Utente:Vittoria Rebuttini/Sandbox

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Oratorio della Santissima Annunziata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia Romagna
LocalitàRubiera (RE)
Coordinate44°39′11.05″N 10°46′59.27″E / 44.65307°N 10.783131°E44.65307; 10.783131
ReligioneCattolica
TitolareSantissima Annunziata
OrdineConfraternita del Santissimo Sacramento
DiocesiReggio Emilia - Guastalla
FondatoreScipione Sacrati
Inizio costruzione1710

L' Oratorio della Santissima Annunziata è un edificio religioso cattolico della Confraternita del Santissimo Sacramento, risalente al XVIII secolo, situato a Rubiera, comune in provincia di Reggio Emilia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1710 il marchese Scipione Sacrati[1][2] promosse la costruzione di una nuova chiesa dedicata alla Santissima Annunciazione dirimpetto al palazzo Sacrati[1][2]. L’edificio fu realizzato dalla Confraternita dell’Annunziata su un’area venduta dai Sacrati, con abitazioni civili. La costruzione ebbe inizio il 24 agosto 1710 e ebbe termine nell’arco di tre anni. La sua facciata è dovuta alla munificenza di Alessandro Berti nel 1751. Nel 1759 lo stesso Berti provvide ad innalzare l’altare minore posto a destra e sempre nello stesso anno la comunità di Rubiera completò a sue spese l’altare dedicato a San Rocco.

Nel 1798, a seguito delle “riforme” napoleoniche, la Chiesa venne chiusa per due anni e la Confraternita soppressa[3]; la Confraternita fu ricostituita, sotto il nome del Santissimo Sacramento, nel maggio 1808 per iniziativa dell’allora parroco don Filippo Giacomo Chierici, con l'intento di gestire e tenere aperta la chiesa.

Dopo alterne vicende che ne decretarono la chiusura (1799) o la trasformazione in deposito di foraggio (1915) dalla la seconda guerra mondiale in poi, a più riprese, sono stati compiuti alcuni lavori di restauro.

A partire dagli anni ‘50 del novecento, si mettono in atto alcune tutele all’edificio; ma è con la ricostituzione della Confraternita, nel 1983, che il tempio viene restaurato e messo in sicurezza, specie dopo il terremoto del 1996[4].

E' di proprietà della Parrocchia di Rubiera dal 1988 a seguito delle leggi applicative dell'accordo di revsione lateranense (1984). Dal 1808 la Confraternita del Santissimo Sacramento (una compagnia di laici) ne ha cura e custodia.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'Oratorio della Santissima Annunziata sorge di fronte alla sede municipale di palazzo Sacrati.

La facciata è stata realizzata, secondo l'attuale configurazione, nel 1751; nello stesso anno viene completato, a spese della Comunità di Rubiera, l'altare dedicato a San Rocco. Alla fine del sec. XVIII va fatta risalire la costruzione delle due piccole cappelle dette del Cristo Morto e delle Grazie, inserite nei corpi di fabbrica che si appoggiano alla struttura centrale.

A ricordo della costruzione ormai ultimata, dipinto su una colonna, vi è un’iscrizione, recante la data 1713, con la quale si ringrazia il Marchese Scipione dei Sacrati per quanto aveva dato e donato.

In origine la Chiesa era priva di cantoria ed aveva solo due altari laterali, era dotata di pulpito e di quattro confessionali a muro. Quasi subito dopo essere stata ultimata si sentì l'esigenza di dotarla di un organo ed allo scopo furono innestate le due cantorie sui pilastri che fiancheggiano il presbiterio.

L'altare maggiore è di scagliola sulla parete dell'abside vi è l'immagine dell'Annunziata circondata da una fettuccia dorata tipicamente settecentesca.

L'altare laterale di sinistra reca un quadro rappresentante San Rocco, dipinto su tela del secolo XVII, tipico esempio di pittura religiosa Emiliana (di proprietà comunale).

Opere d'arte[modifica | modifica wikitesto]

Nelle cappelle laterali, ai fianchi delle ancone, si trovano dipinti di minori dimensioni:

  • l’Immacolata Concezione (prima metà del sec. XVIII, di scuola emiliana)
  • San Gaetano da Thiene e la Beata Vergine Maria che contempla Gesù Bambino (A. Consetti 1684-1766)
  • l’Assunta (sec. XVIII di autore ignoto)
  • San Bartolomeo Apostolo (scorticato) (a.1775, di scuola emiliana, restaurato nell’anno 2000).

Vi sono inoltre due cappelle minori dette della Madonna delle Grazie (olio su tavola del sec. XIX, di autore ignoto) e del Cristo morto, ove è alloggiata una scultura lignea di rozza fattura ma risalente a prima del 1620. Ivi è conservata anche una oleografia dell’Addolorata con cornice in stucco (sec. XIX) realizzata nel 1921 da F.C.Graziani di Faenza, restaurata recentemente (anno 2001).

Delle pale poste sugli altari laterali non sono noti gli autori. Esse raffigurano:

L’abside ospita una tela, di non grandi dimensioni, ove è dipinta l’Annunciazione (sec. XVIII).

Vi è inoltre una grande statua dell’Addolorata (1921) del faentino F.C. Graziani.

Nelle nicchie sono collocate le quattro statue delle virtù realizzate da M. Borelli a fine ottocento.

La chiesa è stata dotata di recente, dalla Congregazione del Sacro Cuore, di un organo risalente alla fine del '600 con integrazioni ottocentesche, restaurato dal maestro organaro Pier Paolo Bigi.

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2006 si svolge annualmente la rassegna concertistica Soli Deo gloria. Organi, Suoni e Voci della Città[5], promossa dal Comune e dalla Diocesi di Reggio nell'Emilia e diretta da Renato Negri, volta anche alla valorizzazione del patrimonio organario del territorio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b O.Baracchi - F. Milani, L’Ospitale di Rubiera. I Sacrati. Carità, Storia e Arte, Modena, 1987.
  2. ^ a b G. Badini, Rubiera e la sua storia, in “Palazzo Sacrati”, Reggio Emilia, 1983.
  3. ^ G. Notari, Tre archivi distrutti, in “Reggio storia”, n.34, 1987.
  4. ^ G. Dotti Messori, Gli albori di uno sviluppo, Rubiera, 2000.
  5. ^ Soli Deo Gloria, su solideogloria.eu.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  • O.Baracchi - F. Milani, L’Ospitale di Rubiera. I Sacrati. Carità, Storia e Arte, Modena, 1987
  • G. Badini, Rubiera e la sua storia, in “Palazzo Sacrati”, Reggio Emilia, 1983
  • G.. Notari, Rubera, Reggio Emilia, 1985
  • G. Venturelli, Il Forte, Reggio Emilia, 1979
  • M. Mussini, L’urbanistica di Rubiera dal Medioevo al rinascimento, in “Il Restauro”, Parma, 1986
  • M. Mussini, Il borgo franco di Rubiera e il “palazzo del podestà”, in “L’antico Palazzo civico”, Reggio E., s.d.
  • L. Artioli, Circa castrum Yrberie, Rubiera, 2003
  • A. Di Paolo, Rubiera. Evoluzione di un paesaggio, Rubiera, 1996
  • G. Notari, Tre archivi distrutti, in “Reggio storia”, n.34, 1987
  • G. Venturelli, Rubera ad’na volta, Reggio Emilia, 1981
  • A. Zambonelli, L’ova lunèina, Reggio Emilia, 1980
  • G. Dotti Messori, Gli albori di uno sviluppo, Rubiera, 2000
  • G. Saccani, Per giubileo sacerdotale, Castelnovo di Sotto, 1894
  • G. Saccani, La Parrocchia di Rubiera, Reggio Emilia, 1912
  • G. Notari, La dinamica degli assetti giuridici tra alto e basso medievo. Il caso della Pieve dei Ss. Faustino e Giovita di Rubiera, Università degli studi di Modena, Facoltà di Giurisprudenza, AA 1981/82

Approfondimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • C. Malagola, Memorie dell’antica Pieve di S. Faustino e Giovita presso Rubiera, Modena, 1881
  • G. Saccani, La Pieve dei SS. Faustino e Giovita, Reggio Emilia, 1924
  • C. Ravanelli Guidotti (ed.), Antiche ceramiche di Rubiera, Ferrara, 2004
  • G. Saccani, Delle antiche chiese reggiane, (a cura di N. Artioli), Reggio Emilia, 1976
  • C. Malagola, Della vita e delle opere di Antonio Urceo detto Codro, Bologna 1878
  • N. Artioli, La scultura romanica nella plebana di San Faustino di Rubiera, in “In memoria di Leone Tondelli”, Reggio Emilia, 1980, 173-202
  • G. Venturelli, La corte. Ospitale e Chiesa di S. Maria di Cà del Ponte, Reggio Emilia, 1978
  • G. Dotti Messori, W. Guerrieri, Spettacoli, divertimenti e sport nella Rubiera di inizio secolo, Modena, 1991
  • L. Artioli, Per servire sì gran modo passeggero. L’Ospedale per i pellegrini di Rubiera, lungo la via Emilia, Napoli, 2000;
  • O. Baracchi, Notizie storico-artistiche inedite sull’Ospitale di Rubiera e sull’Ospitale di San Lazzaro di Modena, in “Atti e memorie della Deputazione di Storia patria per le antiche province modenesi”, serie XI, vol. XXIII, 223-232

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • BeWeB - Portale dei beni culturali ecclesiastici