Utente:Zebranera4000/Sandbox

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LA PORTA DI VALLAVENA

A circa un chilometro dal paese di Amblar, percorrendo la strada forestale sterrata che affianca il corso del torrente Vallavena, si trova la PORTA DI VALLAVENA, un antico sbarramento medievale, ancora perfettamente funzionante, che serviva a chiudere l’accesso al bosco e a salvaguardare la valle dai furti di legname. Questo muraglione difensivo che chiude la stretta imboccatura della valle che porta al monte Roen, presenta due sole aperture: la prima più grande è chiusa da un massiccio portone in legno provvisto di serratura, nella seconda più piccola scorre il torrente Vallavena.

LA STORIA

La porta di Vallavena fu certamente costruita per salvaguardare la Valle dai furti di legname e dal depauperamento forestale in genere, ma non si sa né quando né da chi; si può solo dire che era già citata in una pergamena della prima metà del XVI secolo. All’epoca il bosco rappresentava una ricchezza per i paesi di montagna: da esso la gente ricavava il legname con il quale poteva scaldare le case o guadagnare dei soldi vendendolo. Il legname tagliato sulle pendici del Monte Roen veniva portato in paese attraverso la Vallavena chiusa nel punto più stretto dall’omonima porta: solo chi era in possesso della chiave poteva permettersi di entrare e uscire con un carro. E ogni sera la porta veniva chiusa a chiave per impedire che durante la notte qualcuno che non ne aveva diritto potesse entrare e rubare il prezioso legname; la chiave veniva conservata nella Chiesa di Romeno.

La porta di Vallavena ebbe grande importanza nell’equilibrio della vecchia economia agricola e nella gestione della montagna, vera ricchezza per i tre paesi confinanti di Amblar e Romeno, come risulta da molti articoli dell’antica “Carta di Regola” (antico statuto che rappresentava una forma di autogoverno locale) che definivano minuziosamente l’utilizzo dei boschi e dei prati di montagna. Ecco alcuni esempi di articoli della “Carta di Regola”: “Nessuno poteva rimuovere la porta o peggio falsificarne la chiave che doveva essere conservata nella sacrestia della Chiesa di Santa Maria di Romeno” “Nessuno poteva andare nella valle con più di un paio di buoi, né più di due volte al giorno” “Nessuno poteva privare della corteccia qualsiasi tipo di pianta “Gravi sanzioni erano previste per chi andava in Vallavena e ne asportava a spalla legnami di qualsiasi tipo, salvo però il caso di necessità avvisando i regolani” Un documentato studio sulla vegetazione forestale dimostra che effettivamente, in Vallavena, l’ambiente naturale si è mantenuto meglio che in altre zone; si è ben conservato, in particolare, il bosco misto di faggio ed abete con ricco sottobosco che sembra fosse tipico dell’intera zona dell’Alta Val di Non prima dei molti interventi “correttivi” operati dall’uomo. In questo senso, a distanza di molti secoli, si può certamente dire che l’obbiettivo che si prefiggevano gli antichi realizzatori della porta è stato raggiunto.

ORIGINE DEL NOME

Il nome di Vallavena, questo stupendo angolo di montagna, potrebbe derivare dall’espressione “vallis abiegna”, cioè valle famosa per i suoi abeti, oppure da “vena” nel senso di “vena d’acqua”, con riferimento al bel torrente che percorre la Valle.

COME RAGGIUNGERLA

Ancora oggi la porta di Vallavena si apre alla montagna che risulta essere di proprietà per il 55% del Comune di Romeno, per il 28% del Comune di Amblar e per il 17% del Comune di Don. Solitamente rimane aperta con la possibilità di poterla vedere e oltrepassare per raggiungere la cima panoramica del Monte Roen. E’ una passeggiata meravigliosa attraverso i boschi che fa ricordare ed apprezzare l’importanza e la bellezza della natura. Raggiungerla è facile: dal paese di Amblar, dopo la chiesa, si prosegue verso destra e si trova l’indicazione “Porta di Vallavena”, si percorre la strada forestale che porta in Vallavena per circa un chilometro e si arriva alla porta che solitamente è aperta; proseguendo si arriva sulla cima del Monte Roen a circa 2000 metri di altitudine. Un antico scritto che descrive i luoghi della Val di Non ad un ipotetico visitatore cita: “In Vallavena si entra per una porta chiusa con chiave, forse non troverai in nessun luogo una singolarità di tal sorta”.