Utente:Rag1/Sandbox

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Giacomo Savarese era figlio di Luigi Savarese, magistrato della corte dei conti, e di Marianna Winspeare, appartenente a una famiglia di antiche origini inglesi. Il fratello, Roberto Savarese, condusse con lui studi di diritto e di lettere e divenne un famoso giurista.

Studiò economia politica, scienze amministrativa e finanziaria dedicandosi anche agli studi letterari, in particolare quelli classici.

All'età di 24 anni pubblicò Memorie sul Tavoliere di Puglia, in cui analizzava le coltivazioni pugliesi di olivi e frumento.

Fin da giovane ebbe a cuore l'educazione dei bambini e fondò a Napoli diversi asili infantili.

Recatosi in Toscana nel 1838, ebbe modo di conoscere importanti politici e scrittori come Raffaello Lambruschini, Gino Capponi e Giovan Pietro Vieusseux, e conobbe i metodi e l'organizzazione delle scuole popolari e infantili sotto la guida di Enrico Mayer.

Nel 1848 svolse la carica di Consigliere di stato e ministro dei Lavori pubblici e successivamente quella di direttore generale delle bonifiche.

Savarese aveva previsto la fine della monarchia borbonica e non fu per l'unità di Italia, in quanto avrebbe preferito una forma federativa di governo. Dimostrò forte attaccamento ai vecchi ordinamenti amministrativi e ai sistemi finanziari della monarchia borbonica.

Fu consigliere e assessore comunale di Napoli e strinse amicizia con diversi uomini appartenenti ai partiti politici italiani più disparati, fra cui Quintino Sella, Federico Seismit-Doda e Giuseppe Ferrari.

A Napoli esiste una via dedicata a Giacomo Savarese, situata nei pressi della Circumvesuviana