Vallone dell'Urtier

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Vallone dell'Urtier
StatiBandiera dell'Italia Italia
Regioni  Valle d'Aosta
Località principaliLillaz, frazione di Cogne
FiumeGrand Eyvia
Coordinate: 45°35′39.84″N 7°25′50.16″E / 45.5944°N 7.4306°E45.5944; 7.4306

Il Vallone dell'Urtier (pron. fr. AFI: [yʁtje] - in francese, Vallon de l'Urtier) è una valle secondaria della val di Cogne. Prende il nome dal torrente omonimo.

Collocazione[modifica | modifica wikitesto]

Punta Tersiva
Torre Ponton

L'alta val di Cogne si suddivide in alcuni valloni: verso sud, la Valnontey, che porta alle pendici del Gran Paradiso, verso nord, il vallone di Grauson, con l'omonima punta, verso est si trovano invece il vallone dell'Urtier e la Valeille[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il vallone inizia a Lillaz, frazione di Cogne, dove la val di Cogne si divide nella Valeille e nel vallone dell'Urtier. Il vallone sale in direzione est fino ad arrivare alla Fenêtre de Champorcher, che lo collega con la valle di Champorcher.

Montagne[modifica | modifica wikitesto]

Le montagne principali che contornano il vallone sono:

Valichi alpini[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni dei principali valichi che contornano la valle sono:

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Il vallone è percorso in tutta la sua lunghezza dalla Alta via della Valle d'Aosta n. 2. In alta valle si trova il rifugio Sogno di Berdzé al Péradzà.

Sito di interesse comunitario[modifica | modifica wikitesto]

Il vallone dell'Urtier è stato riconosciuto sito di interesse comunitario con codice SIC IT1205065 per una superficie di 1506 ettari.[2][3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Queste ultime due valli si dividono all'altezza di Lillaz.
  2. ^ Decreto 7 marzo 2012 (G.U. della Repubblica Italiana n. 79 del 3 aprile 2012) Archiviato il 28 dicembre 2012 in WebCite., quinto elenco aggiornato dei siti di importanza comunitaria per la regione biogeografica alpina in Italia, ai sensi della direttiva 92/43/CEE.
  3. ^ Siti di interesse comunitario della Valle d'Aosta Archiviato il 28 gennaio 2020 in Internet Archive. sul sito della Regione Valle d'Aosta

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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