicembre 1894
Morte?
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Regno d'Italia
Forza armata Regio Esercito
ArmaCarabinieri
SpecialitàServizio Informazioni Militare
RepartoUfficio "Bonsignore"
GradoColonnello
Comandanti
Guerre
CampagneCampagna d'Italia
Battaglie
Comandante di
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Vincenzo Toschi (11 dicembre 1894 – ...) è stato un militare e agente segreto italiano.

Forse per la natura della sua attività di agente segreto del colonnello Vincenzo Toschi, pur citato in diverse pubblicazioni e in atti pubblici, si hanno poche informazioni personali, in particolare le generalità. Si conosce la data di nascita, 11 dicembre 1894[2], mentre da alcune fonti risulterebbe aver collaborato con il SOE britannico[3] durante la Campagna d'Italia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Col grado di sottotenente del Regio Esercito partecipa alla prima guerra mondiale, nel corso della quale è decorato con la Medaglia di Bronzo al Valor Militare per i combattimenti sul San Michele (Quarta battaglia dell'Isonzo) nel 67º Reggimento fanteria. Transitato nei carabinieri e quindi all'intelligence militare, nel 1941 è nominato dal generale Cesare Amè[4] (comandante del Servizio fino al luglio 1943) capo dell'Ufficio "Bonsignore", unità di controspionaggio.

Dopo l'arresto di Mussolini (25 luglio 1943) si occupa di indagare sull'attività di cellule fasciste ancora operanti, malgrado la fine del Regime[5]. Col grado di colonnello, serve alle dipendenze del generale Giacomo Carboni (Direttore del SIM dal 25 luglio al 10 settembre 1943) dal quale, il 10 settembre, riceve l'ordine di passare i clandestinità e di riunire militari allo sbando per creare una rete che resista all'occupazione[6] o un "bureau per la Difesa di Roma" come lo ha definito lo storico Alain Guérin[7]. Il 15 settembre Toschi ha già radunato un piccolo gruppo di soldati del disciolto Regio Esercito, una formazione legata al Fronte militare clandestino (Banda Toschi, nota anche come Banda dei Sette Comuni) che opera lungo la via Flaminia[8][9] e che già il 19 settembre '43 fa saltare un convoglio di munizioni a Poggio Mirteto[10].

In seguito alla ricostituzione del SIM (24 ottobre 1943) a Brindisi sotto l'egida del colonnello Pompeo Agrifoglio, torna nella rinata agenzia.

Nel dopoguerra sarà convocato dalla Commissione d'Inchiesta per la Mancata Difesa di Roma nel 1949 per essere ascoltato sulla dinamica delle vicende occorse nella Capitale, fra la proclamazione dell'Armistizio e la resa delle forze italiane alle ore 16 del 10 settembre 1943. Come sopra accennato, risulterebbe aver collaborato con lo Special Operations Executive, organizzazione dell'intelligence britannica.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia di Bronzo al Valor Militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Toschi Vincenzo, sottotenente, 67º reggimento fanteria. Con elevato sentimento del dovere, con grande valore, energia, sprezzo del pericolo, animò i suoi dipendenti alla resistenza, concorrendo a respingere cinque attacchi sferrati dal nemico, rimanendo poi ferito. Monte San Michele, 16-17 novembre 1915
— 1924[11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Piscitelli E. (premessa di Nino Valeri), Storia della Resistenza romana, Laterza 1965
  2. ^ The most secret list of SOE agents: T. Records of special Operations Executive, 01/01/1939 - 31/12/1946
  3. ^ Idem
  4. ^ Vento A., In silenzio gioite e soffrite. Storia dei servizi segreti italiani dal Risorgimento alla Guerra Fredda, ilSaggiatore, Milano 2010, pag. 254
  5. ^ Idem, pag. 271
  6. ^ Amè C., De Risio C. (a cura di), Guerra Segreta in Italia, Bietti 2011
  7. ^ Guérin A., Chronique de la Résistance (nouvelle édition), Omnibus 2010
  8. ^ Bartolini A., Terone A., I militari nella guerra partigiana in Italia: 1943-1945, Stato Maggiore dell'Esercito, Ufficio Storico 1998, p. 61
  9. ^ Razeto C. Gasparini M., 1944: Diario dell'anno che divise l'Italia, Castelvecchi 2014
  10. ^ Pavia A., Resistenza a Roma Archiviato il 16 aprile 2019 in Internet Archive.
  11. ^ Istituto del Nastro Azzurro. I decorati al Valor Militare

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Palermo I., Storia di un armistizio, Mondadori, coll. Le Scie, 1967
  • Bartolini A., Terone A., I militari nella guerra partigiana in Italia: 1943-1945, Stato Maggiore dell'Esercito, Ufficio Storico 1998
  • Razeto C., Gasparini M., 1944: Diario dell'anno che divise l'Italia, Castelvecchi, Roma 2014
  • Amè C., De Risio C. (a cura di), Guerra Segreta in Italia, Bietti, Milano 2011
  • Guérin A., Chronique de la Résistance (nouvelle édition), Omnibus 2010
  • Vento A., In silenzio gioite e soffrite. Storia dei servizi segreti italiani dal Risorgimento alla Guerra Fredda, ilSaggiatore, Milano 2010
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