Utente:Puxanto/Sandbox/ius papirianum

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riproduzione testuale stilizzata del Codex Montfortianus o Minuscolo 61(1495-1521): un minuscolo tardo medievale greco influenzato dal latino contenente il Comma Giovanneo

Il Comma Johanneum (it. Comma giovanneo) è la variante lunga del passo della Prima lettera di Giovanni 5,7-8[1]. Poichè in ambito greco: tramandato in una decina di manoscritti minuscoli medievali tardivi (X-XVIII secolo), come lettura variante successiva presente a margine(XII-XIX secolo) o in testi influenzati dal latino(XIV-XVIII secolo); e in un codice antico(IV secolo) presente come segno diacritico dalla dubbia autenticità[2]; è riconosciuta come glossa interpolata nel testo da molte confessioni religiose[3]. Oggi è presente solo in alcune traduzioni[4].


Codex Sangallensis 63 (IX secolo), manoscritto latino con Comma Giovanneo: tre[s] sunt pat[er] & uerbu[m] & sps [=spiritus] scs [=sanctus] & tres unum sunt: aggiunto a fondo pagina

Mentre la moderna critica testuale giunge alla conclusione che il Comma non è scrittura originale[5] poichè ci sono elementi interni e esterni al testo che non permettono di essere considerata tale[6], e conclude che è un'aggiunta di origine latina posteriore al testo nata da interpretazione teologica[7]; una minoranza invece assume la sua difesa soprattutto su base ideologica[8] ma anche sulla base di qualche dato che si discosta da tali conclusioni[9], affermando di una sua eliminazione dal testo per errore[10] e/o per l'intervento censorio di correnti anti-trinitarie[11].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ 1 Giovanni 5,7-8, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  2. ^ Il comma è presente: Di contro il Comma non è presente:
  3. ^ I Cattolici di fatto(anche se l'argomento è ancora aperto alle indagini dal 1927 da Papa Pio XI con la condizione di rispettare la decisione ultima della Chiesa su tale argomento:Enchiridion Bibttcum. Documenta Ecdesiastica Sacrum Scripturam Spectantia, Romae, apud Librarian! Vaticanam 1927, pp. 46–47; Il ”Comma Giovanneo„ e la recente dichiarazione del Santo Uffizio pagg 650-651;Dizionario Biblico:Comma Giovanneo ) , altre confessioni cristiane dalle radici antiche, molte correnti protestanti: riconoscendo come corrette le conclusioni, sulla radice interpolativa di questo passo, fatte dalla moderna critica testuale non lo inseriscono più nel loro testo biblico; Gli Ortodossi anche se presente nel loro testo(Testo ufficiale Chiesa Ortodossa: ΕΠΙΣΤΟΛΗ Α’ ΙΩΑΝΝΟΥ), per intervento del Santo Sinodo(Documentazione commissione dell'epoca pag 61), la ritengono interpolata ma facente comunque parte della tradizione; Mentre i Valdesi e altre confessioni protestanti e non: dipendenti dalla Bibbia di Re Giacomo lo considerano autentico: 1 John 5:7 (Johannine Comma) - "These Three Are One" nota 7
  4. ^ Alcune di queste sono: Nuova Diodati, la Reina Valera, King James/New King James,Versione georgiana, 2015(verso testimoni celesti); La Bibbia di Gerusalemme della CEI non lo mette nel testo ma nelle note al verso di riferimento:

    «Nella volgata dei vv. 7-8 risulta sovraccarico a causa di un inciso detto comma giovanneo (riportato sotto tra parentesi) assente nei mss. greci antichi, nelle versioni antiche e nei migliori mss. della stessa volgata; sembra trattarsi di una glossa marginale introdotta in seguito nel testo: perché tre sono quelli che danno testimonianza (nel cielo:Il Padre, il Verbo e lo Spirito Santo, e questi tre sono uno; e tre sono quelli che testimoniano sulla terra): lo Spirito, l'acqua e il sangue, e questi tre sono concordi»

  5. ^ NA28 nota 101
  6. ^ Nei manoscritti biblici: in greco la maggioranza dei manoscritti non ha il Comma (circa 97,7%, circa 10-12 contro poco più di 500 manoscritti); il testo non si trova nelle tradizioni manoscritte Copta, Armena, Georgiana, Etiopica, Araba, Slava, Gotica e Siriaca (se non per ritraduzioni del tardo medioevo, dal XIV secolo in poi, che hanno come base il latino), il testo appare solo in qualche testo biblico latino dal VI-VII secolo in poi con una sempre maggior diffusione dalla seconda metà del medioevo in poi. Nei lezionari:in greco non appare in nessun lezionario conosciuto scritto a mano. Nella patristica: il testo completo appare per la prima volta alla fine del IV secolo in latino ad opera di Priscilliano, Liber Apologeticus I, 4:in forma eterodossa e ad opera di Idacius Clarus (con attribuzione dubbia:Roberto Bellarmino, Disputationum Roberti Bellarmini politiani cardinalis Liber II, pagg 88-89 e 133)/Vigilio Contra Marivadum I, 5-PL62, 359B-.A parte per il Concilio/Sinodo di Cartagine 484, non compare mai in nessuna diatriba o concilio o sinodo e nessun riferimento di questo passo nelle diatribe trinitarie dei primi secoli. Per il greco (concilio lateranense 1215 a parte poichè traduzione dal latino) bisogna aspettare al XIV secolo con Kalekas.Testo: l'inserto rende il testo costituito da un numero eccessivo di dipendenti rompendo lo stile del Koine, e risulta anche fuori contesto poichè da un descrizione di Dio costituita da un rapporto Padre e Figlio si passa all'improvviso a un rapporto a tre(con lo Spirito Santo) senza nessun elemento prima che ne indichi l'introduzione per poi ritornare subito al rapporto tra Dio Padre e Figlio.
  7. ^ Origini:Gli studiosi(Bruce Metzger, Richard Porson, Edward Gibbon, Grantley McDonald, Isaac Newton, Milton Quarterly, Raymond Brown e tanti altri) ritengono che il Comma non sia autografo di Giovanni. Si ritiene si sia sviluppato nella zona tra Spagna e Africa del Nord(III-IV secolo) ; sia per i primi forti riferimenti teologici e citazioni attinenti al comma da parte di autori patristici di quelle regioni(Tertulliano-200-Adversus Praxean. 25.1;De Pudicitia 21, 16;-:cita Gv 10,30:Io e il Padre siamo uno a cui unisce il verso di 1 Gv 5, 8:e i tre sono uno-non citato- allargandolo così allo Spirito Santo il tutto come ragionamento teologico sulla Trinità. Cipriano-250-De catholicae Ecclesiae I, 6-folio 81r rigo 5-6-;- riprende solo il ragionamento teologico di Tertulliano suo maestro-Girolamo, lettera 84, 2- cita Gv. 10, 30 unicamente con il solo sunto e tre sono uno:in latino il finale di 1 Gv 5, 7 e 1 Gv 5, 8 sono uguali.vedi:The Comma Johanneum and Cyprian;Textual Commentary, pag 648;The Comma Johanneum, pag 2. Di contro alcuni studiosi su questa linea pensano che Cipriano stia citando il Comma.Scrivener pag 405;Ezio Gallicet pag 206 nota 12; Walter Thiele: McDonald pag 27. Priscilliano-385 Liber Apologeticus I, 4-prima citazione eterodossa del comma, forse in nome di una visione di Cristo unico Dio:Primo Concilio di Braga e forse riferimenti anche nel secondo concilio di Braga:McDonald pagg 35, 37 e note-vero autore dell'interpolazione per Kunstle:McDonald pag 36.Vittore di Vita Historia persecutionis Africanae provinciae 2, 82 o 3, 11-apparente utilizzo in un Concilio/sinodo, concilio di Cartagine 484, contro i vandali ariani di Unerico-Ci sono anche vari simboli di fede che richiamano il Comma, di incerta origine:McDonald pag 37 e note 47, 48;pagg 40, 41 e note 53, 55), che per la provenienza occidentale-spagnolo/francese dei primi manoscritti latini(VI-X secolo) col Comma-(A parte Walter Thiele che congettura che il Comma-come interpolazione- era prima nel greco e poi assorbito dal latino-"Beobachtungen zum Comma Iohanneum -I Joh 5 7 f.-1959-" pagg 61-73;Raising of the Ghost of Arius-2011-, pagg 26-27).Perciò siccome vari autori patristici hanno interpretato il verso in chiave trinitaria(Origene/Pseudo-Origene-III o IV secolo-, Catena 122-123-, 2:'PG 12, 1633D-1634D'/manoscritto catena con: εἰς'folio 236v-482 von 567-, rigo 34-35 scritta a margine'/Tommaso d'Aquino:Sulla Trinità 84536.Eucherio-IV secolo-,De questionibus difficilioribus Novi Testamenti,Instructione I, 2 'In Epistola Ioannis'¬CSEL 10 pag 138 rigo 3/8.Agostino, Contra Maximinum 2, 22, 3. e altri), alcuni studiosi(vedi James Snapp e Shane Angland su Schotti Anonimo 35r(imagine 71) rigo 19-35v(imagine 72) rigo 11) ritengono che gli autori patristici latini, e forse anche greci, siano partiti da una variante, o un interpretazione, presente in alcuni manoscritti (es. per i latini Fuldensis folio 433v/434r rigo 35/1, es. per i greci ms465 folio 61v, 1°colonna, rigo 13/16 note a sinistra per approfondire vedi:qui ) con: acqua=Padre, sangue=Cristo, Spirito=Spirito Santo (anche se altri autori interpretano Spirito=Padre, sangue=Cristo, acqua=Spirito) e che questa interpretazione fu messa in forma di glossa in alcuni manoscritti a margine e da li infine sia entrata nel testo per opera di qualche copista, per errore o in modo deliberato per contrastare correnti eretiche-McDonald pag 52-.(Secondo posizioni fortemente minoritarie e poggianti su tesi complottiste i versi che hanno un forte accento trinitario-1 Giovanni 5, 7;Matteo 28, 19/20 e altri- sarebberò frutto di un elaborazione postuma della Chiesa Cattolica, di solito affermando, che sarebbero stati elaborati al Concilio di Nicea o aggiunti per ingerenza di Costantino; Queste posizioni svalutano o ritengono interpolate tutte le fonti patristiche ante-nicene che vanno a favore di questi versi:E. Christopher Reyes, In His Name). Vulgata, assenza nella versione greca e nelle altre traduzioni Nella Vulgata di Girolamo: le edizioni più antiche e migliori(Codex Fuldensis-folio 463r rigo 10/13, Codex Amiatinus-folio 1014r(immagine 2026) 2° colonna rigo 17/19) non hanno il Comma, (in conclusione visto che i primi papiri-III/VIII- e codici-IV/IX- accessibili a Girolamo nascono senza gli accenti e gli spiriti, aggiunti solo successivamente è possibile che abbia visto la possibilità di una doppia traduzione o senso del testo: και οι τρεις εις το εν εἰσιν sia come accordo che come unità: e i tre sono concordi/e i tre sono un'uno da cui abbia deciso un più neutro latino ET TRES UNUM SUNT); alcuni ipotizzano che il Comma provenga dalla vetus latina o itala da autori differenti da Girolamo(Peregrino-Brown, Appendix to his of john epistles:estratto dell'opera - o anche Rufino il Siro o Pelagio -Scherbenske, Eric W. (2013). Canonizing Paul: Ancient Editorial Practice and the Corpus Paulinum. La stampa dell'università di Oxford. pag. 183.Houghton, H. A. G. (2016). Il Nuovo Testamento latino; una guida alla sua storia antica, testi e manoscritti. La stampa dell'università di Oxford. p. 36-). In alcuni manoscritti sono presenti anche dei documenti pro-Comma ma per vari motivi sono ritenuti dei falsi(Prologo alle lettere cattoliche di Pseudo Girolamo-Vincenzo di Lerino-/Girolamo -con varie varianti e stranezze-:1.l'autore del Prologo non cita Paula insieme a Eustichio come Girolamo era solito fare-Lettera a Eustichio (387-388)-;2.cita l'ordine delle lettere canoniche stabilito dopo Leone I(460) infatti da Damaso(382) fino a Leone era seguito l'ordine del De explanatione fidei;3.Parla al plurale con espressioni del tipo abbiamo appena corretto o nostra edizione quando invece Girolamo nelle lettere autografe parla sempre al singolare, quasi ci fossero più correttori a lavoro;4.Nei manoscritti col Prologo nel testo della Vulgata della lettera di Giovanni non si trova la doppia testimoninanza sino al VIII-IX secolo col Codex Theodulphianus-prologo folio 305r- e il Comma-folio 308r, 1° colonna, rigo 33/35- dove appaiono entrambi;5.Il testo del Prologo varia a seconda del Codex in cui è quelli più recenti hanno ponentes al posto di potentes, ommittentes al posto di committentes e una i minuscola seguita da un I maiuscola, forse volta a proseguire il discorso e non a interromperlo-The Fathers Monarchy:Ps-Jerome Prologue to the Catholic or Canonical Epistles-, comunque sia anche così il significato del prologo non sembra cambiare. Pseudo-Agostino, Codex Speculum-Audi Israhel-CSEL 12,325-326(V secolo, per altri VII-IX secolo). Pseudo-Isidoro mercatore, Decretali di Papa Igino-PL 130,109B: celebre falso di autori del IX secolo. Altri);il Comma non c è nelle edizioni rivedute(Vulgata Add. Ms 10546(830-840)-folio 407r, col 1, rigo 39-40) da Alcuino-IX secolo-(per McDonald-pagg40/41- Alcuino invece lo inserisce e sarebbe provato dall'esegesi sul simbolo hæc tria unum e la sua presenza nel Codex Vallicellanus. Metzger pag 648-245- sul Codex Vallicellanus invece afferma che il comma nel codex non è di prima mano ma successiva). Un suo vero utilizzo ufficiale si ha solo a partire dal 1215 col Quarto Concilio Lateranense(in diglotta greca/latina che si presenta in una forma greca grammaticale/sintattica discutibile:Ὅτι τρεῖς εἰσιν οἱ μαρτυροῦντες ἐν οὐρανῷ ὁ πατὴρ, λόγος, καὶ πνεῦμα ἅγιον· καὶ τοῦτος οἱ τρεῖς εἰσι aggiungendo che si trova in alcuni codici-senza specificare se si riferisca al verso 7 o 8-citato anche questo- e se siano codici latini o greci-al che gli studiosi ritengono sia solo una traduzione dal latino:G. M. Perrella Comma Giovanneo pag 652 e nota 13). Fino al XIV secolo, non esiste nessuna versione conosciuta del Comma in altre tradizioni o lingue antiche a parte il latino, epoca in cui cominciano a apparire delle versioni in greco. Le versioni(XIII-XV secolo) in tedesco-folio 347r(684),2° colonna, rigo 24/27-, francese-folio 266v,1° colonna, rigo 2/5-, italiano-folio L2v(Immagine 844),1° colonna, rigo 27/29-, inglese-folio 368v(immagine 744),2°colonna, rigo 53/55-, ecc che siano manoscritti o stampati sono tutte traduzioni dal latino.Interpolazioni sul Comma, dai primi apparati fino all'età moderna con l'eliminazione del Comma dalle Bibbie moderne Per tutto il medioevo e in parte in età moderna si può vedere un azione di interpolazione di varie opere patristiche soprattutto in opere latine ma non solo, in particolare tra XII e XVI secolo, volto a aumentare gli scrittori che citano o fanno riferimento al comma. Esempi eclatanti sono le stesse opere in periodi diversi di Eucherio(IX/X secolo: folio 18r, rigo 4-5=no comma-XII secolo:folio 72v, col 1, rigo 34-39=si comma) e Euthymius Zigabenus (XII secolo:comma no-folio 178v rigo 1/2; invece XVIII secolo:1°edizione stampata greca folio 112r(239 von 378) 1° colonna, rigo 2-4 comma si).Nel XIV/XVI secolo inizia uno studio più sistematico e scientifico per stabilire l'autentico testo biblico (Manetti circa 1450-folio153r rigo 16/19:testo di base greco e latino-ha il comma, preferendo greco e solo in alcuni casi non chiari il latino forse influenzato dal Valla vedi:James Snapp Jr e Annet den Haan pagg 8(738)-9(739).Ximenes:1514-Volume 4 immagini 412-413 rigo 49/1- ha il Comma ma i manoscritti di riferimento non sono del tutto chiari, si pensa sempre dal latino. Erasmo-ediz. 1516-pag 183 rigo 18-20/1519-pagg522-523 rigo 40-1/1522-pag 522 rigo 22-25/1527-pag 507 rigo 39-42/1535-pag 398 rigo 30-32:traduzioni greco/latino prime due edizioni senza il Comma solo con la comparsa del ms61, di cui nutriva dei dubbi di datazione ma visto il prologo di Girolamo e la Poliglotta Complutense, mette il comma nel testo-Da qui nascerà il falso mito del manoscritto fatto su ordinazione e della scommessa mai avvenuta sviluppatosi circa nel XVIII secolo vedi David Martin e Richard Porson; il quale ha tratto in inganno molti studiosi lungo i secoli successivi come Metzger che visti gli studi di D. H. De Jonge:Putting to rest old canard about Erasmus ha dovuto correggere l'affermazione errata su Erasmo:Metzger, The Text of The New Testament, 3° edizione, p. 291, nota 2/o 4° edizione pag 146 nota 22-. Stephanus: apparato 1550 vari studiosi come David Martin e John Gill hanno interpretato erroneamente i segni a margine, di cui in alcune edizioni alcuni segni sono messi nei posti sbagliati, e sono giunti alla conclusione sbagliata che Stephanus per il suo apparato avesse vari manoscritti contenenti il Comma, in realtà lui indica solo la Poliglotta Complutense come contenente il comma mentre per gli altri contrassegnati da uncinetto sono mancanti). Dal XVI-XVII secolo comincia da parte di vari studiosi uno studio approfondito per capire se il Comma fosse veramente scrittura o no; in questo periodo appaiono una marea di opere tra studiosi in difesa o accusa del verso a seconda che l'autore sia pro(es. Roberto Bellarmino: Disputationum Roberti Bellarmini pagg 85-92, Travis:letters to Gibbon, David Martin:The genuineness of the text of the first Epistle of saint John V. 7) o contro(es.Porson:letters to Travis,Isaac Newton:Two Notable Corruptions of Scripture,Adam Clarke:Commentary on the Bible 1 John 5, 7) il Comma. Caso curioso è quello di un noto falsario Costantino Simonidis(1860) e del suo papiro(M11169b)-folio 1(immagine 10 o 16) rigo 27/30-, mai pubblicato, delle lettere di Giovanni, che lui affermava essere copia del I secolo, il quale sembrerebbe contenere il comma(Tommy Wasserman), ovviamente gli studiosi dell'epoca pensarono subito a un falso visto i suoi precedenti. I primi apparati moderni che eliminano il Comma dal testo principale affermando in modo indiretto che non è scrittura sono tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo(vedi:Apparato Nestle 1904). Fino a arrivare ai più recenti apparati che affermano che non è scrittura di Giovanni ma interpretazione. Nelle bibbie cattoliche prima del Concilio Vaticano II veniva messo ancora nel testo(vedi Tintori 1932 e Ricciotti 1940) ma dopo il concilio è stato tolto dal testo e in alcune di esse messo come nota e con affermazioni sulla sua spurietà(vedi Bibbia di Gerusalemme 2008 pag 2914 e La Bibbia Nuovissima edizione dai testi originali san Paolo decima ed. 1994 pag 1875)
  8. ^ Molti di questi lo fanno per la difesa a priori di un determinato testo a cui sono legati e perchè si trova in questo testo (Bibbia di Re Giacomo)
  9. ^ Manoscritti biblici:in greco in un manoscritto antico tale Codex Vaticanus(IV secolo) c'è un segno diacritico volto a indicare il Comma; in copto fayumico Papyrus Michigan 3520(IV secolo), testo legato al greco, mancanza della causale e un segno che si sospetta volto a indicare il Comma: testi entrambi con origine egizia e indipendente dal latino; in latino vari testi derivanti dalla vetus latina che hanno il Comma già nel testo dal VI-VII secolo (con qualche eccezione a margine). in siriaco e arabo: non hanno il comma ma hanno una strana struttura sintattica del testo la quale inizia con una congiunzione invece che con una causale.Lezionari:greco, Apostolos(V secolo): di cui si sospetta l'aggiunta del Comma con l'edizione a stampa(Porson, pag 227); Lezionario 60(1021) e Lezionario 173(X secolo):secondo fonti non verificate sarebbe presente il Comma ma altri sostenitori del Comma negano categoricamente la sua presenza in tali lezionari. latino, Ordo Romanus(dalla metà VIII secolo):Durandus testimonierebbe il suo utilizzo negli uffici divini.Patristica: I pochi riferimenti patristici al comma sarebbero dovuti al proliferare prima di un eresia sabellianesimo/patripassianesimo che interpretava il verso in maniera eretica e poi all'intervento censorio dell'arianesimo. In definitiva ci sono delle citazioni (alcune si sospetta interpolate come Eucherio-IX/X secolo: folio 18r, rigo 4-5=no comma-XII secolo:folio 72v, col 1, rigo 34-39=si comma) o semi citazioni (alcune di pseudo autori come Pseudo Atanasio-manoscritto Burney Ms46/1 folio 73r rigo 1-) vengono considerate anche le allusioni(alcune presunte) come prove della conoscenza del Comma da parte dei Padri della Chiesa le quali partono dal II secolo.Testo: il passo in questione risulta solo un'ennesima ripetizione tipica dell'autore della lettera che è giustificata anche dalla grammatica poiché il pronome οι nella seconda parte(testimoni terrestri) è al maschile invece che al neutro poiché i nomi dei testimoni sono al genere neutro e dovrebbero concordare nello stesso genere, invece con la ripetizione dei testimoni celesti il cui pronome è sempre al maschile avendo Padre e Parola al maschile il genere di questi si applicherebbe anche ai restanti nomi al neutro(cosiddetta regola di attrazione).
  10. ^ avviene alcune volte che gli scribi sia per stanchezza sia per svista saltino parti del testo simili(Homeoteleuton) come in questo caso dove la struttura del testo si ripete:omoteleuto. Thomas Smith(1690) affermava che i copisti avessero saltato parte del testo sui testimoni, e James Snapp(che non ritiene comunque autografo il Comma) spiega nel dettaglio come questo potrebbe essere avvenuto:
  11. ^ Origini Ci sono stati e ci sono vari studiosi (Roberto Bellarmino, C. Forster, John Gill, David Martin, Edward F. Hills e altri) che affermano il Comma come scrittura anche se oggi è riscontrabile tale posizione per lo più solo in una minoranza protestante. Secondo tale ricostruzione storica per una serie di eventi il Comma non era più presente nei manoscritti greci: errore scribale dovuto alla ripetizione del verso(Omoteleuto) che ha portato a non copiare il testo, perché saltato, e alla sua scomparsa in alcune copie; eliminazione di varie copie a seguito di persecuzioni, intense soprattutto in Oriente, contro i cristiani tra il 303 e il 313 da parte di alcuni imperatori, Diocleziano e altri:La distruzione di Diocleziano e la produzione di Costantino, Comma Giovanneo; Correnti eretiche: alcune correnti gnostiche, che confondono il Padre col Figlio, il sabellianesimo/patripassianesimo(una persona Dio/tre maschere, manifestazioni di questa: molto diffuso in oriente), i quali avrebbero potuto interpretare il verso in maniera eretica,ciò avrebbe portato i padri dei primi secoli a rinunciare all'utilizzo di tale verso nelle diatribe teologiche; e la censura dell'arianesimo/semi-arianesimo(alcuni nella corte di Costantino, che verso la fine della sua vita si era avvicinato all'arianesimo, avantaggiando vescovi ariani, e infine verrà battezzato in questa fede alla morte e Costanzo II, ariano che cerco di imporre questo credo con dei sinodi e eleggendo in posizioni importanti ecclesistici ariani:G. Filoramo - D. Menozzi, L'Antichità, in Storia del Cristianesimo, p. 299; Richard Patrick Crossland Hanson, The Search for the Christian Doctrine of God: The Arian Controversy, 318-381, Continuum International Publishing Group, 2005; Arnold Hugh Martin Jones, The Later Roman Empire, 284-602: A Social Economic and Administrative Survey, Baltimore, Johns Hopkins University Press, 1986) che era contro la teologia Trinitaria che si sarebbe potuta ricavare dal Comma: lo avrebbero eliminato con la scusa di redigere nuove copie di manoscritti per sostituire quelli distrutti con le persecuzioni imperiali; il principale sospettato, perciò per i fautori di questa tesi sarebbe Eusebio di Cesarea:visto che furono commissionate delle bibbie-Vita di Costantino, libro IV, 36-37-, le sue sospette affermazioni vicine al Comma contro le interpretazioni di Sabellio-De Ecclesiastica Theologia 3.4; vedi MPG 24, 1003A/1004A- e la cui posizione teologica della visione di Dio è poco chiara alle volte sembra ortodossa altre tendente all'arianesimo/semiarianesimo-,Frederick Nolan, An Inquiry into the integrity of the Greek Vulgate pag 279, 305;The Dublin Review Jan. 1884 pagg 197-200; Per altri la scomparsa del Comma in Oriente è imputabile alle revisioni fatte da Luciano e Origene sul testo sacro[senza fonte] ma non ci sono prove a corroborare tale tesi:Il Comma Giovanneo.(Altra tesi minoritaria e senza prove ripresa da Giovanni Calvino- answers of your Bible, C. W. Daniels 2011- vedrebbe i Valdesi-secondo loro, presunti discendenti nati da presunti missionari di Antiochia stanziati nel Nord Italia avrebbero assunto vari nomi: Novati, Grigioni poi diventati Vauldois e Insabbiati; interpretando a modo loro delle lettere di Girolamo:Helvidius- e Vigilanzio- avrebbero difeso delle bibbie latine e/o tradotte col Comma dal 157 al 1400/1600, le quali si troverebbero nascoste nelle biblioteche di Cambridge e Trinity College di Dublino-Bible Truth, Chick Pubblication, G.A. Riplinger, p. 381, Documenti e riferimenti a manoscritti sui Valdesi e le loro opere-. In realtà secondo le fonti e i più accreditati studi i Valdesi nascono dal XII secolo-Storia del valdismo dal sito Censur, dalla Treccani e dalla Treccani- e al massimo è possibile che qualcuno di loro sia venuto, da allora, in possesso di bibbie latine e abbia fatto delle traduzioni in Vaulois-manoscritto n° 8 di Carpentras- niente di più).Presunte prove antichità del Comma. Riferimenti e presunti tali dei Padri greci medievali, visione medievale della questione del Comma: questione ariana. Prove che, secondo alcuni, porterebbero a pensare all'antichità del Comma non solo in latino, in cui secondo loro l'autentica lettura si sarebbe preservata, ma anche in greco sono:1)I segni diacritici presenti nel Papyrus Michigan 3520 e nel Codex Vaticanus entrambi IV secolo e forse entrambi della zona egiziana. 2)varie denunce di alterazione del testo della prima lettera di Giovanni da vari autori patristici: Socrate Scolastico, Storia della Chiesa, Libro VII, 32(parla di un episodio in cui un passaggio 1 Gv 4, 3 è stato tolto per far apparire Gesù come solo uomo e questo sarebbe successo, secondo loro, anche nei riguardi di 1 Gv 5, 7-8 perché un passaggio che esprime la divinità di Cristo); Pseudo-Girolamo, Prologo alle lettere cattoliche(In un primo momento l'accusa a dei traduttori infedeli che avrebbero tolto il Comma è stato creduto, ma quando gli studi sulla sua spurietà hanno trovato forti appigli ha perso di validità probatoria, considerato falso del IX secolo-The_Dublin_Review Volume 90 pag 428-, la riacquisto momentaneamente con la presenza-folio 433v/434r rigo 31/7- nel Codex Fuldensis 542-546 pubblicato nel 1868(Oggi è considerata una prova valida da pochi sulla base di:Girolamo era allievo-Enciclopedia cattolica- di Gregorio Nazianzeno il quale ha varie allusioni al Comma tra queste Orazione 31, 9 e 45, 30;Il Regensburg Epistolae rhetoricae-Monaco. Bayerische Staatsbibliothek clm 14596-folio 18r rigo 2-data XI/XII secolo- testimonia la conoscenza del Comma da parte di Girolamo,l'Omelia 69 di Girolamo potrebbe riferirsi al Comma ma ci sono tantissimi dubbi in proposito, lo stesso Joseph Denk non ne sembra convinto-Grantley McDonalds, The Ghost of Arius,2011, pag 55 nota 80-,Carlo Magno in una lettera a Leone III cita un cosi-chiamato Simbolo di Girolamo a noi non pervenuto dove parte del testo citato sembra un credo fatto sulla base del Comma-Carlo Magno, Lettera XIX, a Leone III papa, Migne Padri Latini 98, 928C vedi anche:Grantley McDonalds,The Ghost of Arius,2011, pag 41 e nota 55-;Infine Pascasio Radberto, PL120, 1023C:parla di alcuni codici emendati col Comma. 3) Alcuni padri della Chiesa sembrano fare in oriente allusioni al Comma:Clemente Alessandrino/Pseudo Clemente Alessandrino:Eclogae Propheticae 13,1(PG 9, 703D-704D); Origene/Pseudo Origene:Commento al Vangelo di Matteo tomo XII, 43(PG 13, 1083B-1084B);. In particolare padri cappadoci, che sembra secondo studi recenti che derivino le loro considerazioni tre ipostasi(τρεῖς ὑποστάσεις), una essenza(οὐσία)/una stessa sostanza(ὁμοούσιος) divina da Origene vedi Ilaria Ramelli, Origene: una teologia trinitaria anti-subordinazionista; dove in alcuni padri cappadoci degli studiosi riscontrano allusioni al Comma, esempi: Gregorio Nazianzeno:Orazione 31, 9 e 45, 30; Cesario di Nazianzo:Dialogo I, III(PG 38, 859D-860D); Basilio il Grande/Didimo il Cieco: Adversus Eunomium Libro V, 2 e 3(PG 29, 753-754B e 755-756B); Atanasio/Pseudo-Atanasio:Disputatio Contra Arium cap 44(PG 28, 499AB-500AB), Quaestiones Aliae 4(PG 28, 775CD-776CD); e altri. Autore siriaco: Efrem il Siro, Rhytm of the Twenty-Eighth , 7, pag 196/197 e note. Pensano che questo fenomeno di allusione riguardi vari autori greci medievali, più o meno velato a seconda dei casi. In particolare alcuni espongono la tesi secondo cui alcune formule in contesti che trattano la divinità: εν τρια, τρια ἐν, ἐν εκ τριων e altre, di alcuni padri greci sarebbero forme solenni per indicare il Comma, vedi Forster pag 87,106-110 in particolare 108 e New criticisms on the celebrated text, 1 John V. 7 pagg 74-76 in particolare 76. Dall'altra parte nella Chiesa latina medievale, soprattutto nella seconda parte del medioevo, molto diffusa è la convinzione che il Comma vada difeso contro l'eresia ariana (e sabelliana), ritenuta responsabile di qualche modifica del testo(esempi sono: Fulgenzio, De Trinitate Liber Unus ad Felicem Notarium IV-PL 65, 500CD-; il Margine nel Codex Cavensis-276v, rigo 35- dove lo scriba a margine del Comma scrive in latino:Lascia che Ario e gli altri ascoltino questo; o cosa scrive Tommaso d'Aquino, esposizione del secondo Decretale dove afferma che si dice che gli ariani abbiano modificato in qualche modo il verso utilizzato anche come nota fondo pagina nella Poliglotta Complutense 1514/1520-volume 4, pag 412-), di cui abbiamo echi anche molti secoli dopo la fine dell'arianesimo(vedi il caso di Erasmo accusato di arianesimo,Life of Erasmus Volume 2 pag 105 , e uno dei motivi era non aver messo il Comma nelle sue prime edizioni greche del nuovo testamento).entusiasmo dei pro-comma nella presentazione delle prove senza valutare se vere o valide;accento su Erasmo e corrispondenza:l'utilizzo De duplici Martyrio come di cipriano ma possibile falso di Erasmo da rotterdam; e stephanus fino a oggi. In età moderna dal XVI secolo soprattutto in lingua inglese vengono fatti studi per dimostrare l'autenticità del Comma dove come punti di riferimento vengono presi sia Erasmo che Stephanus e le loro opere critiche del Nuovo Testamento(non esenti da problemi o errori-in alcuni punti delle edizioni a stampa dello Stephanus alcuni segni a margine sono messi nei punti sbagliati, come il caso del Comma:la posizione dell'uncinetto è sbagliata in quanto fa credere che ιγ e α abbiano il comma in realtà solo α--Poliglotta Complutense-- ha il Comma-Stephanus ed 1550 1 Gv 5-). E' una ricerca continua di prove e riferimenti patristici che ha portato anche a numerosi errori nella considerazione delle prove in se(sono numerose le aggiunte del Comma nelle edizioni a stampa da fonti primarie che in realtà non lo avevano) e in questo periodo viene aggiunta a margine in alcuni minuscoli tra XV/XIX secolo a seconda dei casi. Verso gli ultimi anni del XX secolo purtroppo alcuni hanno erroneamente contato 20 manoscritti col Comma facendo vari errori tra cui usare due o più differenti sistemi di catalogazione per indicare più manoscritti ma che in realtà indicavano lo stesso minuscolo(articolo maggio 1979 pag 2; e ricerca sulla questione pag 1,2). La difesa del Comma oggi è portato avanti per lo più dai sostenitori della Bibbia di Re Giacomo, come difesa del loro testo.