Coordinate: 40°50′25.65″N 14°14′07.57″E

Villa La Santarella

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Versione del 25 mar 2018 alle 11:24 di Ruthven (discussione | contributi) (Altri progetti)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Villa La Santarella
La Santarella
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàNapoli
Indirizzovia Luigia Sanfelice
Coordinate40°50′25.65″N 14°14′07.57″E
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzionefine del XIX secolo
Usoprivato
Realizzazione
ArchitettoAntonio Curri
IngegnereGioacchino Luigi Mellucci

Villa La Santarella (o anche detta, più semplicemente, Villa Santarella), è una struttura di interesse storico-artistico di Napoli, situata in via Luigia Sanfelice, all'angolo con via Filippo Palizzi, ai margini della collina del Vomero progettata dall'ingegnere Gioacchino Luigi Mellucci

L'edificio, un tipico frutto del Liberty napoletano[1], fu costruito come un piccolo castello, in stile neorinascimentale, per il celebre commediografo Eduardo Scarpetta verso la fine del XIX secolo secondo precise direttive del commediografo stesso.

Di forma squadrata, è scandito agli angoli da quattro torrette sporgenti e merlate, motivo per cui Scarpetta una volta asserì: "pare nu cumò sotto e 'ncoppa!" (sembra un comò sottosopra). Sulla facciata Scarpetta fece scrivere: "Qui rido io" [2], volendo intendere che, se il suo pubblico rideva a teatro delle battute delle sue commedie, in quel luogo di delizie era lui a ridersela.

La villa prende infatti il nome da una delle commedie di maggior successo di Scarpetta, chiamata appunto Na santarella: furono proprio i proventi che il commediografo ottenne da questa sua opera a consentire la costruzione dell'edificio, e nell'androne un bassorilievo di stucco riproduce una delle scene principali della rappresentazione[3].

Inoltre, il nome La Santarella è popolarmente passato ad indicare l'intera zona, costituita dal percorso dei tornanti delle vie Sanfelice-Palizzi-Toma, ed il complesso di villini liberty che sorgono su di esse.

Note

  1. ^ Loretta Mozzoni e Stefano Santini, Il disegno e le architetture della città eclettica, Napoli 2004, p. 18.
  2. ^ Peppino De Filippo, figlio illegittimo di Scarpetta, commentò con acrimonia che il padre rideva "dei fatti seri della sua vita privata"
  3. ^ Sergio Zazzera, C'era una volta il Vomero, Napoli

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni