Villa di Agnano

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La Villa di Agnano si trova vicino alla piccola frazione Agnano, in prossimitò di San Giuliano Terme in provincia di Pisa.

Questa villa, molto periferica rispetto a Firenze, fu fatta costruire da Lorenzo il Magnifico dopo il 1486, in una posizione strategica sia perché posta ai piedi del Monte Pisano, sia per l'amenità e la ricchezza di vegetazione e di acque, che la rendevano un luogo ideale per la villeggiatura e la caccia. Il terreno gli era staio infatti concesso in enfiteusi dai cavalieri ospitalieri di Altopascio nel 1486, assiema alla tenuta di Spedaletto vicino Volterra.

In precedenza il terreno apparteneva ai frati olivetani ed era per lo più paludoso, quindi Lorenzo fece procedere a una lavoro di bonifica. Nel 1489 la villa doveva essere già a buon punto, come ci riporta una descrizione antica che elenca cortili con logge, orti vivai, oltre alle colombaie e pollai connessi alle attività rurali.

Alla morte di Lorenzo (1492) non era ancora conclusa, ma sicuramente già abitabile, visto che nel 1491 Lorenzo vi abitò a più riprese.

Passata a suo figlio Piero, risale a quell'epoca un rilievo e una descrizione che ci rivelano l'aspetto antico della villa: dotata di facciata e praticamente dalla pianta simmetrica, sul davanti ospitava le sale padronali, mentre il retro era occupato da ambienti ad uso della fattoria. Infine sul retro si apriva una loggia davanti alla quale sorgeva un giardino murato, diviso in quattro spazi geometrici prospicienti a una grande vasca-vivaio.

Dopo la cacciata di Piero da Firenze (1498) fu venduta assieme alla tenuta di Spedaletto a Francesco Cybo Orsini, e da questi trasmessa al figlio Innocenzo Cybo, cardinale (1519). Confluita nei possedimenti dei Cybo Malaspina, duchi di Massa, finì in seguito agli Estensi di Modena con tutto il ducato.

Con l'estinzione degli Este, passò a Ferdinando Carlo Asburgo Lorena, che la ereditò dalla madre Maria Beatrice d'Este. A quest'epoca ottocentesca risalgono la terrazza-belvedere, creata sul lato del giardino, e il pardo romantico all'inglese, che compromise l'originaria struttura del giardino rinascimentale. Venduta nel 1889 a Oscar Tobel, appartiene tutt'oggi ai suoi eredi.

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