Utente:UmbraSolis/Bella Venezia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
  • 1723, mappa della zona nel Catasto Teresiano: la zona della Bella Venezia è tutta a campi coltivati, esistono solo la chiesa di San Martino (abbattuta nella seconda metà del '900) e il Convento delle Grazie (poi divenuta il primo istituto De Pagave); diversi edifici lungo l'attuale via Pietro Micca, che presumibilmente costituivano il Borgo San Martino[1]
  • seconda metà dell'800, costruzione dell'edificio che ospiterà la Bella Venezia: a seguito del notevole sviluppo industriale dell'Ottocento, il Sobborgo di San Martino vide, nel giro di pochi anni, l'arrivo di numerose famiglie operaie, residenti in stanze affittate nelle grandi case di ringhiera costruite in gran parte nella seconda metà del secolo lungo le attuali via Andrea Costa, corso Torino e via Pietro Micca[2]
  • 1852, 26 marzo: nell'albergo è perpetrata una truffa mediante gioco di carte da parte di Nicola Solera e Giacomo Felice Isnardi (con altri complici) ai danni del ragioniere Alessandro Castelli, al quale sono sottratti 55 marenghi e mezzo ed un orologio d'oro con catena; i due sono condannati rispettivamente a 4 e 3 anni, ma ricorrono contro la sentenza, che viene però confermata nel 1856 dalla Corte di Cassazione[3]
  • 1856: Albergo Bella Venezia, di G. B. Carrizzano, presso casa Boverchi, nel Borgo S. Martino[4], assieme a:
    • acquavitajo Carlo Fregonara (p. 315)
  • 1858: Albergo Bella-Venezia, di Gius. Saccaggi, presso casa Boerchi, nel borgo San Martino, assieme a[5]:
    • l'acquavitajo Carlo Fregonara (p. 359)
    • la fabbrica di cribri in ferro (cioè setacci) di Gius. Zerboni (p. 367)
    • il fabbro-ferrajo Cesare Galliati (p. 371)
    • (San Martino era la prima sezione suburbana di Novara, comprendente Borgo S. Martino, Borgo di S. Andrea e Veveri (p. 284))
  • 1866/1867, catasto Rabbini: l'edificio della Bella Venezia è sulla strada principale del Borgo S. Martino, dietro ha campi/orti (dovrebbe essere quello segnato col numero 182 a matita, con a sud il numero 4469)[6]
  • 1868/1869, Guida di Novara: non è menzionata la Bella Venezia di San Martino, ma presso la casa Boerchi si hanno[7]:
    • cantina (negoziante di vino all'ingrosso) di Giovanni Borzigotti (pp. 27 e 342)
    • falegname/fabbricatore di mobili Giovanni Veronesi (pp. 428 e 352)
    • ditta di filatura di seta (negoziante) Cesare Galliati (p. 429)
    • osteria di Ghemme di Giovanni Borzigotti, al civico 57B (pp. 328 e 404)
    • 1868: esiste però l'osteria della Bella Venezia, di Giovanni Rasselli, in piazza Rosario 147-12 (p. 403)
  • 1870, Guida di Novara: presso casa Boerchi[8]:
    • tra le osterie/trattorie/cantine di vino al minuto c'è l'osteria di Ghemme, di Giovanni Borzigotti, al civico 57-B (p. 361)
    • cantina (negoziante di vino all'ingrosso) di Giovanni Borzigotti (p. 376)
    • falegname/fabbricatore di mobili Giovanni Veronesi (p. 386)
    • esiste però una Trattoria della Bella Venezia, di Giuseppina Bottelli maritata Contini, in via Vittorio Emanuele II e duca di Genova, al civico 675-6 (p. 361)
  • 1871: Trattoria della Bella Venezia di Angelo Contini, in largo della stazione ferroviaria (cioè largo San Martino)[9]
    • a pag. 226 la Bella Venezia è tra le trattorie di Novara
  • 1873: nessuna menzione della Bella Venezia a San Martino, ma presso la casa Boerchi troviamo[10]:
    • un'osteria, di Giovannina Zanardi vedova Boerchi e delle sorelle Teresa e Camilla Pirzio, in Sobborgo S. Martino - Borgo Nuovo - Strada Principale, al civico 57 B (p. 121)
    • osteria di Ghemme di Giovanni Borzigotti, al civico 57 B (p. 307)
    • cantina (negoziante di vino all'ingrosso) di Giovanni Borzigotti (p. 320)
    • falegname/fabbricatore di mobili Giovanni Veronesi (p. 328)
    • esiste una Trattoria della Bella Venezia, di Giuseppina Bottelli, in via Vittorio Emanuele II, al civico 675-6 (p. 304)
  • inizio '900: era una delle tante osterie con stallazzo (ostarie), cioè al servizio di gente di passaggio per fiere, mercati e manifestazioni religiose[11]
    • Aggiravano i clienti anche i nomi di luoghi pittoreschi e, spesso irraggiungibili per il popolino... Così facevano sognare "La bella Venezia" a San Martino, "La Cantina di Genova" in vicolo Monte Ariolo, "Il Lago Maggiore" in fondo a Porta Milano e la "Trattoria Lombarda" in Piazza Santa Caterina, all'ombra della nascente Cupola... (riprende R. R. Garbasso)[12]
  • 1912: osteria Bella Venezia, di Daniele Ferrari, in S. Martino 48[13]
  • 1913, articolo su L'Azione Novarese: Per un calcio d'un cavallo — Ieri lunedì in occasione della fiera il vecchio Criveli Pietro d'anni 64 che trovasi alla dipendenza dell'albergo «Bella Venezia» ricevette un calcio da una furiosa cavalla. Riportò una frattura al gomito destro e contusione al pollice destro con frattura costale. Se la cura non incontra complicazioni il poveretto ne avrà per 50 giorni.[14]
  • 1935, sull'Annuario generale d'Italia: tra gli alberghi della provincia, di Pietro Garetto, in corso 28 ottobre 13[15]
  • 1936: listato come albergo, nell'ambito dell'industria alberghiera[16]
  • 1939, articolo su L'Azione: L'arresto di un ladro di condutture di piombo. — Il pregiudicato Cavagliano Francesco, introdottosi nel gabinetto dell'Albergo Bella Venezia, condotto da Garetto Pietro fu Paolo, procedeva al taglio del tubo di piombo della conduttura dell'acqua, allo scopo di asportarlo. Informata del fatto la Questura, il Cavagliano venne tratto in arresto e denunciato.[17]
  • 1939: albergo di Pietro Garetto, in corso XXVIII ottobre 13[18]
    • allo stesso indirizzo c'è anche il valigiaio/pellettiere Pietro Sacchi (p. 502)
  • 1940: listata come locanda, di Pietro Garetto, in corso XXVIII ottobre 13, sulla Gazzetta Ufficiale del 1940[19]
  • 1941: Albergo della Venezia, in corso XXVIII ottobre 13[20]
  • durante il fascismo: l'osteria era un risaputo covo dei fascisti[21]
  • 1944, inizio gennaio: arresto dei partigiani Lino Ferrari, Donato Ferrari e Gino Vermicelli alla trattoria/osteria Bella Venezia, che vi erano andati per ritirare delle armi e caddero in una trappola; furono liberati l'8 gennaio grazie ad uno scambio di prigionieri ad Ameno proposto da Filippo Beltrami e accettato dal prefetto di Novara Dante Tuninetti, alla presenza di mons. Leone Ossola[22][23][24]
  • 1945, 25 aprile: brigatisti neri scappavano dall'albergo "Bella Venezia", di proprietà di Bruno Polver[25]
  • 1946: semplicemente Bella Venezia sull'Annuario[26]
  • mentre i titolari erano i Polver: Attilio Bosetto (1890-1965), barbiere, figaro e melomane, frequentava la Bella Venezia a tarda notte[27]
  • 1951: locanda di Giuseppina Bressa, in via Costa 11[28]
  • 1991: Romolo Barisonzo dice che era stato un albergo con stallazzo e busecca sempre pronta, come la Croce di Malta[29]

Via Andrea Costa

[modifica | modifica wikitesto]
  • 1866/1867, catasto Rabbini: la via si chiamava strada principale di San Martino, partiva dall'attuale largo Don Minzoni e seguiva il percorso dell'attuale via Pietro Micca; l'attuale prosecuzione, verso il centro commerciale San Martino, era una via minore e si chiamava strada della stanga[6]
  • 1905, 25 novembre, aneddoto: il carretto che portava il cadavere del Biundin passò lungo la via, dopo la sparatoria alla cascina Canta[30]
  • 1926: almeno da quest'anno si chiamava corso XXVIII ottobre, in omaggio alla Marcia su Roma del 1922[31]
  • 1945, 12 dicembre: dato il nome attuale, mediante la delibera comunale n. 942[32]
  • anni '70: assume il tracciato attuale, a seguito dell'abbattimento delle Officine Dell'Erra e della chiesa settecentesca di San Martino[32]
  1. ^ Ludovico Theymern, Carlo Prinsechi, Agustino Carpani e Lorenzo Carpani, Mappa della città di Novara - Censimento dello Stato di Milano, su Archivio di Stato di Torino, 1723. URL consultato il 29 gennaio 2023.
  2. ^ Rita Favergiotti, Suore operaie: le Apostoline di Borgo San Martino a Novara, su Società Storica Novarese. URL consultato il 31 gennaio 2023.
  3. ^ Giurisprudenza criminale - Sentenza n. 216 - Truffa, complici, pena (graduazione), in Gazzetta dei Tribunali - Collezione delle sentenze della Corte di Cassazione degli Stati Sardi, Genova, Stab. Tip. della Gazzetta dei Tribunali, 1856, pp. 192-193. URL consultato il 28 gennaio 2023.
  4. ^ Giuseppe Lenta, Parte XIV - Commercio e mestieri, in Guida di Novara e suoi uniti ecc. per l'anno bisestile 1856, Novara, Tip. Sociale, 1855, p. 306. URL consultato il 28 gennaio 2023. Ospitato su Internet Archive.
  5. ^ Giuseppe Lenta, Commercio e mestieri, in Novara e sua Diocesi - Guida per l'Anno 1858, Novara, Tip. Merati, 1857, p. 350. URL consultato il 28 gennaio 2023. Ospitato su Internet Archive.
  6. ^ a b Foglio XVI mappa originale del Comune di Novara, su Archivio di Stato di Torino, 1866. URL consultato il 29 gennaio 2023.
  7. ^ Giuseppe Lenta, Guida di Novara coi suoi Sobborghi ed Aggregate, Intra, Tip. Bertolotti, 1868-1869. URL consultato il 29 gennaio 2023. Ospitato su Internet Archive.
  8. ^ Giuseppe Lenta, Guida di Novara coi suoi Sobborghi ed Aggregate, Milano, Tip. F.lli Borroni, 1870. URL consultato il 29 gennaio 2023. Ospitato su Internet Archive.
  9. ^ G. Galvagno e Comp., Calendario universale d'inserzioni a pagamento e raccomandazioni di ditte - Anno 1871-72, su Guida generale-commerciale illustrata di Torino e Italia - Anni 1871-72, MuseoTorino, Torino, Tipografia G. Derossi, 1871, p. 291. URL consultato il 24 gennaio 2023.
  10. ^ Giuseppe Lenta, Guida di Novara coi suoi Sobborghi ed Aggregati, Novara, 1873. URL consultato il 30 gennaio 2023. Ospitato su Internet Archive.
  11. ^ Novara 900, Novara, Corso Cavallotti…, su Facebook, 5 giugno 2015. URL consultato il 24 gennaio 2023.
  12. ^ Raccontiamo Novara, Locanda con stallazzo, su Facebook, 7 maggio 2020. URL consultato il 28 gennaio 2023.
  13. ^ p. 298, https://archive.org/details/guidadinovara1912lent/page/298/mode/2up.
  14. ^ Notizie varie - Per un calcio d'un cavallo, in L'Azione Novarese, n. 63, Novara, 5 agosto 1913, p. 2. URL consultato il 27 gennaio 2023.
  15. ^ Provincia di Novara, in Annuario generale d'Italia, vol. 1, Genova, Stab. Tip. G. B. Marsano S. A. E., 1935, p. 421. URL consultato il 25 gennaio 2023. Ospitato su Google Libri.
  16. ^ Annuario Politecnico Italiano - Guida generale delle industrie nazionali, Milano, S. A. Stampa periodica italiana, 1936, p. 841. URL consultato il 24 gennaio 2023. Ospitato su Google Libri.
  17. ^ La cronaca della città - L'arresto di un ladro di condutture di piombo, in L'Azione, n. 10, Novara, 10 marzo 1939, p. 3. URL consultato il 28 gennaio 2023.
  18. ^ Annuario generale d'Italia e dell'Impero italiano, Torino, Ditta F.lli Pozzo, 1939, p. 490. URL consultato il 25 gennaio 2023. Ospitato su Google Libri.
  19. ^ Classificazione nazionale degli alberghi, pensioni e locande - Provincia di Novara, in Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 34, Roma, 13 febbraio 1940, p. 155. URL consultato il 24 gennaio 2023.
  20. ^ Alberghi e principali ristoranti, caffè, bars, ecc., in Annuario generale del Piemonte e della Liguria occidentale, Torino, Impresa editrice A. G. Sciuti, 1941, p. 16. URL consultato il 25 gennaio 2023. Ospitato su Google Libri.
  21. ^ Gino Vermicelli, Babeuf, Togliatti e gli altri: racconto di una vita, collana Storie, vol. 5, Verbania, Tararà, 2000, p. 70, ISBN 978-88-865-9321-2. URL consultato il 28 gennaio 2023. Ospitato su Google Libri.
  22. ^ Enrico Massara, Parte V: Brevi biografie - Beltrami Filippo Maria, in Antologia dell'antifascismo e della resistenza novarese: uomini ed episodi della lotta di liberazione, presentazione di Angelo Del Boca, Novara, Grafica Novarese, 1984, p. 711, OCLC 491054840.
  23. ^ Artò e Ameno - Gli incontri, su Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea nel Novarese e nel Verbano Cusio Ossola "Piero Fornara". URL consultato il 29 gennaio 2023.
  24. ^ Gino Vermicelli "Edoardo", su Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea nel Novarese e nel Verbano Cusio Ossola "Piero Fornara". URL consultato il 29 gennaio 2023.
  25. ^ Gianfranco Capra, Il "mio" 25 Aprile da bambino, su La Voce di Novara, 25 aprile 2019. URL consultato il 27 gennaio 2023.
  26. ^ Arberghi, in Annuario dell'industria e commercio - Guida generale d'Italia, Milano, Casa editrice F. Modiano, 1946, p. 11. URL consultato il 28 gennaio 2023. Ospitato su Google Libri.
  27. ^ Romolo Barisonzo, Attilio Bosetto, Figaro - amico degli artisti, in La Stampa, n. 328, Editrice La Stampa, 30 novembre 1997. URL consultato il 10 febbraio 2023.
  28. ^ Classificazione nazionale degli alberghi, pensioni e locande - Provincia di Novara, in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana - Parte prima, n. 35, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 12 febbraio 1951, p. 123. URL consultato il 28 gennaio 2023.
  29. ^ Romolo Barisonzo, Sul rondò di San Martino, in Novaresi bella gente, vol. 2, Torino, EDA, 1991, p. 217.
  30. ^ Novara, Via 22 ottobre 1922, su Novara 900, 20 febbraio 2015. URL consultato il 24 gennaio 2023.
  31. ^ Associazione Italiana Editori, Giornale della libreria, 1926, p. 649. URL consultato il 30 gennaio 2023. Ospitato su Google Libri.
  32. ^ a b Denominazione vie, su Comune di Novara. URL consultato il 24 gennaio 2023.