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Shouyou Tsubouchi (坪内 逍遥?, Tsubouchi Shouyou; Oita, 22 giugno 1859Tokyo, 28 febbraio 1935) è stato uno scrittore, critico letterario e drammaturgo giapponese, uno degli autori principali dell'epoca Meiji. Le sue opere principali, Tōsei Shosei Katagi (Ritratti di studenti moderni) e Shōsetsu Shinzui (L'essenza del romanzo), ebbero una notevole influenza sullo sviluppo del romanzo moderno. Il suo vero nome era Tsubouchi Yūzō (坪内 雄蔵).

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Uno dei maggiori esponenti della letteratura di epoca Meiji, nacque a Ota, nell'attuale prefettura di Gifu. Fin da giovane frequentò spesso i teatri di Kabuki della vicina città di Nagoya. Durante l'adolescenza inoltre studiò inglese in varie accademie, avvicinandosi alla letteratura occidentale, e a numerosi romanzi e opere di poesia. Nel 1878 si iscrisse all'università di Tokyo, dove studiò legge e letteratura. Qui ebbe l'occasione di approfondire gli studi compiuti negli anni precedenti, in particolare su La sposa di Lammermoor di Sir Walter Scott, di cui pubblicò una traduzione in giapponese nel 1880. Nel 1883, dopo la laurea, cominciò a lavorare prima come assistente e poi come professore all'università Waseda, affermandosi come una delle maggiori figure della critica letteraria dell'epoca.[1] In questo periodo continuò la sua opera completando la traduzione delle opere teatrali di William Shakespeare, messe in scena nel linguaggio classico del teatro kabuki[2]. Nello stesso periodo fondò e contribuì alla pubblicazione del periodico Waseda Bungaku, dal 1891 al 1898. nel 1889 annunciò la sua decisione di abbandoare la stesura di romanzi e dedicarsi esclusivamente alla traduzione e alle opere teatrali.[1]

Nel 1885 pubblicò la sua maggiore opera di critica letteraria, Shōsetsu Shinzui (L'essenza del romanzo) contribuendo a modificare la considerazione che il pubblico giapponese dell'epoca aveva nei confronti dei romanzi e dei drammi teatrali. Tsubouchi propose un atteggiamento radicalmente diverso dal precedente verso queste forme letterarie: elevò la fiction del romanzo allo stesso livello artistico della poesia e della musica, presentandola come un'attività degna degli intellettuali. Già dal capitolo introduttivo dell'opera viene espresso chiaramente che il romanzo è arte, e che come tale non richiede altra giustificazione che la propria pura esistenza. La sua critica si rivolse in particolare al gesaku di epoca Edo, una letteratura generalmente priva di una trama compatta e con una minima caratterizzazione dei personaggi, e che aveva alla propria base l'idea che la funzione principale delle storie narrate fosse offrire al pubblico una guida morale. Tsubouchi invece respinse decisamente quest'idea sottolineando come quella del romanzo è un'arte il cui scopo non è elevare lo spirito o "incoraggiare la virtù e punire il vizio" (勧善懲悪, kanzen chōaku), ma ritrarre la vita e i sentimenti umani (人情世態 ninjō setai). Qualunque insegnamento il lettore possa trarre dal romanzo sarà esclusivamente incidentale e non intenzione dell'autore, che anzi nel descrivere i suoi personaggi e le loro vicende dovrà limitarsi a rispecchiare la vita reale.[3]

Gli scritti di Tsubouchi sul realismo nella letteratura influenzarono la visione di Masaoka Shiki sul realismo negli haiku, e il suo romanzo, Tōsei Shosei Katagi (Ritratti di studenti moderni) fu uno dei primi romanzi moderni ed ebbe un notevole successo di pubblico e critica, in particolare per la novità del tema e per la questione allora emergente dell'istruzione femminile.[3]

Le sue opere teatrali per il Kabuki come Kiri Hitoha (Una foglia di paulonia) vennero influenzate dagli studi compiuti su Shakespeare e su Chikamatsu Monzaemon, famoso drammaturgo giapponese del Kabuki e dello Jōruri. Ispirandosi all'importanza e al prestigio che l'opera e il teatro avevano nei paesi europei, e conoscendo i generi di dramma musicale già oresenti nella tradizione giapponese, Tsubouchi si propose di fondare un nuovo tipo di dramma, adeguandolo all'epoca moderna. Nella sua opera Shinkyoku Urashima (La nuova canzone di Urashima), sperimentò quindi una combinazione di generi musicali tradizionali e musica occidentale, il cui soggetto fu però tratto da una leggenda antica e popolare come quella di Urashima Tarō, nella versione narrata negli otogizōshi.[4]

Bust of Tsubouchi Shōyō at the Tsubouchi Memorial Theatre Museum, which was named in his honour

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Critica letteraria[modifica | modifica wikitesto]

  • Shōsetsu Shinzui (L'essenza del romanzo) (1885)

Romanzi[modifica | modifica wikitesto]

  • Tōsei Shosei Katagi (Ritratti di studenti moderni) (1885)
  • Saikun (1889)

Kabuki[modifica | modifica wikitesto]

  • Kiri Hitoha (Una foglia di pawlonia) (1894-5)
  • Hototogisu kojo no rakugetsu (Cuculo, luna cadente su un castello solitario) (1897)
  • Maki no Kata (La dama Maki) 1896

Drammi Moderni[modifica | modifica wikitesto]

  • Shinkyoku Urashima (Il nuovo Urashima) (1904)
  • En no Gyōja (En l'asceta) (1916)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Morton, Leith, The Alien Within: Representations of the Exotic in Twentieth-Century Japanese Literature, Honolulu, University of Hawai'i Press, 2009, p. 15-16, OCLC 436459101.
  2. ^ Brandon, James R. e Martin Banham, The Cambridge guide to Asian theatre, Cambridge [England], Cambridge University Press, 1993, p. 565, OCLC 27677969.
  3. ^ a b Luisa Bienati e Paola Scrolavezza, La narrativa giapponese moderna e contemporanea, Venezia, Marsilio Editori, 2009, pp. 33, OCLC 800010323.
  4. ^ Bonaventura Ruperti, Storia del teatro giapponese 2: Dall'Ottocento al Duemila, Venezia, Marsilio Editori, 2015, p. 82- 83, OCLC 945401280..

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luisa Bienati e Paola Scrolavezza, La narrativa giapponese moderna e contemporanea, Venezia, Marsilio Editori, 2009, OCLC 800010323.
  • Bonaventura Ruperti, Storia del teatro giapponese 2: Dall'Ottocento al Duemila, Venezia, Marsilio Editori, 2015, OCLC 945401280.
  • (EN) Brandon, James R. e Martin Banham, The Cambridge guide to Asian theatre, Cambridge [England], Cambridge University Press, 1993, p. p.169, OCLC 27677969.
  • CAPPONCELLI, L., L'essenza del romanzo: lo shōsetsu e la scacchiera di Tsubouchi Shōyō, in Il Giappone, n. 45, (2005), pp. 97-107.
  • (EN) JORTNER, D., MCDONALD, K. I. e WETMORE, K. J., Modern Japanese theatre and performance, Lexington Books, 2006, OCLC 60644723.
  • (EN) Mostow, Joshua S. et al., The Columbia Companion to Modern East Asian Literature, Columbia University Press, 2003, OCLC 53206842.
  • (EN) P.A. George (a cura di), East Asian Literatures: Japanese, Chinese and Korean : an Interface with India, su books.google.it, pp. 41-43.
  • (EN) Powell, Brian, Japan's modern theatre: a century of change and continuity, London: Japan Library, 2002, pp. pp. 16-18, 25-28, OCLC 50228979.

See also[modifica | modifica wikitesto]