Utente:Wido/Appunti

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Storia[modifica | modifica wikitesto]

Molte sono le somiglianze con il Coreano (anch'esso lingua isolata) da un punto di vista sintattico, così come risulta tuttavia altrettanto marcata la distanza sul piano lessicale (per quanto riguarda il lessico autoctono) e morfologico.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Presenta inoltre, così come Cinese e Coreano, una struttura "tema-commento". Al contrario di quanto però è comunemente ritenuto, il giapponese, prossimo al coreano, è invece radicalmente diverso dal cinese.

Distribuzione geografica[modifica | modifica wikitesto]

Lingua ufficiale[modifica | modifica wikitesto]

Dialetti e lingue derivate[modifica | modifica wikitesto]

Fonologia[modifica | modifica wikitesto]

Vocali[modifica | modifica wikitesto]

Vocali della lingua giapponese
Vocali della lingua giapponese

Consonanti[modifica | modifica wikitesto]

Grammatica[modifica | modifica wikitesto]

Termini indipendenti (自立語 Jiritsugo) Termini ancillari (付属語 Fuzokugo)
Termini non coniugabili (非活用語 Hikatsuyōgo) Sostantivi (名詞 Meishi) Particelle (助詞 Joshi)
Pronomi (代名詞 Daimeishi)
Avverbi (副詞 Fukushi)
Congiunzioni (接続詞 Setsuzokushi) Classificatori (助数詞 Josūshi)
Interiezioni (感動詞 Kandōshi)
Prefissi (連体詞 Rentaishi)
Termini coniugabili (活用語 Katsuyōgo) Verbi (動詞 Dōshi) Ausiliari(助動詞 Jōdōshi)
Aggettivi propri (形容詞 Keiyōshi)
Aggettivi impropri (形容動詞 Keiyōdōshi)
Pronomi personali
Persona Rispettosi Neutri Colloquiali Informali Irrispettosi
I sing. Maschile Watakushi Watashi Boku Ore
Femminile あたし Atashi
II sing. Maschile あなた Anata Kimi お前 Omae 手前 Temae, 貴様 Kisama
Femminile あんた Anta
III sing. Maschile あの方 Ano kata, あの人 Ano hito Kare やつ Yatsu あいつ Aitsu
Femminile 彼女 Kanojo
I pl. 私ども Watakushi-domo, 我々 Ware-ware 私達 Watashi-tachi 僕ら Boku-ra 俺ら Ore-ra
II pl. あなた達 Anata-tachi 君達 Kimi-tachi お前ら Omae-ra
III sing. Maschile あの人達 Ano hito-tachi 彼ら Kare-ra やつら Yatsu-ra あいつら Aitsu-ra
Femminile 彼女達 Kanojo-tachi


La lingua giapponese è stata orale per molti secoli, riducendo così strategicamente molta parte della struttura grammaticale, risultando quindi, contrariamente al comune sentire, una lingua tendenzialmente semplice. Questa riduzione grammaticale della lingua Giapponese si può riscontrare nell'assenza del plurale (che si deve desumere dal contesto, poiché non esiste nessuna differenza, né morfologica né fonetica):

ES:
"neko" = gatto - "neko" = gatti

Mancano anche totalmente gli articoli e le forme possessive o i pronomi (per esprimerli si usa la particella "no")

ES:
"il mio gatto" = "watashi no neko"
(dove watashi indica "io").

Non esiste la coniugazione dei verbi a seconda delle persone e nemmeno una forma per indicare il futuro, che si può esprimere integrando la frase con dei complementi di tempo.

In linea generale i verbi si inseriscono sempre alla fine di una frase, proposizione o espressione e la forma interrogativa si forma semplicemente aggiungendo la particella "ka".

Rientrano fra i sostantivi anche i pronomi personali, che presentano numerose forme per ciascuna persona (utilizzate a seconda del contesti per esprimere il grado di familiarità fra i parlanti):


Formale Neutro Informale
Io Watakushi Watashi Boku, Ore (solo maschili), Atashi (solo femminile)
Tu Anata Kimi, Omae
Egli Kare
Ella Kanojo
Noi Watakushi-tachi Watashi-tachi Boku-ra, Ware-ware
Voi Anata-gata Omae-tachi
Essi Kare-ra
Esse Kanojo-tachi


Esempio: Taberu, mangiare

  • Tabe: davanti a tutti gli ausiliari (tranne ba);
  • Taberu: forma non caratterizzata;
  • Tabere: forma imperativa; usata anche davanti all'ausiliare ba;
  • Tabero: utilizzata solo per il dubitativo Taberō (raro)

Sono go-dan tutti gli altri verbi:

Esempio: Kaku, scrivere

  • Kaka: davanti agli ausiliari nai, reru, seru;
  • Kaki: davanti all'ausiliari masu;
  • Kai: davanti agli ausiliari ta, tara, tari, te;
  • Kaku: forma non caratterizzata;
  • Kake: forma imperativa; usata anche davanti agli ausiliare ba e ru;
  • Kako: utilizzata solo per il dubitativo Kakō (raro).

Elenchiamo di seguito gli ausiliari più comuni:

  • ta: passato (corrispondente a tutte le forme passate dei verbi italiani);
  • te: gerundio, sospensivo (usato in proposizioni coordinate), imperativo gentile;
  • nai: negativo;
  • masu: forma gentile;
  • ba: condizionale (usato nel periodo ipotetico);
  • reru (rareru per i verbi ichi-dan): passivo;
  • ru (rareru per i verbi ichi-dan): potenziale (posso mangiare, posso scrivere);
  • seru (saseru per i verbi ichi-dan): causativo (faccio mangiare, faccio scrivere).

L'ausiliare nai si coniuga come un aggettivo, mentre gli ausiliari reru, ru e seru si coniugano come normali verbi ichi-dan.

In tabella diamo la coniugazione completa di due verbi ichi-dan e di nove verbi go-dan (si presti attenzione alle modifice eufoniche, evidenziate dal grassetto):

Mangiare Vedere Scrivere Andare Nuotare Far uscire Stare Morire Chiamare Leggere Attraversare Comprare
Negativo Tabenai Minai Kakanai Ikanai Oyoganai Dasanai Tatanai Shinanai Yobanai Yomanai Wataranai Kawanai
Passivo Taberareru Mirareru Kakareru - - - - - Yobareru Yomareru Watarareru Kawareru
Causativo Tabesaseru Misaseru Kakaseru Ikaseru Oyogaseru - Tataseru Shinaseru Yobaseru Yomaseru Wataraseru Kawaseru
Forma gentile Tabemasu Mimasu Kakimasu Ikimasu Oyogimasu Dashimasu Tachimasu Shinimasu Yobimasu Yomimasu Watarimasu Kaimasu
Passato Tabeta Mita Kaita Itta Oyoida Dashita Tatta Shinda Yonda Yonda Watatta Katta
Gerundio Tabete Mite Kaite Itte Oyoide Dashite Tatte Shinde Yonde Yonde Watatte Katte
Forma non caratterizzata Taberu Miru Kaku Iku Oyogu Dasu Tatsu Shinu Yobu Yomu Wataru Kau
Condizionale Tabereba Mireba Kakeba Ikeba Oyogeba Daseba Tateba Shineba Yobeba Yomeba Watareba Kaeba
Potenziale Taberareru Mirareru Kakeru Ikeru Oyogeru Daseru Tateru Shineru Yoberu Yomeru Watareru Kaeru
Esortativo Tabe Mi Kakō Ikō Oyogō Dasō Tatō Shinō Yobō Yomō Watarō Kaō

Diamo anche la coniugazione di Suru ("Fare") e Kuru ("Venire"), gli unici due verbi irregolari giapponesi, della copula Da (contrazione del verbo godan Dearu) e dell'ausiliare Masu:

Negativo Shinai Konai De(wa)nai Masen
Passivo Sareru
Causativo Saseru Koraseru
Forma gentile Shimasu Kimasu Desu
Passato Shita Kita Datta Mashita
Gerundio Shite Kite Datte, De
Forma non caratterizzata Suru Kuru Da Masu
Condizionale Sureba Koreba Dareba
Potenziale Dekiru Koreru
Esortativo Darō Mashō

In giapponese il caso dei sostantivi è sempre espresso attraverso la posposizione di particelle. Alcune di queste particelle vengono talvolta tralasciate nel linguaggio colloquiale, ma si tratta di un'abitudine sconsigliata a chi voglia esprimersi in corretto giapponese. Le particelle di caso sono nove: ga, o, no, ni, e, de, kara, made, yori. Di seguito elenchiamo le loro funzioni principali.

  • Ga: indica il soggetto (Tenki ga yoi, Il tempo è bello). Si noti che alle volte il soggetto giapponese non coincide con quello italiano: in presenza di un verbo alla forma potenziale, ad esempio, ga può individuare il complemento oggetto italiano (Nihongo ga hanaseru, sa parlare il giapponese).
  • No: indica il complemento di specificazione (Kyōko no hon, Il libro di Kyōko). È usato di frequente per indicare una relazione di dipendenza tra due sostantivi, anche quando in italiano si utilizza un complemento differente da quello di specificazione (Go-kai no apāto, L'appartamento al quarto piano).
  • E: s i scrive con il kana へ (propriamente he) e indica il complemento di moto a luogo e può essere usata in sostituzione di ni per esprimere avvicinamento (Ie e ikimasu, Vado verso casa). A volte si usa in composizione con no (Tōkyō e no densha, *Il treno di verso Tōkyō > Il treno diretto a Tōkyō).
  • De: indica il complemento di mezzo (Enpitsu de kakimasu, Scrivo a matita) e il complemento di stato in luogo con i verbi di azione (Daigaku de benkyō shite imasu, Studio all'università).
  • Made: significa fino a. In composizione con kara può indicare un intervallo temporale (Jugyō ga 11-ji kara 12-ji made desu, La lezione è dalle 11 alle 12).
  • Yori: significa da parte di ed è di uso molto limitato. Si utilizza nelle lettere per indicare il mittente (Suzuki Tarō yori, Da parte di Tarō Suzuki).

Alcune particelle, dette enfatiche non sono utilizzate per indicare il caso, ma piuttosto per focalizzare l'attenzione su qualche elemento della frase. Esse si presentano in sostituzione di ga e o oppure in aggiunta alle altre particelle di caso. Le più importanti sono wa e mo, descritte di seguito.

  • Wa: si scrive con il kana は (propriamente ha) e indica il tema della frase, ossia all'elemento che risponde alla domanda implicita da cui scaturisce il messaggio espresso nella frase. Spesso il tema coincide con il soggetto, ma non sempre è così. Si confrontino i due esempi:
Neko wa niwa ni imasu: Il gatto è in giardino (domanda implicita: Dov'è il gatto?, tema: Il gatto);
Niwa ni wa neko ga imasu: In giardino c'è un gatto (domanda implicita: Che cosa c'è in giardino?, tema: Il giardino).
  • Mo: significa anche (Watashi mo ikimasu, Vado anch'io) oppure sia, se raddoppiato (Yukiko-chan ni mo Satoshi-kun ni mo denwa shimashita, Ho telefonato sia a Yukiko sia a Satoshi).

Soprattutto nel linguaggio parlato, si tende a sottolineare l'intonazione di un periodo aggiungendo una o più particelle finali. La scelta di queste particelle dipende dal sesso di chi parla e dall'intento espressivo che si vuole ottenere. Ricordiamo di seguito le più importanti.

  • Ka: indica una domanda, e si usa soprattutto nel linguaggio scritto (Nan desu ka, Che cos'è?). Nel linguaggio colloquiale può essere sostituita da kai (maschile) o da no (femminile), oppure essere del tutto assente.
  • Ne: indica una richiesta di conferma nei confronti di chi ascolta (Atsui ne, Fa caldo, eh?). Nel linguaggio colloquiale può essere allungata in .
  • Yo: indica un'esclamazione (Kawaii yo, Che carino!). Nel linguaggio femminile, provoca spesso la caduta dell'eventuale da che lo precede. Può essere usata in combinazione con ne (Samui yo ne, Senti che freddo che fa!).
  • Wa: propria del linguaggio femminile, indica una leggera esclamazione o un coinvolgimento da parte di chi parla (Tsukareta wa, Come sono stanca). Si scrive con il kana わ e non va confusa con la particella enfativa wa は.

Vocabolario[modifica | modifica wikitesto]

Sistema di scrittura[modifica | modifica wikitesto]

Pronunce irregolari[modifica | modifica wikitesto]

Vocale
Vocale

Solo 3 particelle hanno una pronuncia irregolare: は (ha) che si pronuncia wa, を (wo) che si pronuncia o e へ (he) che si pronuncia e. Queste letture irregolari si applicano solo quando il fonema è usato come particella. Nel caso di は ci sono anche altre poche eccezioni dovute a rimanenze arcaiche della particella d'argomento in parole ormai indipendenti, per esempio ではありません (dewa arimasen, traduzione: non è) o こんにちは (konnichiwa, buongiorno). La sillaba を è esclusivamente particella e non compare in nessuna altra parola giapponese.

Esempi[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]